Estratto dell'articolo di Danilo Taino per il “Corriere della Sera”
SPESA MILITARE
Nel 2023 , le spese militari nel mondo hanno toccato i 2.200 miliardi di dollari: il 9% in più dell’anno precedente, livello record da quando l’International Institute for Strategic Studies (Iiss) di Londra ha iniziato a pubblicare il suo atteso rapporto annuale sugli investimenti globali nel settore della Difesa. Il 2023 è stato il primo anno nel quale i governi hanno adattato i loro budget in seguito all’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022 ; si vede.
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«Le cifre per quest’anno saranno probabilmente più alte», nota il rapporto presentato martedì scorso. Come sempre, gli Stati Uniti sono il maggiore investitore nel campo, 905 miliardi di dollari (erano stati 839 l’anno prima): si tratta del 40% delle spese mondiali per la Difesa e del 70% di quelle della Nato. Dietro di loro, la Cina, con 219 miliardi che diventano però 408 a parità di potere d’acquisto (i costi nel gigante asiatico sono più bassi di quelli americani ed europei). Poi, la Russia con 108 miliardi (295 a parità di potere d’acquisto).
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L’Iiss sottolinea che Mosca ha aumentato il budget per il 2024 del 60% rispetto all’anno scorso: arriverà al 7,5% del suo Pil e peserà per un terzo sul bilancio complessivo. Un’economia di guerra.
Di fronte all’aggressione russa all’Ucraina iniziata nel 2014 , anche i Paesi europei della Nato (più la Turchia) complessivamente hanno aumentato del 32% le loro spese per la Difesa, non tutti in misura uguale e con la stessa convinzione, però: il Regno Unito, per dire, ha investito l’anno scorso più di 73 miliardi di dollari, l’Italia un po’ meno di 33 . […] La guerra in Medio Oriente darà una spinta ulteriore alle spese militari globali.