Estratto dell'articolo di Giuseppe Legato per www.lastampa.it
AGGRESSIONE ANZIANO
La mandante era la badante che aveva già in tasca un testamento olografo da erede universale, gli esecutori erano due trentenni di Settimo, i complici – con funzioni da intermediari - marito e moglie di Venaria. Sono finiti tutti in manette per rapina e lesioni aggravate. […]
La vittima è Giovanni Marini, un pensionato, vedovo, di 83 anni. Lo hanno sorpreso in casa, mentre guardava il televisore. Lo hanno colpito più volte con il calcio di una pistola, lo hanno preso a pugni in faccia e alla testa. Hanno tentato di chiudergli la bocca con uno straccio per non farlo urlare e gli hanno legato le mani con delle fascette da elettricista. Gli hanno spaccato il naso.
badante
Bottino: tre orologi, valore qualche migliaio di euro. Ma quella che sembrava una rapina di balordi ha portato subito alla ribalta la figura della badante che voleva portargli via tutto: «Sta m... di vecchio è ancora vivo» dirà intercettata da una microspia nella sala d’attesa della Questura prima di essere interrogata. Stessa sorte per i picchiatori ingaggiati per dare una lezione «al vecchio»: «Per rapina ti fai sei anni lo sai?» diranno seduti sulla stessa sedia di via Grattoni. Una storia di violenza inaudita.
AGGRESSIONE ANZIANO
Il signor Marini aveva conosciuto Maria Rovere, originaria di Polistena (Reggio Calabria) sette anni fa. Era da tempo rimasto solo e si era rivolto a un’agenzia matrimoniale. La relazione era durata pochi mesi: «Ma lo scorso giugno l’avevo richiamata – ha raccontato l’uomo agli investigatori - perché la donna che mi aiuta in casa non poteva fermarsi a dormire la notte». La paga 600 euro al mese, ma a Maria non basta. Si fa firmare un testamento mai depositato. All’assistente diurna della vittima dice: «Ci mettiamo d’accordo e ce lo spolpiamo bene ». Il piano è chiaro. Fin quando entrano in scena i due picchiatori
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