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    LE TASCHE RIFIATANO - SI VA VERSO IL BLOCCO DELLE CARTELLE ESATTORIALI INVIATE DURANTE LA PANDEMIA - LA SOSPENSIONE NON DOVREBBE ANDARE OLTRE LA FINE DELL'ANNO. ANCHE PERCHÉ NELLA MANOVRA DI BILANCIO POTREBBE ESSERE INSERITA UNA NUOVA MISURA DI ROTTAMAZIONE DEI RUOLI DA AFFIANCARE ALLA RIFORMA DELLA RISCOSSIONE - L'INTENZIONE DEL GOVERNO SAREBBE ANCHE QUELLA DI DILUIRE MAGGIORMENTE NEL TEMPO LA CONSEGNA DELLE CARTELLE ESATTORIALI…


     
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    A. Bas. Per "il Messaggero"

     

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    Un decreto fiscale al cui interno ci sarà anche una nuova sospensione delle cartelle esattoriali. La misura è sul tavolo del governo. Il provvedimento dovrebbe arrivare subito dopo l'approvazione della Nadef, la nota di aggiornamento con la quale il Tesoro aggiornerà le stime di crescita dell'Italia e i nuovi parametri su deficit e debito pubblico. Il documento di finanza pubblica dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri giovedì prossimo. Poi toccherà al decreto sulle cartelle. L'intenzione sarebbe quella di definire una nuova sospensione delle notifiche degli atti, limitando però la misura a quelle cartelle esattoriali che sono maturate durante la pandemia.

     

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    La sospensione, comunque, non dovrebbe andare oltre la fine dell'anno. Anche perché nella manovra di bilancio potrebbe essere inserita una nuova misura di rottamazione dei ruoli da affiancare alla riforma della riscossione alla quale da tempo sta lavorando il governo. Non solo. L'intenzione sarebbe anche quella di diluire maggiormente nel tempo la consegna delle cartelle esattoriali.

     

    Attualmente l'Agenzia delle Entrate - Riscossione, si è impegnata a consegnare circa un milione di atti al mese. Da qui a fine anno, dunque, ne verrebbero consegnati circa quattro milioni. Ovviamente fatta salva la nuova proroga allo studio. La scansione temporale potrebbe essere ulteriormente diluita. Nei giorni scorsi era il vice ministro all'Economia, Laura Castelli a sollevare il tema, ricordando che le commissioni Finanze di Montecitorio e del Senato stanno lavorando a una risoluzione dopo la relazione inviata dal governo a fine luglio sulla riforma della riscossione.

     

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    «Spero e penso - aveva detto la Castelli - che il Parlamento troverà un'intesa sulla linea indicata dall'ordine del giorno per gestire in modo ordinato la mole di notifiche attese soprattutto da gennaio». Fra le iniziative più urgenti, secondo il vice ministro, ci sarebbe proprio la necessità di «un calendario più lungo per la notifica delle cartelle sospese dai provvedimenti emergenziali, una massa di arretrati che altrimenti non sarebbero gestibili nemmeno dall'amministrazione finanziaria». Gli arretrato complessivi, infatti, sarebbero attorno ai 25 milioni di atti.

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    L'OPERAZIONE

    Su una nuova rottamazione da inserire nella prossima manovra di bilancio c'è un forte pressing da parte di diversi gruppi parlamentari. È favorebvole il Movimento Cinque Stelle, come ha chiarito lo stesso vice ministro Castelli. Sulle cartelle che non saranno stralciate e verranno notificate, ha detto, «penso si debba procedere con una nuova rottamazione per non colpire troppo contribuenti e imprese nell'uscita della crisi». In questa stessa ottica «la manovra dovrà intervenire sull'aggio, il che significa cartelle più leggere, perché la richiesta di una riforma arrivata dalla Corte costituzionale non può rimanere senza risposta».

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    LE POSIZIONI

    Favorevole anche la Lega, come ha spiegato direttamente Matteo Salvini. «Ci sarà spazio nella prossima manovra», ha detto nei giorni scorsi, «per una quarta rottamazione delle cartelle esattoriali. La rateizzazione del saldo e stralcio è fondamentale perché il primo gennaio rischiano di partire 50 milioni di cartelle esattoriali che saranno un disastro, un massacro soprattutto per coloro che hanno delle cartelle di 10, 15, 20 mila euro e sarebbero rovinati. Sarà una delle priorità della Lega».

     

    Non solo. Alla Camera è stato anche approvato all'unanimità un parere parlamentare che impegna il governo alla sospensione delle notifiche e alla rottamazione delle cartelle. Una richiesta decisamente ampia, alla quale il governo non si sottrarrà. E il primo passo sarà proprio l'approvazione dei decreto subito dopo il via libera alla Nadef.

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