Cecilia Cirinei per "la Repubblica"
ROYAL-LUCCHETTI PONTE MILVIOSaranno rimossi lunedì. I "lucchetti dell'amore" del romano Ponte Milvio verranno tolti dai vigili e spostati in un magazzino e dopo ospitati, probabilmente, al Museo etnografico Pigorini all'Eur (ma ci sono altri musei che vorrebbero esporli). Per poi tornare, quasi sicuramente, nel loro luogo di origine, anche se "avanzati" di qualche metro: nelle due piazzette adiacenti ai due ingressi del ponte, individuate in un incontro fra il sovraintendente ai Beni Culturali Umberto Broccoli, il sindaco Gianni Alemanno e lo scrittore Federico Moccia "inventore" del fenomeno.
jet sex19 ponte milvio affollatoLa moda di mettere un lucchetto per suggellare il proprio amore, ormai consolidata in tanti ponti del mondo, dal Ponte dell'Arcivescovado a Parigi, fra la Rive Gauche e Notre Dame, a Murcia in Spagna, nasce infatti, fra le coppie di fidanzati, soprattutto teen ager, con il libro di Moccia "Tre metri sopra il cielo" ed il suo seguito "Ho voglia di te" (diventati entrambi film nel 2004 e nel 2007), dove i due protagonisti, due adolescenti di Roma nord negli anni Ottanta, Babi e Step, mettono un lucchetto su un lampione di Ponte Milvio e gettano la chiave nel fiume Tevere, donandogli per sempre la definizione di "ponte degli innamorati".
La moda del lucchetto dell'amore ha conquistato anche diversi scrittori, come ad esempio Swan Karen, autrice del best seller "Un diamante da Tiffany", che fa appendere il lucchetto dai suoi protagonisti a Parigi. Anche Hollywood celebra il rito, sempre a Parigi, nel film "Lol. Pazza del mio migliore amico" con Demi Moore e Miley Cyrus. «La rimozione dei lucchetti servirà a ridare decoro ad uno dei ponti più famosi di Roma - spiega Stefano Erbaggi assessore ai Lavori pubblici del XX municipio - che il prossimo 28 ottobre celebrerà il 1700esimo anniversario della battaglia tra Costantino e Massenzio».
FEDERICO MOCCIAI chili di acciaio dei numerosi lucchetti con scritte, incisioni e fiocchetti colorati, che con il loro peso hanno in passato fatto crollare persino uno dei lampioni del ponte, sono oggetto di uno studio della sovraintendenza in quanto fenomeno culturale: «Da gennaio, quando si parlò per le prima volta di spostare i lucchetti - dice Umberto Broccoli - che, piaccia o non piaccia, sono un fenomeno culturale, stiamo studiando un progetto per risistemarli nelle due aree adiacenti al ponte, che vanno però valorizzate.
Stiamo valutando la possibilità di esporli, durante i lavori, in un museo. Tutto il mondo sta vivendo questo fenomeno, Spagna, Grecia, Francia, Messico e persino la Russia. Ora siamo tutti intorno ad un tavolo per decidere cosa fare. È un normale lavoro di gestione del patrimonio della città. Non regaleremo la definizione di "ponte dell'amore" a nessuno e niente sarà rinchiuso in qualche magazzino».
Federico MocciaFederico Moccia, invitato spesso all'estero per "inaugurare" ponti dell'amore, dice: «La rimozione era prevista. Mi avevano informato, ma così priviamo a tanti romani e turisti la possibilità di andare in un luogo che ormai è celebrato nel mondo. Non regaliamo a Parigi o al Messico un rito che è nato a Roma. Noi siamo quelli che hanno inventato il fenomeno e ora bisogna decidere rispettando gli innamorati che credono nel potere dei "lucchetti".
Il ponte davanti a Notre Dame a Parigi è diventato un'attrazione. I francesi hanno valorizzato i lucchetti colorandoli e mettendoli lungo tutto il percorso».