Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”
ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI
Sì, va bene, puoi avere belle idee, che non guasta. I tuoi progetti magari sono buoni, e anche affidabili. E sai pure parlare, sei affabulatrice, provocatrice, lanci l’allarme e rassicuri, gridi o sei flautata, spieghi, minacci, blandisci. […]
Ma scaldare i cuori, be’, scaldare i cuori è tutto un altro paio di maniche. Ma è quello e solo quello che ti serve per portare i tuoi alle urne. E allora hai bisogno di un nemico. Puoi pure chiamarlo avversario, per non farti criticare, ma è proprio un nemico quello che vuoi, una da mettere all’angolo, da raccontare come tutto il male della terra, da accusare, ridicolizzare, inchiodare alle proprie responsabilità. […]
giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale
Giorgia e Elly. Avrebbero preferito scontrarsi sul ring di un duello in tv, e non è stato possibile. Ma fanno di necessità virtù, e questi ultimi giorni che portano alle Europee hanno una sola regola: avanti l’una contro l’altra armate e non si fanno prigionieri. «Schlein non scappare, dimmi se la pensi come il tuo candidato in Europa, Nicolas Schmit, che sostiene che io non sono democratica».
«Non sono un juke box che parla a comando, Meloni, sei tu che devi dare risposte, non a me, ma agli italiani». Mai accettare la battaglia sul terreno che ti propone l’avversario, lo sanno tutte e due. Ma sulla democrazia si sfidano, hai voglia se si sfidano, e l’accusa di accettarla solo a proprio uso e consumo è reciproca.
GIORGIA MELONI - ELLY SCHLEIN - MEME BY EDOARDO BARALDI
Elly sul premierato: «Riforma sciagurata, pericolosa e ideologica, che umilia Parlamento e capo dello Stato, che da il potere ai cittadini un solo giorno ogni cinque anni». Replica di Giorgia: «È la madre di tutte le riforme, macché deriva autoritaria, si restituisce il potere al popolo e non ai giochi di Palazzo, che tanto vi piacciono».
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È da un anno e mezzo che fanno questo duello. Meloni che vince le elezioni e Schlein che poco dopo diventa segretaria del Pd, tutte e due con un voto sulla persona. Ed è da allora che si presentano sul quadrato. Giorgia, detentrice del titolo, 47 anni, da Roma, un metro e sessantatré per 50 chili, segno del Capricorno.
GIORGIA MELONI ELLY SCHLEIN - 8 MARZO - VIGNETTA BY MACONDO
Elly, sfidante, da Lugano, 38 anni, un metro e sessantacinque per 55 chili, il Toro nello zodiaco. Hanno cominciato con il jab, colpo d’assaggio, per vedere come va. «Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana». «E io sono Elly, sono una donna, amo un’altra donna, non sono una madre, ma non per questo sono meno donna».
Scontro già radicale, ma eravamo ancora al fioretto, e ora è il tempo delle sciabole. «Dimmi Elly perché stai zitta quando un uomo del tuo schieramento mi da della stronza. Il tuo femminismo qui si ferma?». «Agli italiani non interessano le tue ripicche, Giorgia».
giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 6
È solo l’ultima puntata della partita su donne, femminismo, società e politica, combattuta a suon di ceffoni. Schlein la accusa su lavoro, salari e sanità, Meloni contrattacca dicendo che diffonde solo notizie false per ragioni di bottega. Tutte e due si lanciano anatemi sull’Europa: «Noi mai faremo trattative con la destra». «E noi mai e poi mai faremo accordi con la sinistra». […]
Parola d’ordine: non riconoscersi, non legittimarsi, non dialogare. «Elly, dovresti farci il piacere di ricordarci i disastri del Pd al governo». «Giorgia, sulla critica al Pd sono campionessa mondiale, altrimenti non avrei vinto le primarie, ma le tue, di responsabilità, quando cominciano?».
elly schlein - festival economia trento
[…] Certo, il fatto che manchino pochi giorni alle elezioni europee ha un peso grande, ma l’impressione è che non sia solo una lotta strumentale, ma un muro contro muro destinato a cristallizzarsi.
Almeno all’apparenza, la contrapposizione frontale potrebbe far bene a tutte e due nelle urne: si parla quasi solo delle contendenti terribili della politica italiana, e tutti gli altri, gli alleati per primi, finiscono in secondo piano.
Le elezioni sono anche prove generali in vista del referendum sul premierato. Chi la spunta nel giudizio divino di quel voto, partirà in vantaggio nella corsa per le prossime elezioni politiche e potrà gestire meglio gli alleati, quelli classici e quelli potenziali. Alla fine, questa politica a suon di mazzate, servirà a invertire la rotta di una crescita costante dell’astensionismo?
GIORGIA MELONI ELLY SCHLEIN - SISTER ACT - BY MACONDO
Non è detto. Ad esempio, ieri su La Stampa , la sondaggista Alessandra Ghisleri sosteneva che toni aggressivi e temi semplificati allontanano gli elettori, soprattutto i giovani.
giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 7 elly schlein al salone del libro