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    UNA MORTE CHE SI POTEVA EVITARE - LUANA D’ORAZIO AVEVA UN CONTRATTO DA APPRENDISTA E QUINDI PROBABILMENTE NON ERA AUTORIZZATA A RESTARE DA SOLA A MANOVRARE L’ORDITOIO CHE L’HA UCCISA – GLI INQUIRENTI STANNO INDAGANDO SU QUESTO PARTICOLARE CHIAVE. NEL FRATTEMPO CI SONO DUBBI ANCHE SULLA DINAMICA: CHI HA TOLTO LA PROTEZIONE CHE AVREBBE DOVUTO BLOCCARE IL SISTEMA QUANDO QUALCOSA RESTA IMPIGLIATO?


     
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    DI Laura Natoli per  www.lanazione.it

     

    fabbrica tessile fabbrica tessile

    Prato, 6 maggio 2021 - Aveva un contratto di apprendista, Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni stritolata dall’orditoio a cui era addetta. Un particolare che dovrà essere vagliato dagli inquirenti per capire se la povera Luana poteva restare da sola a manovrare quella macchina pericolosa.

     

    Aveva un contratto quinquennale e guadagnava fra i 900 e i 1100 euro al mese. Soldi con cui avrebbe voluto costruire la sua indipendenza, dare un futuro al suo bambino prima che la sua vita venisse interrotta bruscamente.

    luana col figlio luana col figlio

     

    E’ uno dei particolari che emerge dopo la morte tragica dell’operaia, mamma di un bambino di 5 anni, avvenuta lunedì mattina all’interno della fabbrica "Luana" (un’omonimia per un crudele scherzo del destino) nella zona industriale di Montemurlo, Prato.

     

    luana 1 luana 1

    La procura ha indagato la titolare dell’orditura, Luana Coppini, e il tecnico manutentore esterno all’azienda, Mario Cusimano. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e rimozione e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche. E’ proprio da questa seconda ipotesi che partirà il lavoro dei periti (della procura, della difesa e della famiglia)

     

    Sì perché la protezione al macchinario era stata alzata, non c’era. Luana è stata inghiottita dai rulli senza che nessuno si accorgesse di nulla. E’ probabile che la ragazza si sia avvicinata per sistemare i fili nel momento iniziale della lavorazione degli orditi (la base da cui viene realizzata la tela).

     

    luana d orazio luana d orazio

    Ma qualcosa deve essere andato storto. Il macchinario ha una cellula di sicurezza che dovrebbe bloccarlo quando qualcosa resta impigliato. Cellula che, a quanto pare, non avrebbe fatto il suo dovere nel momento in cui il gracile corpo di Luana è stato agganciato finendo dentro il rullo. Mancava la protezione e la cellula non ha funzionato. Saranno questi i due aspetti da cui partire per ricostruire la dinamica dell’incidente.

     

    Chi ha tolto la protezione e perché? E’ stata Luana? E poi, essendo apprendista, poteva restare da sola a manovrare quel macchinario così complesso? Domande a cui solo le indagini potranno dare risposte. Luana lavorava nell’orditura da un paio di anni e sembra che conoscesse l’apparecchio, un Karl Mayer di fattura tedesca.

    luana 4 luana 4

     

     Anche se già in passato aveva avuto qualche problema, come racconta la madre, Emma Marrazzo. "Mi aveva detto di aver sentito tirare la maglia e di essersela infilata subito nei pantaloni – ha raccontato – ’Non ti preoccupare mamma, sto attenta’, mi aveva rassicurato". Eppure è successo di nuovo ma questa volta Luana non ha avuto la stessa prontezza di riflessi. Intanto sabato sarà svolta l’autopsia che potrà dare le prime risposte.

     

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