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Dal profilo Twitter di Edward Luttwak
L'italiana Leonardo (ex Finmeccanica) sta negoziando con il consorzio degli aerei di linea sino-russo il trasferimento della tecnologia in materiale composito della fusoliera . Se il consorzio accetta l'accordo, gli Stati Uniti dovrebbero fermarlo: quella tecnologia è stata sviluppata da Boeing per il suo aereo di linea 787 (= Contenuto USA)
Italy's Leonardo (ex Finmeccanica) is negotiating w the Sino-Russian airliner consortium re the transfer of composite airframe technology. If the consortium agrees to the deal, the US should stop it: that technology was developed by/w Boeing for its 787 airliner (=US content)
— Edward N Luttwak (@ELuttwak) March 11, 2021
L’ITALIA COME PORTA DI INGRESSO DEL PCC IN EUROPA
Estratto dell’articolo di John Mills per https://www.epochtimes.it
UNA JOINT VENTURE PER LA PRODUZIONE DI AEROMOBILI
Una joint venture è operativa da diversi anni a Pomigliano d’Arco, appena fuori Napoli. Si tratta del più grande stabilimento nel sud Italia di Alenia Aermacchi, che fa parte da anni della consolidata catena di approvvigionamento internazionale della Boeing.
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L’azienda contribuisce alla produzione del Boeing 787, producendo circa il «14% della struttura del 787», secondo il sito web dell’azienda. Alenia è a sua volta di proprietà della più grande società multinazionale Leonardo, specializzata nel settore aerospaziale, militare, e in settori correlati. Leonardo possiede anche la Leonardo Drs negli Stati Uniti, attualmente diretta dall’ex vicesegretario della Difesa William J. Lynne III.
ALESSANDRO PROFUMO
Un fatto curioso dell’impianto di Alenia fuori Napoli è la presenza di interessi sia russi che cinesi, apparentemente nella stessa struttura dove si lavora per la Boeing. Il 26 ottobre 2018, la Cina, tramite la Commercial Aircraft Corporation of China (Comac), ha firmato un accordo con Leonardo (proprietaria di Alenia) per lo sviluppo del CR929, essenzialmente l’equivalente cinese del Boeing 737.
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Anche se i documenti della Leonardo citano solo la Comac, la Comac ha a sua volta avviato una joint venture con la United Aircraft Corporation (Uac) della Federazione Russa, e il CR929 è in effetti il China-Russia Commercial Aircraft International Corporation (Craic) CR929. Da qui in avanti le cose potrebbero risultare un poco confuse.
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Un controllo della Consolidated Screening List (Csl), un ente del Dipartimento del Commercio statunitense, mostra la Uac come una società inserita nel suo elenco. Questo significa che ci sono preoccupazioni del governo degli Stati Uniti verso la Uac. La Comac invece non risulta direttamente nella Csl, ma alcune sue variazioni sì.
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Nell’ambito del programma di fusione civile-militare, il Pcc è solito creare costantemente società nuove o leggermente diverse, quindi il legame di Comac/Uac con Leonardo/Alenia, che produce al contempo parte del Boeing 787, dovrebbe essere considerato un pericolo per la proprietà intellettuale della Boeing.
Questo significa che una società russa quotata in borsa e una discutibile società cinese stanno lavorando con un partner di fiducia della Boeing, potenzialmente nella stessa struttura, potenzialmente all’interno della stessa rete aziendale. La lista Csl è ottima, ma c’è bisogno comunque di tempo prima che le variazioni societarie vengano incorporate. Infatti, spesso vengono fatte intenzionalmente per eludere il Csl, che a sua volta viene aggiornato costantemente per rilevare questi aggiramenti intenzionali.
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In realtà si è già verificato un tentativo da parte della Comac (o meglio della Craic) di ottenere la proprietà intellettuale di Boeing e contribuire allo sviluppo dell’immediato predecessore del CR929s, il CR919, come rilevato da una società di cybersecurity chiamata Crowdstrike, che ha identificato tale attività nel periodo che va dal 2010 al 2015.
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Il Boeing 737 è essenzialmente il fiore all’occhiello delle esportazioni della compagnia aereospaziale americana. Se il Craic riuscisse a insidiare la posizione di mercato del 737, potrebbe diventare uno dei principali fornitori mondiali nell’industria aerea.
La possibile co-locazione dei terminali di rete Boeing, così fisicamente vicini al personale della Craic dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione in qualsiasi analisi sui rischi di cybersecurity.
Alessandro Profumo comac
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ALESSANDRO PROFUMO GIUSEPPE CONTE
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