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    DI MAIO SA E HA LE PROVE – SARÀ IL MINISTERO GUIDATO DA LUIGINO A PORTARE IL RISCONTRO CHE LA PROCURA CERCA SULL’EFFETTIVA INCIDENZA DI ARMANDO SIRI NELLA PARTITA DELL’EOLICA CARA A PAOLO ARATA – IL TENTATIVO NON È RIUSCITO IN MANOVRA, E SIRI CI AVREBBE RIPROVATO RIPRESENTANDO LO SESSO PRINCIPIO IN UN TESTO AL MISE…


     
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    Luca De Carolis e Paola Zanca per “il Fatto Quotidiano”

     

    luigi di maio 1 luigi di maio 1

    Dicono di avere la prova. Quella che mancava: il riscontro inconfutabile che Armando Siri abbia davvero provato a incidere nella partita dell' eolico tanto cara al suo amico Paolo Arata, che gli è costata un' indagine per corruzione. E se fino a ieri la Procura di Roma non aveva in mano i testi precisi, ora sarà proprio il ministero dello Sviluppo Economico, quello guidato dal vicepremier Luigi Di Maio, a fornire gli elementi che possono appesantire la posizione del collega di governo leghista. La "massima collaborazione" con l' autorità giudiziaria è garantita, anche se ai piani alti del Mise tutti si trincerano dietro il riserbo, vista l' indagine in corso.

     

    ARMANDO SIRI ARMANDO SIRI

    È proprio in quegli uffici che Armando Siri si "è fatto carico" di portare avanti la sua missione per conto di Arata e del suo socio occulto (secondo la tesi della Procura) Vito Nicastri, l' imprenditore mafioso che avrebbe finanziato la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Un tentativo, raccontano, fermato dal gabinetto del ministro che ha ritenuto non ci fossero i "presupposti" per trasformarlo in una proposta normativa: si trattava di "una sanatoria", una "estensione di benefici" che in sostanza, già a prima vista, sembrava nascondere un favore a qualcuno.

    LUIGI DI MAIO REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO LUIGI DI MAIO REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO

     

    L' approfondimento su chi fosse il potenziale beneficiario della norma però, spiegano adesso, non è stato fatto. Nel caso del testo presentato al ministero dello Sviluppo economico si trattava di allargare gli incentivi previsti agli impianti più datati. Praticamente lo stesso principio contenuto nell' emendamento presentato alla legge di Bilancio, che aveva come primo firmatario il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo.

     

    armando siri 2 armando siri 2

    Fallito il tentativo sulla manovra, insomma, il sottosegretario Siri avrebbe giocato di sponda con i colleghi di partito. Che hanno ripresentato a palazzo Madama l' identica richiesta: applicare le "tariffe incentivanti" a tutti gli impianti entrati in vigore entro l' estate del 2017. L' emendamento non è passato. Prima che venisse messo ai voti è arrivato il parere negativo del ministero dell' Ambiente guidato da Sergio Costa: "Si esprime orientamento tecnico contrario - si legge nel parere - in quanto si sposta in avanti un termine per l' applicazione agli impianti a fonti rinnovabili di tariffe incentivanti più vantaggiose. Così si registrerebbe un impatto negativo sulle bollette per riconoscere un vantaggio ad impianti comunque già entrati in servizio".

    luigi di maio ai box della formula e 4 luigi di maio ai box della formula e 4

     

    Nonostante il no dei tecnici, la Lega ha insistito perché il parere venisse riformulato: a quel punto è arrivato il no "politico" del ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, che si occupava del vaglio degli emendamenti alla manovra. Ma Siri non si è arreso. E sempre attraverso i colleghi del Carroccio ci ha riprovato nel Milleproroghe e nella legge di semplificazione: tutti elementi dell' incartamento che ora la Procura acquisirà negli uffici dei ministeri, a cominciare da quello guidato da Di Maio.

     

    LUIGI DI MAIO E IL BUCO NERO LUIGI DI MAIO E IL BUCO NERO

    E proprio il vicepremier del M5S in serata a Dritto e rovescio sostiene: "Negli uffici legislativi di vari ministeri c' era la proposta normativa di Siri sull' eolico, ma il M5S ha sempre dato parere negativo, perché rappresentava una sanatoria del settore. Se il Mise non avesse detto di no alla proposta probabilmente ci sarebbero stati anche membri del mio staff indagati".

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