Cosimo Cito per repubblica.it
lucilla boari e la compagna
Ora che la stagione è finita Lucilla Boari può finalmente fermarsi, rifiatare e guardare indietro. Il suo bronzo, prima medaglia di sempre per un'arciera azzurra all'Olimpiade, si è legato nei giorni infiniti di Tokyo a un fatto assai privato, la sua storia d'amore con la collega Sanne De Laat, diventato pubblico la sera della sua gara.
La settimana scorsa a Yankton, Sud Dakota, le due ragazze si sono ritrovate in gara ai Mondiali nello stesso luogo e nelle stesse ore, anche se in due specialità diverse: l'azzurra nell'arco olimpico, l'olandese nel compound. "Ed è bellissimo, perché sono così rare le occasioni che abbiamo per vederci". Non sono arrivate nuove medaglie, ma, come si dice, è stato bello lo stesso.
LUCILLA BOARI SANNE DE LAAT
Riepiloghiamo la sua estate, Lucilla: partiamo da Tokyo.
"Dopo la gara sono stata travolta da mille emozioni diverse, gioia, incredulità, ricordi, telefonate".
A sera, poi, il video trasmesso a Casa Italia di Sanne che le mostrava tutto il suo orgoglio e il suo amore.
"Non avrei voluto che la mia storia venisse fuori in quel modo. Non so come dire, volevo che fosse un fatto solo privato, che venisse trattato soprattutto come una cosa normale".
Non è stato così?
"Non su tutti i giornali. Alcuni ne hanno parlato con equilibrio e delicatezza, altri hanno insistito pesantemente su quell'aspetto e hanno sottolineato una cosa non vera: che io avessi dedicato la medaglia a Sanne. No, non è andata così, ma pareva bello e utile scriverlo".
LUCILLA BOARI
Cosa rimprovera ai giornalisti?
"L'interesse esagerato per la vita privata degli atleti. Spesso ci si dimentica che, al di là del nostro vissuto, innanzitutto siamo in gara per portare al massimo compimento le nostre qualità sportive, e di quello dovremmo soprattutto parlare. Capisco la voglia di mostrare anche il nostro lato umano, è giusto e condivisibile, ma c'è un limite che non deve essere mai superato".
Cinque anni fa finì al centro di una surreale polemica per quel titolo, "il trio delle cicciottelle". Stavolta si è parlato molto della sua storia d'amore.
"E il tiro con l'arco dov'è finito in tutto questo? Il nostro sacrificio, il nostro amore per questo sport, il nostro percorso? Spero comunque, dall'altro lato, che la mia storia abbia dato il coraggio ad altri".
Ha mai smesso di tirare, da Tokyo?
LUCILLA BOARI
"Tranne che per qualche giorno di vacanza in Olanda, mai. Ho preparato questi Mondiali e sono già proiettata su Parigi 2024. Tre anni passano velocissimi".
Come ha vissuto l'ondata di celebrità seguita ai Giochi?
"Con divertimento e curiosità, consapevole che sarà un breve momento e che passerà velocemente. Mi godo l'attimo".
Ha partecipato a eventi, ha avuto proposte dalla tv?
quotidiano sportivo cicciottelle
"No, non ancora almeno. Mi dispiace di non aver potuto partecipare all'evento al Quirinale con gli altri medagliati azzurri, ma ero ai Mondiali e ci è andato il nostro direttore tecnico, in rappresentanza mia e di Mauro Nespoli".
Continua ad ascoltare "musica malinconica degli anni 90", come diceva a Tokyo, prima delle gare?
"Sì, è il mio modo di rilassarmi. Mi piace tornare indietro nel tempo, a un tempo comunque che non ho vissuto, lì c'era la musica che mi piace. È come un grande flusso di note e parole nel quale mi piace muovermi".
Sembra una ragazza d'altri tempi.
"Sono una persona molto tranquilla, altrimenti non potrei fare questo sport. Qualcuno dice che per tirare bene con l'arco bisogna essere matti. Forse sì, forse lo sono anch'io in fondo, in qualche angolo di me".
LUCILLA BOARI - CLAUDIA MANDIA - GUENDALINA SARTORI LUCILLA BOARI