Attacco mortale dello squalo a Sydney
Simon Nellist, il 35enne britannico rimasto vittima di un attacco mortale da parte di uno squalo nelle acque antistanti Sydney, a causa della muta che indossava, potrebbe essere stato scambiato dal predatore per una foca. Secondo quanto riferisce il Sun, l’episodio è avvenuto mentre il britannico stava nuotando a Buchan Point, vicino a Little Bay a Sydney.
L’attacco dello squalo al sub
Quando è stato attaccato dallo squalo di 4 metri e mezzo, il 35enne si stava allenando per una nuotata di beneficenza nell’oceano. La tragica morte a seguito di un attacco mortale è la prima in quasi 60 anni. Attualmente una nuova teoria ipotizza che Nellist sia stato preso di mira dal predatore a causa della sua muta.
Attacco mortale dello squalo a Sydney 2
L’esperto Lawrence Chlebeck ha affermato che lo squalo probabilmente aveva scambiato il 35enne per una foca. «I grandi squali bianchi sono grandi predatori che consumano molta energia, dunque hanno bisogno di molto cibo calorico e il grasso di foca è perfetto». Nellist, istruttore subacqueo, si era trasferito sei anni fa in Australia, quando è stato attaccato era a soli 150 metri dalla spiaggia.
Il racconto dei testimoni
I testimoni hanno detto di aver sentito la vittima gridare aiuto in preda alla disperazione. Lo squalo avrebbe aggredito l’uomo e poi trascinato il corpo fuori dall’oceano. La zia, Jacqui Seager di Maidstone, nel Kent, ha dichiarato al Daily Mail: «Simon ha sempre amato il mare. Amava la fauna selvatica, aveva una storia d’amore con la natura e non avrebbe voluto che lo squalo venisse abbattuto».
«Era un ragazzo forte ed è stato due volte in Afghanistan come soldato. La madre si chiede come sia possibile tornare incolume dalla guerra e poi morire durante una nuotata attaccato da uno squalo».
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