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    1. LE TRATTATIVE SEGRETE DI RENZIE CON GRILLO PER IL NUOVO INQUILINO DEL QUIRINALE 2. UN MISTERIOSO INTERMEDIARIO SI E’ GIA’ INCONTRATO CON IL PARA-GURU CASALEGGIO 3. GIÀ SCELTO IL METODO: RENZIE INDICA UNA TERNA DI NOMI E GRILLOMAO INDICA IL PREFERITO 4. IL RISCHIO DA NON CORRERE PER RENZI E GRILLO È QUELLO DI AVERE IN MANO L’AGENDA CHE PUÒ ACCELERARE LE DIMISSIONI DI GIORGIO NAPOLITANO, MA POI DI NON AVERE IL NOME GIUSTO PER LA SUCCESSIONE E LA FORZA PER SOSTENERLO 4. IL FATTO CHE CIRCOLINO GIÀ NOMI DI “APPARATO” COME QUELLO DI GIULIANO AMATO, O BEN VISTI DAI TEMUTI “CIRCOLI INTERNAZIONALI” COME PRODI E DRAGHI, E’ INTERPRETATO COME IL SEGNALE CHE “IL SISTEMA SI STA RICOMPATTANDO E RICHIUDENDO IN SE STESSO” 5. CON L’APPROVAZIONE DELLA RIFORMA DEL SENATO E DELLA LEGGE ELETTORALE, RE GIORGIO NAPOLITANO POTREBBE ANCHE CONSIDERARE “MATURO” IL PROPRIO SECONDO MANDATO


     
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    Il rischio da non correre è quello di avere in mano l'agenda che può accelerare le dimissioni di Giorgio Napolitano, ma poi di non avere il nome giusto per la successione e la forza per sostenerlo. Se lo ripetono spesso i renziani doc, in questi giorni, quando fanno il punto sulle sfide che aspettano il Rottam'attore nei prossimi mesi. Ed è nata così l'idea di cominciare a sondare anche i grillini per provare a giocare di sponda sul Quirinale prossimo venturo.

    Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSECasaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

    Secondo quanto risulta a questo disgraziatissimo sito, ci sarebbe anche già stato un primo, riservatissimo incontro tra Gianroberto Casaleggio e un emissario di Renzie. Tra il guru di Grillomao e il negoziatore di Matteuccio si è partiti da un primo allarme comune: il fatto che circolino già nomi di "apparato" come quello di Giuliano Amato, o ben visti dai temuti "circoli internazionali" come Romano Prodi e Mario Draghi, viene interpretato come il segnale che "il sistema si sta ricompattando e richiudendo in se stesso".

    E se è vero che Renzie in campagna elettorale sfiderà direttamente Grillomao, la partita per il dopo Re Giorgio è tutta un'altra storia. Perché il "nuovo che avanza", oggettivamente, sono loro due. E hanno tutto da perdere.

    beppe grillo a genovabeppe grillo a genova

    Come capo del Pd, Renzie sa che ha l'obbligo di avere un candidato e di portarlo a casa. Se non vuole andare a casa lui. Non ha nulla contro Prodi, anche se mai si saprà con certezza chi erano davvero i 101 sicari della volta scorsa, ma non vuole trovarsi ostaggio dei veti del Cavaliere e delle tele che dalemiani e cattolici potrebbero tessere alle sue spalle.

    MATTEO RENZI E GIORGIO NAPOLITANOMATTEO RENZI E GIORGIO NAPOLITANO

    Per questo vorrebbe avere una carta di riserva, se vogliamo quasi una minaccia, da individuare con il Movimento Cinque Stelle. I due partiti, del resto, avrebbero i numeri per eleggersi il prossimo presidente. E i tempi ovviamente dipendono dal cammino delle riforme, visto che con l'approvazione in prima lettura della riforma del Senato e della legge elettorale, Napolitano potrebbe anche considerare "maturo" il proprio secondo mandato.

    ROMANO PRODIROMANO PRODI

    Il metodo per trovare un accordo sarebbe stato individuato dallo stesso Casaleggio e sarebbe assai semplice: Renzie propone una terna di nomi e Grillo indica all'interno di questa il personaggio che preferisce. Ovviamente deve trattarsi di un nome in qualche modo di "rottura", come un anno fa era parso che potesse essere quello di Rodotà.

    mario draghimario draghi

     

     

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