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    LO SFOGONE DI SANTORO CONTRO FAZIO E ANNUNZIATA ATTIZZA “LIBERO”: “PROVIAMO UN MOTO D’EMPATIA PER MICHELONE. CHE SE COME PENSIONATO INDIGENTE È ASSAI IMPROBABILE, COME SMASCHERATORE DELL’IPOCRISIA ALTRUI FUNZIONA. FAZIO E ANNUNZIATA SONO PERSEGUITATI ANCORA PIÙ ‘FARLOCCHI’ DI LUI” – LA LAGNA SULLA PENSIONE (“IL LORDO È 1970 EURO E IO NE PRENDO NOVECENTO”) E L’AFFONDO CHE FA IMPALLIDIRE FLORIS: “FAZIO È RIENTRATO IN RAI NON SOLO PER I BUONI UFFICI DEL SUO AGENTE, CHE POI È ANCHE IL TUO (CASCHETTO)…” - VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Giovanni Sallusti per “Libero quotidiano”

     

    michele santoro a dimartedi 1 michele santoro a dimartedi 1

    Martedì sera Giovanni Floris ha scelto di puntare sull’usato sicuro, su un genere televisivo e letterario a se stante: lo sfogone di Michele Santoro. Contro la Rai e l’intero circuito mediatico che ha deciso di fare a meno del suo genio, contro colleghi intenti a scippargli indebitamente l’inverosimile scettro di martire catodico e contro ex (presunti) amici, contro la destra postfascista e la sinistra postsantoriana nonché, sorpresa, persino contro... l’Inps e il Fisco!

     

    GIOVANNI FLORIS GIOVANNI FLORIS

    […] Michelone ci risparmia l’amarcord romantico dei suoi esordi maoisti per Servire il Popolo, e va più prosaicamente a quantificare: «Lo sai qual è il mio lordo di pensione? Sono 1970 euro». Seconda domanda retorica: «Sai quanto prendo io? No-ve-cen-to euro», con parola chiave scandita da consumato professionista.

     

    «Dall’Inps però, poi avrai Inpgi, Enpals...» si permette di insinuare Floris […]. «No no, poi prendo l’Inpgi, però te - e il romanesco è il segno linguistico che la misura è colma, ndr - sto spiegando un’altra cosa, se vuoi capire quello che sto dicendo...».

     

    fabio fazio massimo dalema michele santoro antonio bassolino 2004 fabio fazio massimo dalema michele santoro antonio bassolino 2004

    […] «È che con una pensione di 1970 euro lo Stato in varie forme si becca la maggioranza!». E qui rimbalza una prima notizia, un Santoro quasi neoliberista e nemico del Leviatano che tracima nel (suo) portafoglio, come del resto avviene per tutti gli intellò di tradizione comunista: la redistribuzione è sacra finché non redistribuisce i loro quattrini.

     

    La seconda sarebbe quella di un Santoro nei fatti governativo, visto che dà ragione alla madre di tutte le battaglie della Melonomics: il taglio del cuneo fiscale […]. […]

    LUCIA ANNUNZIATA DICE CAZZO IN DIRETTA LUCIA ANNUNZIATA DICE CAZZO IN DIRETTA

     

    Amenità a parte, Santoro non vede l’ora di far deflagrare la guerra fratricida tra epurati immaginari, l’altro lo sa e gli butta là i casi di Fabio Fazio e Lucia Annunziata. «Sono convinto che la Rai abbia avuto una perdita perché sono due professionisti molto validi».

     

    […] parte il cannoneggiamento, intinto soggettivamente nel livore, ma con ragioni oggettive. «Non sopporto nessuno dei due. Le narrazioni che fanno sono sempre un po’ farlocche» (e detto da uno specialista...). Ad esempio, «Fazio non è vero che è stato 40 anni ininterrotti in Rai, lavorò per La7 quando era di proprietà di Telecom, non fece nemmeno una puntata, quell’esperienza si concluse e andò via con una paccata di miliardi» (detto con l’invidia strozzata del pensionato sottopagato).

     

    beppe caschetto beppe caschetto

    […] Ma […] «il vero problema è come è rientrato in Rai». «Ci è rientrato non solo per i buoni uffici del suo agente, che poi è anche il tuo- Beppe Caschetto, e qui l’allievo impallidisce visibilmente ndr-, ma ci è rientrato perché la politica l’ha voluto». È un montante mica male, ma ce n’è anche, forse di più, per Lucia Annunziata: «Nel momento in cui lasci la Rai dicendo che non sei assolutamente d’accordo con questo governo, uno si deve ricordare che lei è stata il presidente quando a governare era Silvio Berlusconi».

     

    Ovvero, quando «c’era l’editto bulgaro, caro mio!». «Stai parlando con acrimonia di due colleghi», nota eufemisticamente Floris. «Non c’entra l’acrimonia, c’entra il fatto che questi due colleghi sono stati il perno attorno al quale è ruotata una politica culturale in Rai, fatta di esclusione degli altri, fatta di ammazzamento del pluralismo e della diversità».

    E qui […] proviamo un moto d’empatia per Michelone. Che se come pensionato indigente è assai improbabile, come smascheratore dell’ipocrisia altrui funziona. Fazio e Annunziata sono perseguitati ancora più “farlocchi” di lui, per dire.

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