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    MINNITI L’AMERIKANO TRANQUILLIZZÒ GLI USA SU F35 E PRODI - LO STATO RISARCISCE GLI 007 CACCIATI DA LA MOTTA


     
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    A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

    1 - VIMINALE - E LO STATO RISARCÌ GLI 007 CACCIATI
    P. M. - Al Viminale si fanno già i conti di quanto potrà costare, alle casse dello Stato,
    il contenzioso con gli ex agenti del Sisde licenziati nel 2007, sulla base di una lista compilata dal prefetto Francesco La Motta, finito in carcere qualche settimana per l'inchiesta sul Fondo Edifici di culto. Sono quasi 80 i funzionari dell'intelligence cacciati e "restituiti" all'amministrazione di provenienza. In molti avevano fatto ricorso, senza successo, al Tar del Lazio, per tornare in "servizio".

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    Il Viminale, inoltre, aveva deciso di cancellare la loro precedente anzianità professionale: il contatore dello stipendio e della carriera era ripartito da zero. Quella procedura di retrocessione è stata sanzionata dal Tribunale di Milano. La sezione lavoro della Corte d'Appello milanese ha dato ragione ad uno degli 007 epurati: lo Stato, adesso, dovrà, pagare sei anni di arretrati e interessi all'ex agente segreto, adeguando lo stipendio e la funzione all'effettiva anzianità professionale. Il ministero dell'Interno non si è opposto alla decisione dei giudici milanesi. Ora, anche gli altri 007 cacciati hanno preso copia della sentenza per ottenere il risarcimento.

    2 - EXPO 2015 - DIVISI DAL PADIGLIONE
    M. Br. - Expo 2015 continua a far litigare. La Regione Lombardia se la prende con il commissario straordinario e amministratore delegato Giuseppe Sala per la lentezza dei lavori; Sala invece ce l'ha con Diana Bracco per gli spazi del Padiglione Italia, di cui la presidente di Expo e numero 2 di Confindustria è pure commissario straordinario; e Comune di Milano e Regione si beccano sull'avanzamento dei collegamenti autostradali. L'ultima polemica riguarda la nomina a direttore del Padiglione Italia di Cesare Vaciago: la giunta Pisapia ha trovato sconveniente la scelta di una figura rinviata a giudizio per abuso d'ufficio per l'attività di city manager a Torino.

    3 - RICORSO AL TAR - IZZO 2, LA VENDETTA
    D. L. - Mentre la procura di Roma si prepara a chiudere l'inchiesta che lo vede indagato per turbativa d'asta in relazione all'appalto del Centro di elaborazione dati del Viminale a Napoli, l'ex numero due della polizia Nicola Izzo passa al contrattacco. Depositando al Tar un ricorso con il quale chiede il risarcimento dei danni al ministero dell'Interno e l'annullamento della relazione della commissione ministeriale incaricata dall'allora ministro Cancellieri di far luce sulla vicenda. Nello scorso inverno la commissione aveva accertato anomalie e irregolarità amministrative nell'appalto napoletano e Izzo fu costretto a dimettersi dall'incarico proprio a causa di questa vicenda.

    4 - WIKILEAKS / NUOVE RIVELAZIONI - MINNITI L'AMERIKANO

    S. Mau. - Marco Minniti? Il sottosegretario del governo con delega ai Servizi segreti è l'unico esponente del centrosinistra che esce dai cablo di WikiLeaks come fortissimamente interessato alla collaborazione con gli Usa. A rivelarlo è un file riservato del marzo 2006. Prodi e il centrosinistra stanno per tornare al governo e la diplomazia di via Veneto è preoccupata per le sorti della Nato, per le truppe in Afghanistan e per l'affare miliardario dei caccia F35. A rassicurarli è Minniti.

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    Figlio di un pilota dell'aeronautica militare, li accoglie in un ufficio «pieno di modelli di aerei e cimeli Nato, che, come ha ammesso, tengono alla larga alcuni dei suoi colleghi "colombe"». Agli americani che con l'arrivo di Prodi temono un ricollocamento dell'Italia nell'orbita dell'Europa, anziché migliore alleata dell'America come ha voluto Berlusconi, Minniti fa sapere che la stretta relazione che il Cavaliere ha costruito con gli Usa «è un asset che non andrebbe buttato via».

