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    LET’S TWIST AGAIN! DARIO SALVATORI: "TENETEVI FORTE, È IN ARRIVO IL 3 AGOSTO AL SUMMER JAMBOREE DI SENIGALLIA CHUBBY CHECKER, IL RE DEL TWIST, L’UOMO CHE NEI SESSANTA HA CAMBIATO IL MODO DI BALLARE DEI GIOVANI" – IL TWIST MALANDRINO DI BRIGITTE BARDOT AL “PEPPERMINT LOUNGE” DI NEW YORK CON IL SUO FIDANZATO DI ALLORA SACHA DISTEL CON LA PATTA DEL CANTANTE CHE SI APPOGGIAVA SULLA BOCCA DELL’ATTRICE. JACKY KENNEDY, ARRIVATA CON NUREYEV, NON SI RASSEGNÒ A DIVENTARE LA NUMERO 2 DELLA SERATA E PROPOSE LO STESSO NUMERO. LE FOTO DELLA FIRST LADY FINIRONO SECRETATE DOPO QUALCHE ORA… - VIDEO


     
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    Dario Salvatori per Dagospia

     

    CHUBBY CHECKER CHUBBY CHECKER

    Tenetevi forte: è in arrivo il 3 agosto al Summer Jamboree di Senigallia Chubby Checker, il re del twist, l’uomo che ha cambiato il modo di ballare dei giovani. 81 anni, nato a Philadelphia, garagista, Ernest Evans era arrivato a New York per sfondare, ma all’inizio non successe nulla. Un giorno lo trovarono riverso a terra, in un angolo della metropolitana, svenuto dalla fame. Caso volle che una signora di una certa età, lo aiutò a rifocillarsi in qualche modo.

     

    Quella signora era la mamma di Dick Clark, il più noto presentatore di programmi televisivi di musica. Si ricordò di un artista afro-americano, Hank Ballard, cantante e  autore, che ancora non aveva avuto successo e che dal 1955 cercava di lanciare una sua canzone davvero sfrenata, “The twist”. L’incontro fra i due cantanti sembrava una partnership tra perdenti. Ma le cose stavano per cambiare. Ballard, nell’ennesima versione di “The twist”, arrivò nel 1960 alla decorosa posizione n.28. e qualche mese dopo Ernest Evans, ormai Chubby Checker, fece di meglio.

     

    CHUBBY CHECKER 22 CHUBBY CHECKER 22

    Sistemò alcuni passi di danza, decisamente basic ma molto sexy, in grado di essere eseguiti da chiunque. Fu proprio quel ballo a trascinare la versione di Checker al n.1. A sua insaputa aveva sciolto la coppia, non più comandi, passi obbligati, prese e qualche complicanza di troppo. La coppia si era staccata, improvvisamente non si ballava più abbracciati, soltanto un piccolo distanziamento che prevedeva la contorsione-base e soprattutto si poteva improvvisare. Da quel momento in poi tutti i balli giovanili si ballarono staccati, dallo shake al see-saw,  dal jerk all’under-dog. La rivoluzione fu immediata.

     

    A Times Square era nato il “Peppermint Lounge”, un bar-discoteca che dal pomeriggio alla sera accoglieva ragazzi desiderosi di scatenarsi nel nuovo ballo. Si sparse la voce. I ragazzi andarono a contorcersi, gli adulti andarono a vedere. La pedana da ballo del “Peppermint Lounge” venne circondata con una balaustra di corda, come in un ring, dentro ballavano i teenagers, fuori gli adulti che si godevano lo spettacolo nelle poltrone.

     

    Scattò la bolgia e questa involontaria propaganda del twist sembrava inarrestabile. Il locale diventò in polo d’attrazione del momento. Fra quelli che si contendevano le poltrone in prima fila arrivarono Greta Garbo, Sammy Davis Jr., Tennessee Williams, Natalie Wood, Lana Turner, Brigitte Bardot  dalla Francia, il solito Truman Capote e tanti altri.

     

    chubby checker twist chubby checker twist

    Tutti immortalati in pista. Ma una sera accadde che i vip stanchi di guardare scavalcarono la ringhiera di corda, montarono sulla pedana e si misero a ballare insieme ai teenagers. Qualche sera dopo arrivò non attesa e senza scorta Jacky Kennedy, con dei pantaloni Capri neri, insieme a Rudolph Nureyev, modesto ballerino di twist. Ma i flash erano tutti per B.B. che ballava con Sacha Distel, cantante e chitarrista francese in quel periodo suo fidanzato. Le contorsioni furono fin troppo malandrine. Mentre la Bardot, magra come un chiodo andava giù, la patta di Distel si appoggiava sulla bocca dell’attrice. Jacky, notevole ballerina, non si rassegnò a diventare la n.2 della serata e propose lo stesso numero. Le foto della Bardot fecero il giro del mondo, quelle della First Lady secretate dopo qualche ora.

     

    Quale impegno ci voleva dopotutto? Il twist non era una danza tradizionale, non contemplava progressione di movimenti. Non vi era altro da imparare e niente da fare. Non occorreva nemmeno un partner. Tutto ciò che i ballerini dovevano fare era di contorcersi al ritmo della musica. Interpellarono nientemeno che Duke Ellington: “Non ho mai visto niente di simile. Nessuna danza ha mai conquistato generi tanto diversi di persone. Interessa la gente dell’alta società e anche i ragazzini, i ricchi e i poveri, gli estrosi e i benpensanti.”

     

    ROLLING STONES PEPPERMINT LOUNGE ROLLING STONES PEPPERMINT LOUNGE

    L’anno dopo il twist fece il giro del mondo. Chubby Checker tornò alla carica con “Let’s twist again”, un brano che già nel testo riprendeva tutti i fasti del nuovo ballo. La twistermania tocca ogni angolo del mondo. Il “Peppermint Lounge” aveva tappezzato Time Square di volantini esplicativi: “Avanza un piede e fai finta di schiacciare con il tuo alluce un mozzicone di sigaretta che sta sul pavimento. Nello stesso tempo muovi le tue  mani e il tuo corpo come se stessi asciugando un invisibile asciugamano e ogni centimetro quadrato della tua schiena”. Foglietti stampati a milioni di copie, con ampi caratteri su pareti di club e di discoteche, queste parole erano state imparate a memoria e fra il 1961 e il 1965 e ogni cittadino americano di tutte le età e diogni condizione sociale.

     

    Parole che costituivano la formula per ballare il twist e chiunque non sapesse eseguire il nuovo ballo era trattato con disprezzo. Chubby Checker vendette  5 milioni di copie del disco e senza sbagliare un colpo riguardo a quelli che sarebbero venuti dopo. Anche in Italia stava succedendo qualcosa. Gerry Bruno, uno dei componenti dei Brutos, telefonò a Peppino Di Capri, avvertendolo che in Costa Azzura tutti stavano impazzendo per il twist.

     

    PEPPERMINT LOUNGE 33 PEPPERMINT LOUNGE 33

    Il cantante caprese non se lo fece ripetere due volte. Raggiunse Milano e in mezza giornate  incise la sua versione di “Let’s twist again”, cantata in inglese. La sua versione, se possibile,  era ancor più trascinante: incise il brano con un’eco formidabile, con cori, urla, schiamazzi e applausi, in più con un assolo di sax tenore di Gabriele Varano (uno dei componenti dei suoi Rockers) perfidamente “shout”. Un milione e duecento mila copie per lui. E’ ancora il suo record.

     

     

     

     

    peppino di capri all'eurovision del 1991 peppino di capri all'eurovision del 1991 BRIGITTE BARDOT BRIGITTE BARDOT

     

     

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