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    "CARI BALDINI VICINI E LONTANI…" - LETTERA APERTA DI ZAZZARONI AL 'RASPUTIN' DI PALLOTTA: “QUAL È IL PROGETTO TECNICO PER LA PROSSIMA STAGIONE DELLA ROMA? ANNO ZERO? AL MOMENTO, SIAMO AL SOTTOZERO. LA SQUADRA NEL GIRO DI 3 ESTATI HA PERSO TOTTI, DE ROSSI, NAINGGOLAN, SALAH, ALISSON, MANOLAS  - VOGLIAMO DEFINIRLE GENEROSAMENTE CONFUSE, LE PRIME MOSSE? ALTRI LE DEFINISCONO INCOMPRENSIBILI” – E SU HIGUAIN… - QUELLA MACCHIA DI BALDINI NEL CASO DEL PASSAPORTO FALSO DI RECOBA…


     
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    Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

    Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

     

    PALLOTTA BALDINI PALLOTTA BALDINI

    Cari Baldini vicini e soprattutto lontani… così, al plurale, uno perché suona bene, sa di sbarco dei mille (ottimisti), due perché di Baldini ne esistono almeno un paio: il Franco Baldini che vive tra Londra e Città del Capo e si occupa “esclusivamente di investitori per conto dell’amico Jim” e l’altro, il Baldini Franco che fa, disfa e rifà la sua Roma (come fanno le bambine volubili e un po’ dispettose con la bambola di turno che una volta non piange, una volta non ride, un’altra volta non fa la pipì e insomma le manca sempre qualcosa), sprecandosi al telefono con presidenti e operatori di mercato che non resistono quasi mai all’ingenua malizia di smascherarlo (“mi ha chiamato Baldini”, “so che quel tale l’ha cercato Baldini”, “fa tutto Baldini”).

     

    baldini pallotta baldini pallotta

    Cari Baldini, dicevo - visto che il gaudente Pallotta continua a preferire la Toscana e la Costiera Amalfitana a Roma, città rispetto alla quale è diventato più fantomatico del suo stesso stadio - potreste una volta per tutte spiegare qual è il progetto tecnico per la prossima stagione? Tutti d’accordo sull’anno zero, la nuova parola d’ordine che passa di bocca in bocca a Trigoria. Ma, al momento, siamo al sottozero. Freddo polare.

     

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    Riassumo: Spinazzola è stato scambiato con Luca Pellegrini, operazione condita da generose plusvalenze, ma soltanto quando la Juve ha condiviso le stesse urgenze (le era saltata all’improvviso la vendita di Cancelo al City); Pau Lopez è stato strapagato e ci può stare: Olsen non era più presentabile (avrei preferito Sirigu);

     

    Diawara è arrivato per chiudere l’operazione Manolas col Napoli e perché andava sostituito De Rossi (nel ruolo, solo nel ruolo); El Shaarawy è stato accontentato, dal momento che i cinesi l’hanno coperto d’oro; Dzeko è considerato virtualmente dell’Inter visto che, scadenza a breve e accordo con Marotta parte, non vuole restare in una squadra che nel giro di tre estati ha perso nervi, sangue, muscoli e testa: De Rossi, Strootman, Nainggolan, Paredes, Salah, Alisson, Rudiger, Emerson Palmieri, Manolas e ci aggiungo Totti. Vogliamo definirle generosamente confuse, le prime mosse? Altri le definiscono incomprensibili.

     

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    Caro Baldini Franco, vado sul secondo, quello che incide: perché dalla sua confortevole botola di suggeritore non suggerisce ai suoi di rispettare il tifoso (esiste ancora, non sfiora nemmeno l’astrazione del presidente e del suo stadio) illustrandogli a grandi linee il progetto? Siamo a metà luglio, la squadra non prende forma, Fonseca allena un gruppo incompleto e probabilmente disorientato, il campionato parte tra 6 settimane. Capire quale strada ha deciso di imboccare la Roma è vitale, intanto per avere la certezza che c’è qualcosa da capire.

     

    La trasparenza batte ogni diffidenza, caro Baldini, disinnesca ogni freddezza, ogni sospetto e la Roma giallorossa di questi tempi è solo diffidenze, freddezze e sospetti, i pensieri della gente sempre più declinanti al peggio. Giusto ieri Aurelio De Laurentiis, che parte da un altro secondo posto, ha spiegato senza reticenze il Napoli ai suoi: obiettivi, rischi, idee, rifiuti, sogni. Perché non pareggiarlo almeno nello stile della comunicazione e nella chiarezza della leadership?

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    Nei mesi scorsi invitammo Pallotta al giornale per raccontare la sua verità ai romanisti. Rivolgiamo lo stesso invito a lei, considerandolo di fatto e senza sarcasmo alcuno, l’eminenza grigia del Pallotta World sulle sponde dell’immaginario biondo Tevere (mai così bello come in questi giorni), di raccontarci di che vita deve vivere la Roma da fine a agosto in poi.

     

    È vero, c’è ancora tempo. Tutto il tempo per costruire una Roma competitiva, e allora avanti. Siamo disposti a tollerare tante cose. Non altri silenzi, meno che mai bugie.

     

    Il suo potere di seduzione, che io sappia, è intatto. Lo usò per portare Higuaìn al Real, lo usi adesso per convincerlo a lasciare Torino e presentarsi nella capitale. In carne ed ossa. Lui, almeno, sì.

     

    BALDINI

    Da www.fcinter1908.it

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    Maggio 2006. L’Inter patteggia per il caso passaporti. Il giocatore nerazzurro Alvaro Recoba e il dirigente Gabriele Oriali vengono condannati a sei mesi (sostituti con circa 21mila euro di multa) per concorso in falso e ricettazione.

     

    Una macchia che in Italia nessuno ha mai perdonato alla società interista e che puntualmente, nei giorni scorsi, è stata rinfacciata alla truppa nerazzurra per giustificare ‘il sistema’ Calciopoli.

     

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    Franco Baldini, dopo anni di ‘esilio’ in Inghilterra e in Spagna torna a dirigere la Roma. “Sono andato via perché dopo quello che ho detto su Moggi non aveva più senso restare in Italia, né c’erano più le condizioni di lavoro. Troppi conflitti d’interesse, troppo impicci, tra sistemi di credito, persone, istituzioni. Io quel calcio non l’amavo più, non ci riuscivo. Per un po’ sono andato in Sudafrica a vendere caffè. Però ora devo fare ammenda“, dice in un’intervista concessa a La Repubblica.

     

    E quell’ammenda sono le scuse che il dirigente giallorosso pone a distanza di cinque anni a Lele Oriali proprio per il caso passaporti.

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    “Su Gabriele Oriali, che è rimasto coinvolto e ha patteggiato, come dirigente dell’Inter, nello scandalo dei passaporti falsi sul dossier Recoba. Ha detto la verità, nel senso che mi chiese un consiglio, io gli dissi che sapevo che c’era una persona, che però non conoscevo, che si occupava di vedere se le carte erano in regola. Poi questa persona non si è rivelata a posto. Oriali non lo sapeva, nemmeno io. Lui ha molto sofferto per la macchia e mi dispiace“.

     

    Poi una battuta su Facchetti: “Ho conosciuto Giacinto, una buona e grandissima persona. Ma la morte non abbuona certi comportamenti. Credo che dal paradiso può evitare di guardare lo squallore qui sotto“.

    contestazione globale a pallotta e baldini contestazione globale a pallotta e baldini baldini baldini pallotta baldini pallotta baldini striscione contro baldini striscione contro baldini

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