giovanni siotto
Niente cattedra per aver parlato di sesso nelle ore di lezione di religione con gli alunni della scuola media. Ma il professore Giovanni Siotto, 32 anni nuorese, a cui la Curia non ha confermato l’incarico per l’anno scolastico appena iniziato, non ci sta e replica «all’ingiustizia» con una denuncia ai carabinieri contro l’Ufficio Irc (insegnamento religione cattolica) della Curia e nei confronti delle scuole in cui ha insegnato.
Nel suo lungo esposto Siotto spiega: «Intendo presentare la seguente denuncia per mobbing, nomine farlocche e fuori legge all’Ufficio Irc della Curia e per abuso d’ufficio, appropriazione indebita (da parte di una scuola media nuorese, ndr) del programma personale del docente (furto) prima che venisse caricato nel registro elettronico, nonostante avessi invitato la vice dirigente di non farlo avere a nessuno, ma che doveva essere visto solo dal collegio docenti e genitori». «Il programma personale del docente che si rifà ai dettami del Miur - si legge ancora nell’esposto - è stato spedito dalla scuola media all’ufficio Irc senza neanche avvisare il docente titolare di questo programma».
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Coinvolti nel vortice della denuncia anche alcuni esponenti dell’Ufficio scolastico regionale e don Francesco Mariani, speaker e curatore della rassegna stampa di Radio Barbagia, nonché parroco di San Giuseppe. Interpellato dall’Ansa, il prete risponde: «Sì ho saputo, ora vediamo se ci sarà un giudice che manderà avanti una denuncia del genere. In trasmissione mi sono limitato a riferire ciò che tanti genitori mi hanno detto e cioè che non avrebbero mandato i figli a scuola durante la lezione di Siotto. Ho poi aggiunto una mia opinione personale, dicendo che al posto dei genitori avrei fatto la stessa cosa».
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I telefoni della Curia di Nuoro e dei collaboratori del vescovo Mosè Marcia squillano a vuoto. Parlano invece su WhatsApp i sostenitori del lavoro del professore che lo scorso anno ha insegnato in cinque scuole medie della provincia di Nuoro. Per lui genitori e alunni hanno creato un gruppo ad hoc sulla chat dove esprimono affetto, solidarietà e sostegno.