Ilaria Ravarino per “il Messaggero”
VOLODYMYR ZELENSKY NELLA SERIE SERVITORE DEL POPOLO
Un quarto d'ora. Tanto è bastato a Volodymyr Zelensky, il presidente dell'Ucraina, per insultare il presidente della Russia Vladimir Putin come nessuno aveva mai osato fare prima. Succedeva nel 2015, nel primo episodio di Servant of the People, la serie tv con cui Zelensky allora 37enne, popolare come mattatore e attore, lo Hugh Grant d'Ucraina consegnava al pubblico una storia apparentemente innocente, dal sapore populista, che sette anni più tardi si sarebbe rivelata profetica: la parabola di un professore di storia, Vasiliy Goloborodko, che viene eletto a furor di popolo presidente del paese, dopo che un suo sfogo sulla corruzione dilagante diventa virale su YouTube.
volodymyr zelensky nella serie servitore del popolo
Per la cronaca: nella serie tv il personaggio di Zelensky riceve il 67% dei consensi. Nella realtà, quando Zelensky nel 2019 si candida per davvero, al termine della terza stagione di Servant of the People - con un partito che si chiama esattamente così: Servant of the People a votare per lui è il 73% degli ucraini.
volodymyr zelensky nella serie servitore del popolo 3
IL DISCORSO
In onda lunedì dalle 21.15 su La7 (e poi ogni lunedì fino al termine della prima stagione: 24 puntate) i primi tre episodi di Servant of the People si aprono con una scena alla Suburra, con i maggiori oligarchi del paese che si spartiscono le prossime elezioni, e si chiudono con il discorso del neo-eletto presidente Vasiliy/Zelensky: «A questo punto dovrei promettervi grandi cose, ma non lo farò dice Vasiliy a braccio perché sarebbe disonesto, e perché non so ancora fare nulla. Ma imparerò. E presto tornerete a guardare i vostri figli negli occhi, senza vergognarvi».
In mezzo, a partire da quel fatidico quindicesimo minuto, arrivano bordate nemmeno tanto leggere alla politica nazionale e internazionale, a cominciare da Putin: a lui Zelensky riserva il più crudele dei giochi di parole (intraducibile nella versione doppiata da Luca Bizzarri), quando scherzando sulla passione per gli orologi del presidente russo gioca con un doppio senso dando a Putin, letteralmente, della «testa di c».
volodymyr zelensky nella serie servitore del popolo
In Russia, non per caso, Servant of the People è arrivata in tv censurata. E non è andata oltre al terzo episodio della prima stagione. Ma se qualche frecciatina arriva anche ad Angela Merkel, al tempo cancelliera tedesca («Stringile piano la mano suggerisce a Vasiliy il suo consigliere deve sentire che ti domina»), la satira più divertita è quella nei confronti di Aleksandr Lukashenko, eterno presidente della Bielorussia filo-Putin: «Lui è Grisha spiegano a Vasiliy, presentandogli il suo sosia lo usiamo per inaugurare monumenti, cenare con Lukashenko e prendersi le pallottole dei cecchini al posto tuo».
IL PESO
volodymyr zelensky nella serie servitore del popolo
Nel cuore della serie, tutta ambientata a Kiev, c'è però sempre l'Ucraina, «il paese al centro dell'Europa», rappresentata come una terra di grandi lavoratori i cui risparmi finiscono regolarmente inghiottiti dalle avide tasche della politica: l'ingresso di Vasiliy nelle stanze del potere passa attraverso calchi di mani e di piedi, monete commemorative, una squadra di massaggiatori, estetisti, consiglieri e un esercito di persone escort incluse, «Violeta, Anna ed Ernesto» a soddisfare qualsiasi capriccio del presidente.
volodymyr zelensky nella serie servitore del popolo 2
Ma Vasiliy, ovvero Zelensky, non è quel tipo di presidente: «Quest' uomo porta sulle spalle il peso di tutto il paese dicono i filosofi Plutarco ed Erodoto, apparendogli in sogno nel secondo episodio il suo problema è che è onesto. Suona come una condanna a morte».
MR. BEAN
Candido come un Mr. Bean calato nel mondo di Benvenuto Presidente, Zelensky dipinge il suo personaggio come un bravo professore a scuola, ma un bamboccione che vive ancora con mamma e papà, si fa stirare le camicie dalla nipote e occupa l'unico bagno di casa sedendosi sul water a leggere il giornale. Un idealista che se ne va in giro in bicicletta, un uomo semplice che non cerca la gloria («Amo il paese, amo mia moglie e amo il mio cane canta la sigla della serie mi tatuerò addosso le parole sono il servitore del popolo»), ma che nel corso della stagione finirà per imbracciare anche il fucile, ricorrendo a scelte estreme, pur di combattere i corruttori che premono per fermare il cambiamento.
VOLODYMYR ZELENSKY NELLA SERIE SERVITORE DEL POPOLO
Acquistata dopo la prima stagione da Netflix, la serie è tornata nelle classifiche della piattaforma da due settimane, occupando le prime posizioni in Ucraina (superata solo da Bridgerton 2), Estonia, Lettonia, Lituania e Bulgaria. A goderne è sempre lui, Zelensky, che di Servant of the People, oltre che interprete e sceneggiatore, è anche produttore con il suo Studio Kvartal 95, sede a Kiev e motto decisamente ottimistico: «Fare del mondo un posto migliore e pieno di pace, con l'aiuto dell'umorismo e della creatività».
VOLODYMYR ZELENSKY NELLA SERIE SERVITORE DEL POPOLO