Greta Sclaunich per “Corriere della Sera - Sette”
erika lust tra le attrici di un suo film
«Quando presentavo alle società di produzione il mio primo lungometraggio, The Good Girl, e raccontavo la mia visione del porno alternativo in cui il piacere delle donne conta tanto quanto quello degli uomini, i produttori maschi ridevano di me.
Dicevano che le donne non sono interessate a comprare qualcosa che abbia a che fare con il sesso; dicevano, testuale, che “paghi le donne per fare porno, non fai porno per loro”». Hanno dovuto ricredersi.
Negli ultimi vent’anni la regista svedese Erika Lust (il suo vero cognome, pero, e Hallqvist) ha dimostrato che si, le donne sono interessate a pagare per vedere i suoi film e che si, si puo fare porno con e per le donne.
Lei ne era sempre stata convinta, dai tempi dell’universita. Mentre studiava Scienze politiche a Lund, in Svezia, le capito fra le mani uno dei classici del pensiero femminista, Hard Core di Linda Williams, spingendola a chiedersi se non fosse proprio la pornografia lo strumento per cambiare le narrazioni sui generi e sul sesso.
x confessions erika lust
Oggi, a 45 anni, dirige la propria casa di produzione a Barcellona, la Erika Lust Films, ha all’attivo decine di opere tra film e libri, svariati progetti e un grande obiettivo: cambiare il mondo dell’hard, superando stigmi e tabu riguardanti le donne. A cominciare da uno che la riguarda: «Il porno che realizzo non e solo “per donne”, come spesso lo definiscono i media.
Voglio fare film per tutti. Anzi, sfatiamo un altro mito: le persone, sia uomini che donne, guardano il porno mainstream, cioe quello che si trova gratis online, non necessariamente perche lo amino o si sentano rappresentate da cio che vedono. Spesso lo guardano solo perche pensano che sia l’unico possibile. E finiscono col credere che e cosi che dovrebbe essere il sesso, anche nella vita reale».
E invece, com’e davvero?
«Una decina d’anni fa ho lanciato XConfessions, una serie di cortometraggi basati sulle fantasie del pubblico: chi voleva poteva scrivermi le proprie, io avrei poi scelto alcune come base per un porno.
horny beasts erika lust
Ne ricevo a dozzine ogni mese, da persone di tutti i generi e provenienze: grazie a questo progetto ho avuto la possibilita di scoprire fantasie alle quali mai avrei pensato prima. La piu comune? Dominio e sottomissione, ma poi ci sono anche sesso di gruppo, a tre, con uno sconosciuto, virtuale.
sul set con erika lust
E ancora infedelta, festini... In generale pero direi che chi mi scrive vuole vedere film per adulti che rispecchino la realta e che quindi si discostino dai porno “classici” con i loro standard di bellezza restrittivi e gli stereotipi di genere obsoleti e sessisti. Insomma, film che mostrino quanto possa essere ampia e varia la sessualita. Vogliono vedere piu contesto, autenticita, creativita, piacere e, soprattutto, consenso».
charlie benedetti
Come si riesce a realizzare film di questo tipo?
«Lo sguardo femminile e fondamentale per sfidare lo status quo del porno, affrontare la dominazione maschile di questo settore e offrire alternative. Per questo sia le persone che compongono la troupe sul set sia quelle che lavorano nei miei uffici sono principalmente donne.
un ultima volta charlie benedetti
Abbiamo bisogno di loro, cosi come abbiamo bisogno di persone LGBTQ+ e BIPOC (acronimo che sta per Black, Indigenous and People of Color e si riferisce quindi a neri, indige- ni e persone di colore, ndr) in posizioni di potere in tutti gli aspetti del business del cinema porno, dalla produzione alla regia passando per la sceneggiatura.
erika lust 6
Solo portando il loro punto di vista nei film potremo creare uno spazio positivo per rivendicare sessualita, piacere e desiderio, e fare qualcosa di diverso dal porno stereotipato prodotto in serie dai siti gratuiti».
Il risultato e davvero cosi diverso?
«La maggior parte del porno eterosessuale diretto da uomini e incentrato su immagini ravvicinate dell’attrice e della sua vagina, mentre l’uomo e solo un pene senza testa: spesso non vedi nemmeno la faccia dell’attore.
erika lust 7
Quando uomini etero fanno e dirigono film per adulti di solito soddisfano lo spettatore etero maschio e il suo piacere, o almeno il suo stereotipo. Mentre quando siamo noi donne ad avere il controllo, evitiamo di mostrare le altre donne come fossero l’oggetto passivo di uno sguardo predatorio».
Di un certo tipo di porno aveva parlato di recente anche la cantante Billie Eilish, raccontando che la pornografia aveva «distrutto il suo cervello».
«Ascoltando una delle canzoni del suo ultimo album, e chiaro che si riferisce ai video porno maschili e con obiettivi maschili. Quel tipo di video, insomma, che si trova con facilita sui siti porno gratuiti ed e basato su fantasie maschili stereotipate: niente a che vedere con le relazioni sessuali sane.
Sono felice che Billie Eilish abbia usato la sua influenza per aprire un dibattito, per me necessario, sullo stato attuale della pornografia e sull’esposizione dei giovani al materiale online per adulti».
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Sembra quasi che il porno sia diviso in due categorie: quello positivo e quello negativo.
«Il porno come mezzo puo essere usato positivamente o negativamente come tutto il resto. E possibile creare un porno che non sia radicato nello sfruttamento e nella misoginia modificando le narrazioni e apportando un cambiamento positivo nel processo di produzione.
Produzioni indipendenti per adulti come la mia, ma non solo, lavorano in questa direzione da piu di due decenni. Possiamo creare film in cui le persone riescano a rispecchiarsi, dai quali possano essere ispirate e istruite. In generale, film che consentano loro di diventare piu ricettive alla vasta gamma della sessualita fuori dallo schermo: per molti spettatori il cinema per adulti alternativo e anche un mezzo che li aiuta a celebrare l’erotismo e li incoraggia a viverlo in vari modi».
erika lust 2
Questo vale anche per i giovani? C’e chi pensa che il porno possa essere un valido strumento per un’educazione sessuale consapevole.
«Sebbene il porno debba, o almeno dovrebbe, fornire rappresentazioni piu sane del sesso non penso che sia sua responsabilita educare. Ma quando non forniamo un’educazione sessuale completa, inclusiva e aggiornata nelle scuole, il porno online gratuito finisce per diventare la principale fonte di educazione sessuale per i nostri bambini e ragazzi, che ci piaccia o no.
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Io stessa sono madre di due figlie adolescenti e questo e un argomento che mi tocca in prima persona. Percio io e mio marito Pablo Dobner abbiamo avviato il progetto no-profit The Porn Conversation: forniamo guide pratiche, workshop, video educativi e manuali di conversazione per incoraggiare gli adulti a parlare con bambini e adolescenti dando loro gli strumenti per prendere decisioni intelligenti non solo riguardo al porno ma anche rispetto alle relazioni con se stessi e gli altri. Non possiamo impedire ai bambini di trovare siti porno, ma noi adulti abbiamo la responsabilita di parlarne con loro e di educarli anziche ignorare il problema».
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