Gianluca Tavellin per www.larena.it
Prytz Robert
«Pronto, Robert? Ma dove sei finito? «Ciao che piacere sentirti, parla piano perchè mio italiano fa schifo».
Battuta pronta e mente veloce. Questo è sempre stato Robert Prytz uno dei giocatori svedesi più amati di sempre ed insieme a Glenn Stromberg ha fatto coppia per almeno cinque/sei anni in nazionale. A dir la verità con «l’Elkjaer dell’Atalanta» aveva giocato in nerazzurro. Furono i bergamaschi a portarlo in Italia.
«Come va il mio Verona?» racconta, «è in fondo ma ha vinto il derby col Chievo e poi ho visto la partita col Toro in tv». Il numero è un cellulare, tant’è che chiediamo a Prytz se sia residente ancora in Scozia, dove aveva preso moglie e giocato per anni anche coi Rangers.
«No, sono tornato a Malmö in Svezia. Giocò con la nazionale delle vecchie glorie per incontri di beneficenza contro attori, cantanti mi tengo in forma». L’ultima volta di Prytz a Verona fu per una due giorni nel 2003, quando Telearena chiamò oltre 100 ex gialloblù in «Eroi del Bentegodi» per festeggiare i cent’anni del club. Un’apparizione per la festa in Arena nel 2013 e poi basta.
prytz
«Mi manca Verona, città bellissima e poi tifosi fantastici. Mi facevano sempre bere dell’ottima birra». Guizzi, ricci e quella canzone o meglio slogan. «Prytz, Prytz Babol» che riprendeva il ritmo di quella celebre pubblicità dedicata alla gomma da masticare. Robert è ricordo che non si sgonfia.
E che ancora oggi regala sorrisi ai tifosi veronesi che hanno avuto la possibilità di vederlo all'opera con la maglia dell'Hellas. C’era da camminare sui carboni ardenti? Prytz andava. Senza paura. Lo ha sempre fatto nella sua carriera. Meritando stima imperitura. Ride Robert, quando gli ricordiamo la canzoncina. Piedi educati, come si dice oggi e soprattutto una buona carriera internazionale. Ha vinto in Svezia(Malmoe),Scozia( Rangers) Svizzera(Young Boys) e in Italia(Atalanta, Verona).
Prytz-Evair-e-Stromberg
Con i gialloblù un campionato di B e purtroppo due retrocessioni. «Furono due anni sfortunati» ricorda, «non meritavamo di andare giù. Ricordo con piacere Fanna, Davide Pellegrini e tanti altri amici come Tullio Gritti». Già il «Tullio», il vice di Gasperini all’Atalanta. «E lo so» prosegue Prytz, «lo vedo in tv. Mamma mia che bei campionati che sta facendo l’Atalanta. Grande società, bella piazza. Quando sono tornato da avversario mi hanno fatto sempre grandi feste.
Un ricordo? Il primo anno da avversario il mio amico Stromberg mi diede un calcio molto forte. L’ho rincorso per tutto il campo dicendogli in svedese se era matto. Anzi gli ho dato pure dello str.... Grande campione e amico Stromberg». Robert e Glenn. Uno alto, l’altro piccolo. Uno forte di testa e in allungo, l’altro con una dinamicità ed un tecnica spaventosa. Prytz e Stromberg sono stati fra i pilastri insieme a Ravelli della nazionali svedese deglia nno novanta.
Robert Prytz
A proposito la Svezia ha eliminato dal Mondiale l’Italia. «Si è eliminata da sola la squadra di Ventura» racconta Prytz, «non diciamo cavolate. Il calcio è semplice e poi conta la forma. Prendiamo il Verona. Ho visto gare brutte con gente sfiduciata. Adesso tutti si aiutano e si danno da fare.
Lo stesso la Svezia contro gli azzurri. Immobile si era bloccato e poi non si aiutavano fra loro. Normale perdere perchè il calcio è un gioco di squadra». Prytz si sta preparando per un allenamento a 58 anni dribbla e segna come una volta. «Qualche volta mi fermo a respirare ma i piedi sono sempre buoni». Gli chiediamo un giudizio sul Verona. «Mi piace lo stopper là dietro il serbo e poi il terzino sinistro come si chiama?».
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Parli di Fares? «Si proprio lui. Finirà in una grande squadra. Oggi, a parte i top club, contano molto le gambe». Robert Prytz ci chiede un po’ di numeri di suoi ex compagni. «Ho perso l’agenda nel telefono. Un disastro. Mi piacerebbe fare un salto a Verona la prossima estate. Adesso mi devo informare se riesco a vedere Verona-Atalanta, la mia partita. Credo che possa finire in parità così nessuno, come dite voi... Già nessuno si fa male».
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