Estratti dell’articolo di Giuseppe Guastella per corriere.it
ignazio e leonardo la russa
Tracce biologiche maschili presenti su più punti del corpo della ragazza e anche su un suo indumento intimo: sono i primi risultati dagli esami biologici fatti la settimana scorsa nei laboratori della polizia di Milano nelle indagini sulla violenza sessuale denunciata dalla una 22enne di Milano, di cui sono accusati Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e l’amico dj 24enne Tommaso Gilardoni.
I tecnici hanno esaminato i tamponi eseguiti nella clinica Mangiagalli sul corpo della ragazza per raccogliere elementi sulla presenza del dna di persone diverse dalla stessa presunta vittima, come avviene di routine nei casi di violenza sessuale.
tommaso gilardoni 1
La ragazza si era presentata in ospedale accompagnata dalla madre nel pomeriggio del 19 maggio scorso quando, a poche ore dalla violenza, aveva detto di aver subito un rapporto sessuale in casa di La Russa mentre era incosciente. I primi esami avevano confermato immediatamente che il rapporto c’era stato, senza però rilevare la presenza di elementi biologici diversi da quelli della ragazza che una quarantina di giorni dopo ha deciso di denunciare formalmente in procura la violenza.
leonardo apache la russa 5
Il contenuto dei tamponi, invece, è stato esaminato con una accertamento tecnico alla presenza dei legali di Leonardo La Russa e della ragazza, rispettivamente gli avvocati Adriano Bazzoni e Stefano Benvenuto. Quelli fatti nelle zone del collo e delle parti intime e sullo slip hanno evidenziato la presenza di tracce biologiche maschili (saliva).
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I magistrati sono in attesa anche dei risultati dell’estrapolazione dei dati dal cellulare di Leonardo La Russa. Dopo aver fatto la copia forense dell’Iphone del giovane, escluse le conversazioni con la famiglia che sono state considerate protette dall’immunità parlamentare garantita al presidente del Senato, attraverso 25 parole-chiave sono state estratte chat, video e fotografie avvenute dal giorno della presunta violenza a quello in cui l’apparecchio è stato sequestrato dalla polizia.
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