Mario Giordano per “la Verità”
djula ahmetovic
Che quei rom di Prato rubassero era pacifico. Furti, rapine, ricettazione. Condanne. Così la Guardia di finanza aveva detto: andiamo a recuperare un po' del bottino. Buona idea, no? Infatti hanno sequestrato 2,5 milioni di euro: contanti, polizze, abitazioni, terreni. Era successo nel giugno 2017. Peccato che oggi, un anno e mezzo dopo, glieli restituiamo. Scusate, ci siamo sbagliati: il tribunale ha deciso che il sequestro non s' ha da fare.
Quei soldi devono tornare indietro. Proprio così, avete capito bene: abbiamo appena ridato 2,5 milioni a due famiglie rom, gli Halilovic e gli Ahmetovic, i cui componenti hanno collezionato una serie di reati contro il patrimonio che al confronto Alcatraz è una succursale dei frati cappuccini.
halilovic ahmetovic
Vi sembra folle? In effetti, anche a noi. E ancor più folle è la motivazione di questa decisione piuttosto dispendiosa per le nostre tasche. Il tribunale sostiene infatti che non esiste la prova che quei soldi siano provento diretto delle attività criminali. E che si aspettava di trovare, di grazia? Le banconote segnate con il timbro «made in rapina»? Appartamenti tappezzati con le foto della Banda Bassotti? La confessione della polizza assicurativa: sì, è vero, sono stata acquistata con denaro rubato?
blitz al campo nomadi di castel romano 9
Dagli atti, per altro, non risulta che gli Halilovic e gli Ahmetovic in questione abbiano altre rendite. Non risultano lavorare. Non hanno stipendi fissi. Non hanno fondato imprese, se non quelle criminali riconosciute dalla giustizia. E allora: da dove saranno mai spuntati quei 2,5 milioni di euro? Li ha portati Babbo Natale? La Befana? Sono piovuti dal cielo? Sono cresciuti miracolosamente dentro la vasca da bagno? O sono cresciuti sull' albero del cucù?
alessandro ahmetovic
Potremmo chiederlo ai diretti interessati. Del resto c' è da fidarsi di questa gente. Quando la Guardia di finanza fece scattare il sequestro chiamò l' operazione «Falsi poveri», perché le famiglie sedicenti nomadi di Prato avevano anche occupato abusivamente alcune case popolari. Si fingevano indigenti e avevano 2,5 milioni in cassaforte.
CAMPING RIVER
Ovviamente tutti soldi che non hanno nulla (ma proprio nulla) a che fare con le attività illecite per cui sono stati condannati, cioè con quei furti e quelle rapine, i cui proventi sono evidentemente stati utilizzati per aiutare le missioni cristiane nel mondo o forse per dare un contributo all' Accademia della Crusca, considerata la notevole sensibilità degli Halilovic e degli Ahmetovic per la cultura e la lingua italiana.
A questo punto mi viene un dubbio: non è che ora il tribunale ordinerà di restituire loro anche la casa popolare? Non ci sarebbe da stupirsi. Se ci spostiamo da Prato a Gallarate (Varese) scopriamo infatti che le assurdità a favore dei sedicenti nomadi non finiscono mai. Qui c' erano un centinaio di sinti che vivevano da anni in una serie di villette abusive.
djula ahmetovic 1
Il sindaco ha deciso di sbaraccarle (e ha fatto bene) dicendo che avrebbe fatto pagare la spesa dell' abbattimento ai medesimi sinti (e avrebbe fatto benissimo) perché a lui risultavano tutt' altro che nullatenenti. Ottima idea anche questa, non vi pare?
Peccato che a una settimana dalla messa in moto delle ruspe non risulta che i sinti abbiano pagato il becco di un quattrino, ma al contrario risulta che il Comune si stia svenando per mantenerli al Grand hotel Milano Malpensa di Somma Lombardo. Al modico prezzo di quasi 2.000 euro al giorno, ricca colazione compresa.
SGOMBERO CAMPING RIVER
Risultato: 55.000 euro per mantenere nel lusso 69 sinti (il 75% di quelli che stavano nelle villette) fino all' 8 gennaio. Vacanze di Natale garantite al Grand hotel, a differenza di tanti italiani costretti a vivere in condizioni assai meno confortevoli. Ma vi pare logico? Bisogna per forza diventare abusivi per avere tanta attenzione da parte delle istituzioni pubbliche? Per altro pare che ai sedicenti nomadi, assai poco propensi a nomadare, vengano offerti in convenzione, al modico prezzo di 20 euro, anche pranzo e cena al ristorante del Grand hotel. Piacerebbe sapere chi paga anche quelli, ovviamente.
CAMPO ROM
Non si tratta di una questione da poco. Anche perché noi siamo dell' idea che i campi nomadi debbano essere spazzati via tutti, il più in fretta possibile: ma non è che poi dobbiamo ospitare tutti gli sgomberati in qualche Hilton ambassador o Luxury excelsior della Penisola? Siamo alle solite: l' impressione è che in questo disgraziato Paese l' illegalità paghi. Se violi la legge, ti aiutano. Se sei rispettoso di Dio e degli altri, ti castigano. Possibile?
val d ala parco delle valli campo nomadi roma
Ieri le forze dell' ordine hanno fatto irruzione in un campo nomadi di Foggia. Hanno arrestato sei rom che tenevano in schiavitù tre ragazze minorenni. Le costringevano a prostituirsi, anche mentre erano in gravidanza. Quando una di loro ha partorito hanno cercato di vendere il bimbo per 28.000 euro. Questa violenza disumana, secondo gli inquirenti, era «prassi consolidata»: quelle ragazzine venivano tenute segregate, picchiate, umiliate, violentate in ogni modo.
val d ala parco delle valli campo nomadi roma
Un caso limite? Può darsi. Ma in quanti campi nomadi i bambini vengono maltrattati, privati dei loro diritti, costretti a vivere tra topi e immondizia, mandati a rubare, usati per mendicare? E come possono le anime belle dei benpensanti tollerare tutto questo? Come si fa a non capire che, di fronte a situazioni simili, usare la ruspa è il massimo della civiltà e dell' umanità? E che al contrario la disumanità è lasciare che lo schifo continui? A patto, s' intende, di non dover poi ospitare anche gli autori di imprese criminali come quella di Foggia in quale suite extralusso.Magari dopo avergli restituito il bottino, con tante scuse firmate da un giudice.