Estratto dell'articolo di Fabio Pavarisi per www.corriere.it
luca rota loris rodigari
«Si è dimesso? Meglio così, ripartiamo da zero». Non è una di quelle frasi che rasserenano gli animi nel mezzo delle polemiche per la decisione di Luca Rota, organizzatore del Bergamo Pride, di dimettersi dopo gli attacchi subiti per essersi fatto fotografare con l’amico Loris Rodigari, assessore forzista di Luzzana. «Non è solo la foto, ma anche il post», dice ora Dominguel Radesca di Non una di meno, associazione che con Collettiva Riot, Pacì Paciana, Fridays For Future, Poliamore e Trans* Gang ha mandato una lettera a Rota accusandolo di avere creato un momento di «propaganda di destra».
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La foto su Instagram: «La lotta per i diritti è di tutti»
La foto era stata postata da Rodigari su Instagram con lodi a Rota per l’organizzazione e per avere «dimostrato che la solidarietà può, e deve, superare qualsiasi barriera partitica» inviando «un messaggio forte e chiaro: la lotta per i diritti è argomento di tutti». Non l’avesse mai detto: sui social si sono scatenate polemiche e insulti, «una shitstorm», secondo l’Arcigay.
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«I diritti non sono di destra o sinistra»
«I diritti non sono di destra o di sinistra: sono di tutti — è invece l’intervento di Andrea Grassi, coordinatore nazionale del Partito Gay Lgbt+ —. È un delirio politico, e queste persone apparentemente di sinistra devono riflettere. Gli attacchi a Luca Rota sono vergognosi, quasi razzisti».
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