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    Ampie rassicurazioni anche su Afghanistan e F35 di cui «aveva firmato personalmente l'accordo che impegna l'Italia». Per i diplomatici Usa, Minniti è un nostalgico dei bei tempi in cui coordinava l'impegno militare nei Balcani, ma un nostalgico utile in un centrosinistra «che ha persone come Minniti con cui noi possiamo lavorare».

    5 - EOLIE, ASINI IN ORARIO
    A. Be. - A Ginostra natura batte tecnologia 1 a 0. Nella piccolissima Isola delle Eolie, d'inverno abitata da 40 persone che ad agosto con i turisti diventano un migliaio, è stato imposto per i mesi estivi uno stop alle ruspe utilizzate per i lavori edili. Per non disturbare la quiete dei villeggianti che cercano ristoro nell'Isola selvaggia, i mezzi meccanici potranno essere usati solo in orari e giornate prestabilite, pena il pagamento di una salata multa. Nessun limite nell'ordinanza emessa dal sindaco di Lipari Marco Giorgianni (Udc), invece, per i cinque asinelli che vivono dell'Isola. A Ginostra i quadrupedi che vanno a fieno potranno essere utilizzati per trasportare materiali a qualsiasi ora: visto che quanto a rumore al massimo ragliano.

    6 - CONCORSO PER DIPLOMATICI - FARNESINA SBAGLIA I TEST
    F. Sa. - Sulla carta un esame oggettivo. Peccato che 6 delle 60 domande del test a crocette, novità del concorso diplomatico 2013, fossero inesatte. Imprecise, come quella che chiedeva il tasso di disoccupazione in Spagna senza specificare la fonte. O errate, come quella che collocava l'armistizio di Villafranca nel 1858 anziché nel 1859. Selexi, la società a cui il ministero degli Esteri ha assegnato la gestione della prova, ha considerato risolti per tutti i 6 quesiti.

    Molti dei bocciati però, 1.075 su 1.308 partecipanti, ritengono che il tempo sprecato su quelle risposte, in un test di 60 minuti, li abbia penalizzati. Faranno ricorso: individuale, per chiedere di essere promossi con riserva, o collettivo, per far ripetere la prova. Il concorso intanto prosegue.

    7 - VIA IL FOTOGRAFO IMPERIALE

    l. Q. - A immortalare le cerimonie come fotografo ufficiale della Camera non è più l'Impero Fotografico di Enrico Para, lascito sgradito dell'epoca finiana, finito nella bufera per alcune allusioni al fascismo nel suo sito (tripudio di aquile imperiali, pacchetti per matrimoni chiamati "Rachele" o "Ciano" e poi fatti cambiare in più rassicuranti "rubino" o "smeraldo").

    ENRICO PARA FOTOGRAFO PERSONALE D FINIENRICO PARA FOTOGRAFO PERSONALE D FINI

    Il nuovo corso prevede il ritorno al vecchio, caro studio Luxardo, autore degli scatti principali dell'interno Camera e, da ultimo, dei miglior ritratti a Lella e Fausto Bertinotti, che ai tempi della presidenza se lo portarono dietro anche in Sudamerica. Intanto, a Palazzo, se da un lato viene sbandierato il risparmio rispetto alle esose fatture di Para («Si spende un terzo in meno», dicono), dall'altro, con generosa sregolatezza, è scattato
    il nessun fugga: Para resta (con contratto) fotografo in seconda, panchinaro del flash al soldo dei cittadini.

    8 - APPALTI RISERVATI - NUOVI GUAI PER BALDUCCI
    D. L - Nuova richiesta di rinvio a giudizio in vista per Angelo Balducci, l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici al centro dell'indagine sulla "cricca" dei grandi eventi. La procura di Roma ha chiuso l'ennesimo filone dell'inchiesta, quello sugli appalti che l'ex numero uno della Ferratella avrebbe assegnato ad aziende "amiche" dichiarandoli segretati ed evitando così, in modo arbitrario secondo i pm, il ricorso alla gara ad evidenza pubblica.

    Angelo BalducciAngelo Balducci

    Gli appalti contestati a Balducci, che è indagato per abuso d'ufficio continuato, sono cinque, tutti assegnati nel 2007: l'adeguamento degli impianti di Palazzo Chigi, il restauro e l'adeguamento degli impianti della sede distaccata del Senato a Largo Toniolo, la ristrutturazione del Teatro Ateneo nella Città Universitaria di Roma, i lavori per il recupero del museo di Palazzo Venezia e quelli di sistemazione del Museo storico delle Poste e Telecomunicazioni. .

     

     

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