Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera
Nove ore di vertice per definire le strategie dei prossimi mesi. Nove ore passate a discutere dell' atteggiamento in Parlamento, delle battaglie nei Comuni guidati dal Movimento e a pianificare, soprattutto, i dettagli della prossima campagna elettorale in Sicilia. A Milano ieri si sono riuniti i vertici dei Cinque Stelle.
DAVIDE CASALEGGIO
Un summit alla sede della Casaleggio associati (Beppe Grillo era assente) iniziato di prima mattina con i capi della Comunicazione a cui si sono aggregati con il passare delle ore anche Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro e, nel pomeriggio, il candidato governatore in Sicilia Giancarlo Cancelleri.
Sul tavolo questioni formali e burocratiche (in questi giorni si discute anche il codice di comportamento per gli eventuali eletti all' Assemblea regionale siciliana e il 6 settembre ci sarà l' udienza per il ricorso di Mauro Giulivi contro la sua esclusione dalla corsa come candidato governatore). Le novità però sono anche organizzative. Di Maio tornerà già nei prossimi giorni in Sicilia per incontrare le associazioni di categoria e in ottobre sarà la volta del tour finale con la presenza probabile di Beppe Grillo. «Mi farebbe molto piacere se venisse», si limita a dire Cancelleri all' uscita del summit verso le sette di sera.
GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA
Ma in queste ore il garante e Davide Casaleggio sono impegnati a fissare i criteri per le modalità della scelta del candidato premier del Movimento. Secondo i rumors sul tavolo dei vertici sarebbero rimaste tre opzioni. Favorito, al momento, il modello «Quirinarie» o a turno unico con preferenza multipla o, più probabilmente, a due turni: il primo sarà probabilmente aperto a tutti i Cinque Stelle, il secondo sarà riservato ai primi classificati. Un modello su cui pesa l'«incognita» rappresentata da Alessandro Di Battista.
DI MAIO DI BATTISTA CANCELLIERI AL FORNO ANTICO SANTA RITA
«Presto saprete cosa farò», ha detto il deputato romano scatenando una ridda di ipotesi su una sua eventuale discesa in campo e chiarendo che, secondo lui, non ci sarà un unico nome in lizza (quello di Luigi Di Maio). E in effetti il metodo Quirinarie si sposerebbe con le parole di Di Battista, che il mese scorso a In Onda su La7 aveva dichiarato: «Sarei molto felice di avere Luigi Di Maio come candidato premier». Una frase che, a chi conosce il deputato romano, sembra il preludio di un eventuale passo indietro nel caso dovesse raggiungere il secondo turno. Puzzle, ipotesi che comunque verranno spazzate via a Rimini, a Italia 5 Stelle (oggetto di discussione del summit di ieri).
rocco casalino 4
Ma a far discutere, soprattutto gli attivisti, è stata un' altra frase di Di Battista riguardo all' interpretazione della regola dei due mandati come tetto massimo per rimanere in politica. Una regola che esiste da sempre nei Cinque Stelle. Il deputato romano di fronte all' idea della fine anticipata di un secondo mandato ha detto: «Sceglie la Rete». Diversi militanti e, soprattutto, ex Cinque Stelle, hanno però attaccato sul web ricordando il comunicato politico numero 45 del blog dell' agosto 2011.
«Ogni iscritto al M5S incensurato, non iscritto ad alcun partito, che non ricopra al momento delle elezioni cariche elettive (per esempio consigliere comunale o regionale) o non abbia esercitato due mandati, anche se interrotti, potrà candidarsi», scriveva Grillo anticipando i criteri per essere candidabili alle Politiche e chiarendo che i due mandati non sono da intendersi come arco temporale di dieci anni.