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    LO SCHIAFFONE DI CAPELLO A MANCINI: "DOPO L’EUROPEO E’ MANCATA LA RABBIA. PER QUESTO SIAMO FUORI DAL MONDIALE. L’IDEA DI RIPARTIRE DAI GIOVANI? IL RAGGIO D'AZIONE È TROPPO AMPIO. NON HO APPREZZATO IL PRESENTARSI CON UNA SQUADRA SPERIMENTALE CONTRO LA GERMANIA" - “LUKAKU IN ITALIA È IMMARCABILE, DYBALA PUÒ GIOCARE CON LUI E LAUTARO? IO ALLA ROMA GIOCAVO CON TOTTI, MONTELLA E BATISTUTA…" (NO, IL TITOLARE ERA DELVECCHIO) – SUL MILAN: “MALDINI E MASSARA HANNO IDEE MA I ROSSONERI DEVONO MUOVERSI” – L’INGHILTERRA TRA LE FAVORITE PER IL MONDIALE


     
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    Guido De Carolis per il “Corriere della Sera”

     

    FABIO CAPELLO FABIO CAPELLO

    Il calcio lo si può vedere in tanti modi. Ad allargare l'orizzonte è Fabio Capello, uno dei più vincenti allenatori di sempre e oggi opinionista di punta di Sky Sport .

     

    Ha fatto bene Lukaku a tornare all'Inter?

    «Quando un giocatore è stato bene in un posto, si è esaltato tanto da esser pagato 115 milioni dal Chelsea e chiede di tornare è molto positivo. Vuole far vedere, c'è della rabbia, della rivincita per non essere stato apprezzato. In Italia non sappiamo difendere, non abbiamo gente in grado di fermarlo: è strabordante. L'Inter è la più attrezzata, credo sia la candidata, ma aspettiamo, il mercato non è finito».

    capello capello

     

    Dybala va preso dall'Inter?

    «Hanno già una struttura di squadra, un po' si stanno fermando, forse gli è venuto qualche dubbio. Ma Dybala non si discute come qualità».

     

    Può stare con Lukaku e Lautaro?

    «Alla Roma giocavo con Totti, Montella e Batistuta. Dipende dal sistema di gioco, l'allenatore deve supportarli. Se la difesa e il centrocampo capiscono che quei tre possono farti vincere allora si sacrificano: è la discriminante».

     

    Il Milan è un po' in ritardo?

    germania italia mancini germania italia mancini

    «Hanno idee, ma non hanno scritto niente e le idee non si possono giudicare. Hanno dimostrato in precedenza di essere lungimiranti. La fortuna del Milan è avere uno abituato a vincere come Maldini: può trasmettere a tutti quella continuità che, dopo aver vinto uno scudetto o una coppa, ti fa venire voglia di azzannare quella dell'anno dopo.».

     

    Origi al Milan farà bene?

    «Ha del talento, ha giocato poco, si parlava molto bene di lui, deve tornare a dimostrare quello che era prima, quando l'ha preso il Liverpool».

     

    Dybala al Milan?

    «Non ci credo, non lo vedo. Un sacco di chiacchiere».

    ancelotti capello ancelotti capello

     

    Il belga De Ketelaere?

    «Massara e Maldini capiscono di calcio e hanno visione, ma anche con loro due si parla e non si firma ancora».

     

     

    La Juve pare confusa.

    «A me no. La Juve ha le idee chiare: vuole tornare a vincere, ha puntato giocatori di qualità e esperienza. Pogba fa la differenza in difesa e in attacco. Dopo una stagione e mezza non al suo livello dipende se vuole dimostrare di essere il giocatore che ammiravamo. Ci sono i Mondiali e i nazionali partiranno bene».

     

    I difensori costano caro, gli attaccanti vanno via gratis.

    «Per forza, non ci sono. Pensi cosa costerebbero Baresi, Maldini, Cannavaro, Thuram, Nesta. Al di là di squadre come Manchester City e Psg, non tante possono spendere.

    CAPELLO SULLA NAZIONALE CAPELLO SULLA NAZIONALE

    L'anno scorso i più pagati furono Lukaku e Grealish, 115 milioni: è la dimostrazione che serve molta attenzione».

     

    La serie A riparte con solo cinque nuovi allenatori: colpa della crisi o continuità?

    «Un po' e un po'. I presidenti sono attenti a non buttare via i soldi e apprezzano il lavoro fatto. Si cambiava per moda. Mi sono piaciuti Italiano della Fiorentina, ha trasmesso idee nuove, Tudor e Juric che ha dato un'identità al Torino. E poi Mourinho che ha vinto. Su Pioli chapeau».

     

    Con il Mondiale autunnale sarà una stagione tipo Sudamerica, con Apertura e Clausura. Che si aspetta?

    FABIO CAPELLO E MAX ALLEGRI FABIO CAPELLO E MAX ALLEGRI

    «Potrebbe favorire le squadre che hanno giocatori di buona qualità, ma meno impegnati in Nazionale».

     

    L'Italia non è al Mondiale: perché siamo fuori?

    «Agli Europei vedevo una squadra compatta, lottava e si stimavano: non c'era lo stesso spirito nelle qualificazioni. Perdevano palla e mancava rabbia. Dopo anni senza vincere si pensa di continuare a farlo perché hai già vinto».

     

    La convince l'idea di Mancini di ripartire con i giovani?

    roberto mancini roberto mancini

    «L'idea di cercare, di capire e di provare è positiva. Però il raggio d'azione è troppo ampio. Non ho apprezzato il presentarsi con una squadra sperimentale contro una Germania di cui conosci il valore».

     

    Favorite al Mondiale?

    «L'Argentina vista contro l'Italia mi è piaciuta molto, il Brasile è di grande livello, la Germania arriva sempre, c'è la Francia poi, ma mi intriga tantissimo l'Inghilterra. L'ho allenata, ricordo che a ottobre-novembre potevamo battere qualsiasi squadra, dopo veniva il calo, la Premier è troppo stressante. Stavolta arrivano freschi, scoprirò se la mia teoria è valida».

     

    Var e fuorigioco semiautomatico: pro e contro?

    ibra capello ibra capello

    «Il fuorigioco va benissimo, ma quelli al Var capiscono poco di dinamica del movimento calcistico e sbagliano valutazioni. L'altro problema sono gli arbitri: devono fischiare meno e non premiare ogni contatto se uno si butta per terra. Abbiamo troppi ammoniti. Manca ritmo, agonismo, velocità. Riguardavo la finale di Champions Juventus-Milan del 2003, adesso vanno al 50% di quella velocità. Siamo andati indietro».

     

    Chi lo dà questo ritmo lento, gli arbitri o gli allenatori?

    «I tecnici se vogliono dare ritmo devono giocare meno sul portiere. Uno recupera palla a metà campo e la prima decisione è darla laterale o indietro, toglie responsabilità. Per giocare in avanti prendi dei rischi e serve qualità».

     

    Un giovane su cui puntare?

    «Raspadori. Intelligente, ha qualità, senso del sacrificio, gioca in avanti e difende: sa fare tutto. Zaniolo? È la speranza del calcio italiano, gli auguro che quelle ginocchia rimangano salde: l'Italia ha bisogno di giocatori come lui». E anche di tanto altro.

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