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    LO SPORT PIANGE HAYDEN, IL CAMPIONE DI MOTO GP TRADITO DALLA BICI - DALL'OFFSHORE DI DIDIER PIRONI ALLO SCI DI SCHUMACHER, GLI INCIDENTI FATALI AI PILOTI, IL MANAGER PERNAT: “SONO COSÌ IN CREDITO COL DESTINO, CHE OGNI TANTO QUALCUNO PAGA PER TUTTI” – VALENTINO ROSSI: "LA BICI? TROPPA PERICOLOSA, NON CI VADO"


     
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    HAYDEN HAYDEN

    Massimo Calandri per la Repubblica

     

    Quella sera di primavera, Mike Hailwood - 9 titoli mondiali in sella ad una moto, come Valentino; ma in più, 50 gare in Formula Uno - stava andando a comprare fish and chips, pesce e patate fritte, con i figli David e Michelle. Lo chiamavano "The Bike": era una leggenda dei motori che aveva sfidato la morte - vincendola - più di mille volte. Si era ritirato da un paio di stagioni: non se la sentiva più di rischiare la vita.

     

    Percorreva una strada provinciale dello Warwickshire, quando un camion fece un' inversione improvvisa: la bambina aveva 9 anni e morì sul colpo, lui - ne aveva 40 - chiuse gli occhi due giorni dopo.

     

    VALENTINO ROSSI VALENTINO ROSSI

    Era il 1981. Il camionista fu condannato a pagare una multa di 100 sterline. Dice Carlo Pernat, storico manager della MotoGp: «I piloti sono così in credito col destino, che ogni tanto qualcuno paga per tutti: e nella maniera più assurda, perché lassù forse qualcuno prova invidia per il loro successo incosciente».

     

    Anche Norifumi Abe - 3 successi nella 500 - è rimasto vittima a 32 anni della sciagurata inversione a "U" di un camionista. Nel 2007 a Kawasaki, lungo una strada comunale giapponese: il pilota era in sella ad un comunissimo scooter, un TMax, e secondo la polizia non procedeva neppure ad alta velocità. Per tutta la carriera aveva corso e vinto grazie ad uno straordinario intuito, una capacità di prevedere in anticipo quel che sarebbe accaduto. Non quel pomeriggio di ottobre.

    HAYDEN HAYDEN

     

    «Ci sono cose così banali che non puoi intuire, episodi di cui noi piloti non ci rendiamo neppure conto: forse proprio perché siamo talmente abituati ad anticipare l' inaspettato, che non riusciamo ad intercettare il prevedibile», racconta Valentino Rossi. «Io però in bicicletta non ci sono mai andato, non mi piace. Troppo pericoloso. E di sicuro, non credo che ci andrò in futuro». Uno che invece amare pedalare era Bob Wollek, pilota d' auto francese con innumerevoli successi: si stava allenando in bici in vista della 24 Ore di Le Mans, lungo un' assolata strada californiana, quando venne travolto e ucciso da un' auto proprio come Hayden.

    pernat pernat

     

    Era il 2001, a Le Mans gli hanno dedicato una strada nei pressi del circuito.

    Così invincibili in pista, a 350 all' ora, così fragili all' improvviso in qualsiasi giorno d' una vita "normale". Il pensiero va a Michael Schumacher e all' assurdo incidente di sci a Meribel: non ha visto che c' erano delle grosse pietre sotto la neve ed è caduto, battendo la testa. Mike Hawthorn, il "pilota col farfallino", aveva tenuto testa a Manuel Fangio e vinse un mondiale nel 1958: un anno dopo morì al volante della sua Jaguar percorrendo un' autostrada inglese.

     

    hayden hayden

    Altro pilota di F1 era Carlos Pace: brasiliano, correva con la Brabham e vinse un Gp, ma due stagioni dopo morì - a 33 anni -, in un incidente aereo. E il francese Didier Pironi, compagno di squadra in Ferrari di Gilles Villeneuve: uscì miracolosamente vivo da un terribile incidente in Germania in cui rischiò l' amputazione di entrambe le gambe, morì cinque anni dopo (ne aveva compiuti 35) davanti alla costa dell' isola di Wight durante una gara di motonautica.

    Hayden-MotoGP Hayden-MotoGP michael shumacher e la moglie corinna michael shumacher e la moglie corinna

     

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