L’INTERLOCUTORE PALESTINESE
Estratto dell’articolo di Lucio Caracciolo per “la Repubblica”
LUCIO CARACCIOLO
La questione palestinese esiste se c’è un soggetto palestinese. Altrimenti resta tragedia umanitaria. Senza sbocco. […] il popolo palestinese deve darsi un’organizzazione legittimata in casa propria e un capo che la rappresenti davanti al mondo. Tre quarti di secolo dopo la Catastrofe (Nakba) che nella narrazione palestinese è la fondazione di Israele, siamo all’anno zero. Si profila anzi la minaccia della seconda Nakba. […] Oggi nessuno può parlare a nome della Palestina, anche se molti pretendono di farlo. Perché?
NETANYAHU E ABU MAZEN
In primo luogo per l’incapacità dei palestinesi di comporre le divisioni intestine. Il solo elenco delle sigle che rimandano alla resistenza contro il nemico sionista riempirebbe il resto di questo articolo. Ogni cartello contiene una quantità di fazioni armate o meno. Le due principali restano Hamas e Fatah. Ovvero l’organizzazione islamista responsabile del 7 ottobre e lo scheletro di un’Autorità nazionale gestita dall’ultraottuagenario Abu Mazen, talmente corrotta da commemorare quest’anno la Nakba con una sfilata di moda in uno degli alberghi più lussuosi di Ramallah.
L’unico leader forse in grado di rappresentare i palestinesi e non interessi stranieri è il laico Marwan Barghuti, ergastolano che Israele detiene quale carta di riserva da giocare nel caso decidesse di negoziare sul serio la pace. Certo non oggi.
i tunnel di hamas sotto gaza 9
In secondo luogo perché il governo di Gerusalemme non vuole uno Stato palestinese. La garanzia per impedirlo è dividere il campo avverso. […] Il laburista Rabin favorì verso la fine degli anni Ottanta la crescita di Hamas quale spina islamista nel fianco di Arafat. E Netanyahu spiegò l’11 marzo 2019 ai suoi intimi del Likud: “Chiunque si opponga allo Stato palestinese deve sostenere il trasferimento di denaro dal Qatar a Hamas. Così sventeremo lo stabilirsi della Palestina”. Perverso eccesso di astuzia, pagato il 7 ottobre da oltre mille e quattrocento israeliani.
ABU MAZEN E NETANYAHU
Sicché lo Stato ebraico controlla […] tutto lo spazio fra Mediterraneo e Giordano, mentre incentiva l’espansione dei coloni in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Tattica cara all’attuale coalizione di destra […] estrema e […] folle, incarnata dal ministro Amichai Eliyahu, sospeso da Netanyahu dopo aver stabilito che bombardare Gaza con l’atomica […] sarebbe un’opzione.
i tunnel di hamas sotto gaza 8
In terzo luogo, perché i regimi arabi temono ogni giorno per la propria vita e sono molto più interessati a un rapporto pragmatico con Gerusalemme che ai “fratelli” d’oltre Giordano. Ai palestinesi offrono solidarietà di facciata, soldi che spariscono nelle tasche dei feudatari locali e campi profughi. […] In altri tempi avremmo potuto riporre qualche speranza nell’America […] Ma Washington è ripiegata su sé stessa, confitta in una crisi identitaria senza precedenti […] Può proteggere Israele dall’Iran, certo non sciogliere i nodi delle dispute israelo-palestinesi.
IL VIDEO MESSAGGIO DI ISMAIL HANIYEH - LEADER DI HAMAS 1
Degli europei meglio tacere, per non introdurre una stonatura comica […] Risultato: solo i palestinesi possono salvare sé stessi. Purché dimostrino di essere nazione vera, coesa, capace di esprimere una leadership autorevole – il contrario dell’Autorità di Abu Mazen.
Qualcosa sembra si muova in quell’arcipelago. Obiettivo: un molto eterogeneo governo di emergenza composto di quel che resterà dell’ala politica di Hamas e dei laici meno impresentabili di Fatah, più rispettate figure indipendenti, […] Da legittimare, a guerra sospesa, con il voto di tutti i palestinesi. Nella speranza che anche a Gerusalemme si insedi un gabinetto consapevole dell’interesse di Israele […] rischiare la pace può valere la pena se l’alternativa è la guerra finale. Altro che due Stati o Stato unico: zero Stati.
soldatesse israeliane uccise da hamas vittime attacchi di hamas 5 video dei terroristi di hamas 2