da “NME”

VIDEO “ROGO MEMORABILIA PUNK”

sex pistols burning

Molti hanno reagito con rabbia al rogo di Joe Corré che, per protesta, ha bruciato memorabilia dei Sex Pistols e del movimento punk valutati quasi 6 milioni di euro. L’iniziativa era stata annunciata a marzo, in occasione del 40° anniversario del punk, in quanto, secondo il figlio di Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, fondatore della linea di lingerie “Agent Provocateur”, “il punk è stato trasformato in un marchio come ”McDonalds”, in un pezzo da museo, in un’altra divisa di conformismo”.

rogo memorabilia punk

Ha iniziato bruciando il vinile di ‘Anarchy In The UK’ e su Twitter la reazione è stata immediata: “Questo non è punk, è solo fottutamente triste”, “Ecco un miliardario che si fa pubblicità con il punk”, “Dovevi dare quei soldi in beneficenza”. Si è aggiunto pure Marc Marc Almond, che ha commentato: “E’ stato stupido, insensato, egoistico. Per fare cosa poi? Solo per tenere il punto?».

pupazzi politici britannici bruciati

Dalla barca sul Tamigi, Corré ha urlato: “Il punk non è mai stato nostalgico. Ora è diventato uno strumento di marketing per vendervi qualcosa che non vi serve. Se volete comprendere il suo potente valore, rompete i tabù, non tollerate l’ipocrisia”. Sabato coincideva con il giorno della pubblicazione del primo single dei Sex Pistols, bruciato insieme a vestiti, poster rari, pantaloni di Johnny Rotten, dischi dal vivo introvabili, e vari pupazzi che ritraevano i politici David Cameron, Boris Johnson e Theresa May. Intanto la Westwood, presente all’evento, faceva la sua campagna ecologica.

la westwood al rogo punk

Dopo il rogo, Corré ha parlato con i giornalisti. Qualcuno ha giustamente fatto notare che poteva essere bufala, perché alla stampa non era stata data la possibilità di verificare l’autenticità del materiale a bordo della barca. Inoltre c’era davvero poca gente alla cerimonia. Pare non abbia destato l’interesse che ci si aspettava.

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