alessandro di battista e luigi di maio 1
Mattia Feltri per ''La Stampa''
Siamo in recessione e la sbrilluccicosa sottosegretaria all' Economia, Laura Castelli, sa che le cose vanno da schifo, ma vanno da schifo perché prima andavano ancora più da schifo. La sintesi un po' tecnica è nostra, mentre il pensiero appartiene a un nuovo filone della filosofia analitica a cinque stelle di cui l' esponente più insigne è Alessandro Di Battista. Quando ha scoperto che l' azienda di famiglia - della quale è vanamente titolare al trenta per cento - vanta debiti con l' erario e con le banche, e annovera lavoratori in nero, Di Battista ha ammesso che effettivamente non sta bene, non si fa e però, ha aggiunto, perché non andiamo a vedere le origini della fortuna di Berlusconi?
alessandro di battista a porta a porta 17
Solo all' apparenza non c' è alcun nesso logico. In realtà questa formidabile branca della dialettica grillina consente di individuare astutissime vie di fuga. Ieri hanno chiesto a Di Battista della Sea Watch, e lui ha risposto: è molto peggio provocare una guerra in Venezuela. Inoppugnabile, a suo modo.
Gli domandano: ma quanto guadagni al Fatto? E lui scafatissimo: andiamo piuttosto a vedere le buste paga in Rai. Siamo a un passo successivo rispetto al più dozzinale Luigi Di Maio che, quando i guai toccarono a suo papà, replicò: e allora il papà di Renzi? O al basico Alessio Villarosa, esperto di banche del Movimento con un fratello a capo di una finanziaria che applicava tassi usurari: e allora la Boschi? In sette mesi di governo si è passati dall' Etica della Purezza al Relativismo dell' Impudicizia, per cui si consiglia di aggiornare l' aforisma: c' è sempre un impuro più impuro che ti depura.
vittorio di battista vittorio di battista ANTONIO DI MAIO COME DOLCE E GABBANA mattia feltri ANTONIO DI MAIO ALESSIO VILLAROSA