Amedeo La Mattina per www.lastampa.it
matteo salvini sull elicottero militare in israele
«I terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili». Matteo Salvini, atterrato oggi a Tel Aviv, chiarisce subito da che parte sta. Ma con la sua dichiarazione allarma il ministero della Difesa. Preoccupazione e imbarazzo, infatti, arrivano anche dal comando italiano ad Unifil proprio a seguito del tweet del ministro che ha definito Hezbollah come «terroristi islamici».
matteo salvini in israele
«Non vogliamo alzare nessuna polemica - puntualizza il ministero della Difesa - però tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a Sud nella missione Unifil, lungo la blue line. Questo perché il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell’area». Ma il ministro - a sua volta - si stupisce dello stupore e in conferenza stampa ribatte: «Se si scavano tunnel sotterranei a decine di metri che sconfinano nel territorio israeliano, non penso si faccia per andare a fare la spesa».
In volo sopra i tunnel
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Con cuffia anti-rumore sulle orecchie, stamattina il vicepremier leghista ha sorvolato a bordo di un elicottero militare i tunnel costruiti da Hezbollah nel nord di Israele. Salvini li ha poi visitati di persona. «Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione.
Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità, per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono. Aspettiamo che anche Onu e Unione Europea facciano la loro parte», dice il ministro dell’Interno.
La visita che conferma un legame
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La sua visita in Israele ha infatti un significato particolare. Non solo per le questioni legate alla sicurezza e all’antiterrorismo (stasera incontra tra gli altri il ministro della pubblica sicurezza Gilad Erdan) ma soprattutto per il grado di amicizia che intende esprimere al governo guidato da Benjamin Netanyahu e riceve in cambio. E già dal primo atto di accoglienza, cioè il volo in una zona ad alta sensibilità militare, il forte legame e la fiducia è confermato.
«Sono felice di tornare in Israele da ministro», ha twittato mentre si trovava in elicottero. Magari un giorno spera di tornarci da presidente del Consiglio e potrebbe augurarselo lo stesso Netanyahu: tra i due ci sono sintonie su diverse questioni. Il premier israeliano non si è curato delle critiche dei suoi oppositori di sinistra si sono scatenati contro Salvini definendolo neo-fascista. Anzi, l’accoglienza è ancora più calorosa se fosse possibile.
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È una visita dal sapore politico che incrocia molte questioni anche internazionali. Non è indifferente a Tel Aviv il feeling di Salvini con Putin che qui è visto come una sponda «amica» per legare le mani all’Iran.
SALVINI IN VIAGGIO VERSO ISRAELE matteo salvini in israele