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    “NON HO PIÙ VOGLIA DI PERDERE TEMPO CON QUESTE PERSONE” - LO SFOGO DELLA DOTTORESSA DELLA VAL SERIANA MARA MAFFEIS, CHE HA CHIESTO (INVANO) ALL’ATS LOMBARDA LA POSSIBILITÀ DI DEPENNARE DALL’ELENCO DEI SUOI MUTUATI TUTTI COLORO CHE NON SI SONO VACCINATI CONTRO IL COVID - “LA COSA BRUTTA SONO STATE LE MINACCE CHE HO RICEVUTO. CON UNA PARTE CI RAGIONI, CON ALTRI È INUTILE, È CAPITATO CHE MI CHIEDESSERO SE È VERO CHE IL VACCINO RENDE STERILI…”


     
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    Maddalena Berbenni per www.corriere.it

     

    MARA MAFFEIS MARA MAFFEIS

    «Si “ringrazia” tutti i pazienti non vaccinati per la nuova ondata pandemica che ci troviamo ad affrontare!!! Chiederò ad Ats la possibilità di revocare tutti i pazienti non vaccinati!!!».

     

    E lo ha fatto, la dottoressa Mara Maffeis, 48 anni, di Parre e con ambulatori a Ponte Nossa e Premolo. Si è confrontata con il suo referente all’Agenzia di tutela della salute per valutare l’opzione: depennare dall’elenco dei suoi 1.500 mutuati chi non si è sottoposto al vaccino contro il Covid. «Ma mi è stato risposto che non è possibile farlo, che allora dovrei revocare anche obesi e fumatori. Dunque, continuerò a curare tutti come ho sempre fatto».

    NO VAX NO VAX

     

    Quella della dottoressa Maffeis è una battaglia che dura da mesi: «Posso dire di avere passato ore in ambulatorio a convincere gli indecisi». Ma è esplosa l’altro ieri, nel bel mezzo della contagiosissima ondata Omicron con tutto quello che sta scatenando in questi giorni di feste e tamponi.

     

    «Sono stata sommersa dalle telefonate di persone risultate positive, sembrava di essere tornati a marzo 2020 — spiega il medico —. Sono tutti casi che finora gestiva l’Ats, mentre adesso, con questo caos, gli uffici non ce la fanno e il lavoro si riversa sui medici di famiglia.

     

    manifestazioni no vax 1 manifestazioni no vax 1

    L’Ats ci dice di prenotare il tampone molecolare attraverso l’apposito database, ma è improponibile visto che il primo appuntamento disponibile è il 14 gennaio. Allora prescrivi loro la ricetta rossa e li mandi a fare la coda. Assurdo». Sono tutti, nel suo caso, pazienti asintomatici o con sintomi lievi.

     

    «Devi comunque pensare a come gestire la malattia, tra tamponi di controllo e contatti da ricostruire. Se avessi solo quello da fare, va bene, ma ci sono anche gli altri malati». Ne parla nella pausa tra la mattinata a Ponte Nossa e il pomeriggio a Premolo. Ne parla volentieri.

     

    il gruppo no vax che faceva squadrismo in rete 1 il gruppo no vax che faceva squadrismo in rete 1

    «Io ogni tanto faccio le mie sparate, i pazienti lo sanno. Ieri (lunedì, ndr) ero esasperata quando ho pubblicato sul mio stato WhatsApp quel messaggio. La cosa brutta sono state le minacce che ho ricevuto subito dopo. Una persona anonima mi ha scritto che mi avrebbe denunciato ai carabinieri e che si sarebbe rivolta a un avvocato.

     

    Un tale Locatelli mi ha telefonato insultandomi, dicendo che avrebbe promosso una raccolta firme per farmi rimuovere, che sarebbe passato in studio e che avrebbe chiamato Striscia la Notizia. Ben venga, se così posso fare passare il messaggio che bisogna vaccinarsi. Io non temo nessuno».

    scontri no vax roma scontri no vax roma

     

    I due si sono presentati come suoi pazienti, «ma non credo lo siano. In ogni caso, se non sono d’accordo con il mio pensiero, sono liberi di cambiare medico. Non so dire quanti tra chi visito non sono vaccinati, ma credo che abbiano giocato un ruolo in questa nuova ondata. I primi positivi che ho visitato, guarda caso, erano 4 persone non vaccinate».

     

    La dottoressa nota che i più scettici hanno tra i 40 e i 50 anni, «anche con figli. Con una parte ci ragioni, con altri è inutile, è capitato che mi chiedessero se è vero che il vaccino rende sterili. Io non ho più voglia di perdere tempo con queste persone».

     

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    Sono arrivati anche messaggi di solidarietà: «Da tanti pazienti, fa piacere. Io — conclude Maffeis — ho fatto tre dosi di vaccino, sono stata sempre malissimo, ma sono pronta anche per la quarta. A marzo 2020 mi sono ammalata subito. Se penso a certi racconti, a chi vagava in cerca di ossigeno e magari lo trovava perché altri erano morti, ancora mi viene la pelle d’oca».

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