Luca De Carolis per “il Fatto Quotidiano”
giuseppe conte luigi di maio
Di Maio sì, Di Maio no. La riorganizzazione, l' assemblea, la segreteria politica. Gli accordi con il Pd nelle Regioni. Lassù, nel Nord dove la Lega gioca quasi da sola, le mille croci del M5S che cerca una nuova strada sembrano parole oscure: alla gente, alle imprese e perfino a loro, ai Cinque Stelle. Perché la crisi di consensi e di identità sopra Roma ha seminato tra i grillini la paura: di sparire. "In questi mesi abbiamo parlato troppo di politica, solo di politica, ma a contare sono i problemi reali della gente" sospira Jacopo Berti, capogruppo in Regione Veneto del Movimento, nonché membro del collegio dei Probiviri, quello che decide le espulsioni.
jacopo berti m5s 2
Un dimaiano da piani alti ma pure di trincea, nel cuore del Nord Est dove nelle Europee di maggio il Movimento è crollato al 9 per cento, dopo che nelle Politiche del 2018 aveva stupito tutti superando il 24. E sembra già un' altra èra.
"A maggio siamo andati malissimo" ammette Berti, che non gira attorno ai problemi: "Dobbiamo far capire alla gente chi siamo e cosa vogliamo. E in Veneto l' unica cosa che paga è essere concreti, agire con un piano. L' importante è non cambiare idea ogni cinque minuti". Troppe svolte? Berti riflette: "Per anni abbiamo aperto sportelli per aiutare la gente vessata da Equitalia, ma ultimamente non ne abbiamo più parlato, sembriamo esserci addormentati sul tema. Invece da queste parti ti chiedono di questo".
Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def
Ecco, ma la manovra? Sta pesando? "Diciamo che non puoi dare l' impressione solo di voler multare le imprese, di voler attingere sempre dagli stessi. Il centrosinistra sta spingendo in questo senso, come al solito". Per la verità misure come l' abbassamento della soglia del contante sono figlie di Giuseppe ConteBerti replica: "Qui non l' hanno presa bene". E ripete, più volte: "Il Movimento deve ripartire dai propri valori e usare parole semplici, concrete".
Magari anche parlare con il Pd, in vista delle Regionali della prossima primavera? "Un accordo con i dem non è neppure un' ipotesi, i nostri attivisti non vogliono neanche sentirne parlare. L' unica possibilità è un dialogo con le liste civiche". Insomma è muro, totale.
Ilaria Dal Zovo
Più o meno quello che racconta Ilaria Dal Zovo, consigliera regionale al secondo mandato in Friuli Venezia Giulia: "I nostri attivisti non hanno affatto voglia di allearsi con il Pd, proprio come non avevano voglia di governare con la Lega". Meglio stare da soli? "Direi proprio di sì, meglio tornare alle origini. E se questo vorrà dire restare all' opposizione, pazienza".
Ma come sta il Movimento dalle vostre parti, dopo il 9,6 delle Europee? Dal Zovo la mette così: "Una volta Luigi Di Maio ha detto che noi Cinque Stelle siamo quelli delle battaglie impopolari. Ecco, qui in Friuli Venezia Giulia certi temi sono più difficili da portare avanti.
luigi di maio al maurizio costanzo show
Per dire, già con la passata giunta del Pd era stato introdotto un reddito di inclusione e tutto sommato aveva funzionato bene. Ma da noi c' è meno gente che ne ha bisogno.
E di sicuro alcune nostre battaglie, come quelle sull' ambiente, non piacciono a certe industrie". Ma avrete fatto degli errori anche voi, o no? "Di certo ci serve più organizzazione, ormai siamo tanti e spesso è difficile anche solo parlare con Roma, con gli esponenti nazionali.
roberto gualtieri giuseppe conte 1
Abbiamo bisogno di una struttura per funzionare meglio".
jacopo berti m5s 1
Grosso modo quello che chiedono anche dalla Lombardia, l' altro immenso bacino elettorale da 10 milioni di abitanti. Ma Dario Violi - consigliere del Movimento in Regione - batte soprattutto sui contenuti: "La riorganizzazione serve eccome, ma la realtà è che dai territori arrivano istanze diverse e ci sono esponenti di quei territori che sono riusciti meglio a farsi valere.
I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - SPERANZA - ZINGARETTI - BIANCONI - DI MAIO - CONTE
Giancarlo Cancelleri, per dire, è stato bravissimo a portare avanti le richieste della Sicilia. A noi manca questo passaggio: siamo stati penalizzati durante la formazione del governo, c' è stato uno squilibrio totale nella rappresentanza (l' unico lombardo è il viceministro Stefano Buffagni, ndr) e le ricadute sono evidenti".
jacopo berti m5s
Poca rappresentanza, ragiona Violi, equivale a scarso ascolto: "Se decidi di tassare la plastica, devi confrontarti con chi questi temi li conosce: fai sedere le imprese a un tavolo e discuti di un percorso di riconversione. Altrimenti qui, gli insulti li prendo solo io. Sa cosa dicono i lombardi? Che i Cinque Stelle sono quelli che hanno triplicato le tasse per pagare il reddito di cittadinanza a chi non lavora". E conclude: "Che fine ha fatto l' autonomia? Dobbiamo occuparcene ora che al governo ci siamo noi, altrimenti lasceremo praterie a Matteo Salvini". L' avversario che non vede l' ora di dilagare ancora di più, saccheggiando anche i 5Stelle.
luigi di maio al maurizio costanzo show 1 luigi di maio