• Dagospia

    LO SQUALO ERA DI CASA A DOWING STREET - IL VERO PREMIER BRITANNICO È SEMPRE STATO RUPERT MURDOCH: IMBOCCATO DAI REPUBBLICANI USA, LO SQUALO CONVINSE BLAIR AD ATTACCARE L’IRAQ IN CAMBIO DELL’APPOGGIO MEDIATICO - DALLE CENE CON LA TATCHER ALLE PRESSIONI SU JOHN MAJOR PER “CAMBIARE LA POLITICA EUROPEA”, FINO AI MESSAGGINI TRA CAMERON E LA ROSSA REBECCA…


     
    Guarda la fotogallery

    Mirko Molteni per "Libero"

    RUPERT MURDOCHRUPERT MURDOCH

    A un anno dallo scandalo intercettazioni che travolse News of the world, altre tegole sul magnate dei media Rupert Murdoch, di cui emerge sempre più la longa manus sulla politica inglese degli ultimi decenni. Il Guardian ha ieri pubblicato i diari di Alastair Campbell, ex responsabile comunicazioni dell'allora premier Tony Blair, secondo i quali l'11 marzo 2003 l'oggi 81enne miliardario avrebbe chiesto al capo del governo di rompere gli indugi contro l'Iraq di Saddam Hussein, nonostante non fosse ancora chiara l'entità della minaccia delle armi di distruzione di massa irachene, rivelatasi come noto «gonfiata».

    Campbell narra: «Blair ricevette una telefonata da Murdoch che faceva pressioni sui tempi, dicendo quanto News International ci avrebbe sostenuto. Sia Blair che io capimmo che era stato spinto ad agire da Washington e che si trattava di un altro esempio della sua diplomazia fin troppo diretta. Murdoch stava usando tutti i tasti repubblicani, più a lungo avremmo atteso e più sarebbe stata difficile».

    John Major Margareth Thatcher e William HagueJohn Major Margareth Thatcher e William Hague

    In pratica, il tycoon, imboccato dai repubblicani Usa, assicurava a Blair il sostegno della grancassa del suo gruppo editoriale News International in cambio dell'entrata in guerra. Il gruppo rigetta le rivelazioni: «Sciocchezze, non c'è prova alcuna». Ma il «grande vecchio» rischia comunque di veder peggiorata la sua posizione nell'inchiesta della Commissione Leveson, scaturita dalle indagini sulle intercettazioni utilizzate dalle testate di Murdoch, in particolare da News of the world, chiuso il 10 luglio 2011.

    TONY BLAIR E DAVID CAMERONTONY BLAIR E DAVID CAMERON

    Lo stesso premier David Cameron è nel mirino per i suoi contatti con Rebecca Brooks, ex direttrice di News of the world. Giovedì, il primo ministro ha dichiarato alla commissione che la Brooks era «solo un'amica» e che la incontrava «non tutte le settimane». Cameron ha ammesso che «negli ultimi decenni la relazione fra politici e media è diventata troppo stretta», ma nega di essere influenzato, anche se l'inchiesta evidenzia una mail in cui la Brooks avrebbe scritto al premier: «Tu e io siamo sulla stessa barca».

    REBEKAH BROOKSREBEKAH BROOKS

    È anche vero che la giornalista è moglie di un ex compagno di college di Cameron, ma i sospetti permangono. Un filone dell'inchiesta, il Tabloidgate che si occupa dei legami corrotti tra stampa e polizia ha portato a 33 arresti, gli ultimi dei quali il 14 giugno, un ex-agente e un giornalista del Sun, anch'esso «gruppo Murdoch». Sotto la Commissione Leveson tanti episodi lungo un arco di trent'anni.

    Già il 4 gennaio 1981 Murdoch avrebbe invitato a cena Margaret Thatcher, chiedendole il suo appoggio nella corsa all'acquisizione del Times. Più di recente, sarebbe intervenuto presso John Major, il 2 febbraio 1997, chiedendogli di «cambiare la politica europea», giudicata da Murdoch (o dai suoi amici Usa) troppo incline all'integrazione della Gran Bretagna, pena il mancato appoggio dei suoi giornali. Per troppo tempo, così pare, è bastato all'editore far due chiacchiere con l'inquilino di Downing Street per modificare, forse, la linea politica di Londra.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport