Giacomo Costa per corriere.it
BAMBINA IN FUGA MAMMA UBRIACA
Una sagoma minuscola, che si stagliava a un passo dalla carreggiata asfaltata, sul limite della notte. Chi stava tornando a casa a quell’ ora ha impiegato un istante a capire che quella figurina in piedi sul marciapiede era una bambina, uno sguardo per cercare un familiare intorno, un altro per controllare che la piccola non si allontanasse e quando ha capito che la piccola era completamente da sola non ha impiegato più di qualche secondo a chiamare il 112.
Venerdì, poco prima delle 23, i carabinieri di San Donà di Piave sono corsi in via Garibaldi, all’ altezza della rotonda che incrocia con via Trento e via Nazario Sauro, per soccorrere la bimba di appena due anni. La piccola, tenuta sotto controllo e distratta dai passanti in attesa delle divise, era vestita — anche se senza giubbetto o cappello — ma sembrava essersi incamminata da sola all’ esterno; i militari non hanno impiegato molto a capire dove abitasse, i vicini l’ hanno riconosciuta e hanno saputo indicare loro la casa dei genitori.
La fuga della bambina
Mentre raggiungevano l’ appartamento, poco distante, gli uomini dell’ Arma ricostruivano la fuga della bambina, che nonostante l’ età era stata in grado di aprire la porta del suo appartamento, scendere le scale del condominio, aprire la porta del palazzo e arrivare fino alla strada; chissà quanto avrebbe impiegato ancora a decidere che poteva anche provare ad attraversare via Garibaldi.
BAMBINA IN FUGA MAMMA UBRIACA
Quando i carabinieri sono arrivati all’ interno giusto, comunque, è subito apparso chiaro come aveva fatto la piccola ad allontanarsi tanto senza venire fermata: la giovane madre — l’ unica in casa — era sulla soglia del coma etilico, l’ alcol l’ aveva precipitata in uno stato di semi-incoscienza in cui faticava a capire cosa le stesse succedendo intorno. Capito che il padre della bimba, che fa l’ operaio, era uscito per andare a lavorare, ai militari non è rimasta altra scelta se non quella di accompagnare madre e figlia all’ospedale: la prima ha smaltito la sbornia al pronto soccorso, la seconda è stata accudita dai sanitari, in attesa che la venisse a riprendere il papà. O i servizi sociali.
L’intervento dei servizi sociali
Messe al sicuro mamma e piccola, i carabinieri hanno infatti segnalato quanto scoperto agli uffici dedicati del Comune di San Donà e alla procura dei minori di Venezia. «Nei prossimi giorni i nostri assistenti sociali capiranno cosa è necessario fare — conferma il sindaco Andrea Cereser, subito informato dell’ accaduto — Bisogna però che sia chiarito ogni aspetto, queste sono faccende delicate su cui è bene si esprimano gli specialisti».
carabinieri
Nel corso della prossima settimana, perciò, i servizi sociali ricostruiranno nel dettaglio la situazione famigliare e sociale della bambina, chiarendo se ci siano altri parenti che possano accudirla oltre al padre, nel caso in cui anche questo non fosse giudicato idoneo. Fondamentale sarà capire se quando l’ uomo ha lasciato la casa la moglie era già ubriaca e lui ha sottovalutato la situazione; se non ci saranno altre alternative, la bimba potrebbe essere affidata a una struttura di accoglienza.