Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
renzi marattin conte partita del cuore
Onorevole Luigi Marattin, lei ha pubblicato una foto, nello spogliatoio della partita del cuore, in cui si trova tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Se ne è pentito?
«Ho fatto l’errore di pensare che una partita di calcio fosse cosa diversa rispetto alla politica. Ma si vede che la deriva di confondere politica con le curve ultrà è ormai inarrestabile ».
Renzi ha detto che la strada è il centrosinistra e il 28 settembre ci sarà l’assemblea di Italia viva. Lei ne farà ancora parte?
«L’ultimo congresso, quello che ha eletto Renzi, lo ha fatto su una proposta politica terzopolista. Se ora si vuole legittimamente cambiare linea a farlo deve essere lo stesso organo: un congresso, in cui si chiamano gli iscritti a decidere».
marattin renzi
E se così non sarà?
«Se si dovesse fare una forzatura del genere, ne trarrò le conseguenze insieme a tanti altri. La delega che una comunità dà non è eterna da monarchia assoluta. La politica è un’altra cosa. A me piacciono i leader, non piacciono i padroni».
Quindi è pronto a lasciare Italia viva. Sta dicendo che Renzi è padrone del partito?
«Spero di no, da tanti gli sta arrivando la richiesta di lasciare che Iv si esprima in un congresso, così da confrontare la sua tesi di andare con il centrosinistra con una tesi alternativa».
Lei quale tesi propone?
marattin renzi
«C’è spazio per un partito di centro liberaldemocratico. Il fallimento del Terzo polo non equivale alla scomparsa di un’area politica, ma solo al fallimento di quel particolare tentativo».
Il centro non è già presidiato da Forza Italia, in fase di grande attivismo?
«Forza Italia è compatibile con la creazione di un grande partito liberale e riformatore, […] Ma si è messa al servizio del populismo sovranista, illudendosi di poterlo temperare. Vedremo se questa scelta durerà. Mi pare di capire che qualcuno da Arcore abbia lanciato messaggi chiari».
Con Enrico Costa di Azione avete lanciato un appello, state già lavorando a questo nuovo centro?
matteo renzi luigi marattin maria elena boschi
«[…] Credo che nei prossimi mesi dovremo avviare un percorso costituente […] Abbiamo davanti tre anni di tempo».
Non vede quindi la necessità di un campo largo che possa arrivare fino al centro di cui sta parlando?
«Ho già vissuto due volte – nel 1996 e 2006 - l’esperienza di coalizioni fatte solo per non far vincere qualcuno […] Entrambe le volte crollarono dopo pochi mesi. […] Non credo […] che dal campo largo possa venir fuori una proposta politica coerente […]».