• Dagospia

    MA QUESTI PISCHELLI LO HANNO CAPITO CHE VANNO A SCUOLA E NON AL PIPER? DOPO IL PUTIFERIO AL "RIGHI" DI ROMA, ANCHE A BRUNICO GLI STUDENTI INSORGONO CONTRO LA PRESIDE CHE HA VIETATO MAGLIETTE CHE LASCINO LA PANCIA COMPLETAMENTE NUDA E SI PRESENTANO TUTTI A SCUOLA IN MINI T-SHIRT CON L’OMBELICO SCOPERTO - LA DIRIGENTE SI È SCUSATA: "FORSE HO SBAGLIATO"


     
    Guarda la fotogallery

    Ubaldo Cordellini per “la Stampa”

     

    brunico no alla pancia scoperta a scuola brunico no alla pancia scoperta a scuola

    Chi ha figli adolescenti lo sa bene. Astenersi da imposizioni o anche da innocenti consigli in fatto di abbigliamento è fortemente consigliato. Anche perché qualsiasi interferenza sulle scelte in fatto di look può rivelarsi controproducente. Isolde Maria Künig, dirigente dell'istituto pedagogico in lingua tedesca di Brunico, deve aver dimenticato questa regola basilare per qualsiasi educatore.

     

    Altrimenti non si spiegherebbe la lettera inviata a tutte le famiglie a proposito dell'abbigliamento appropriato da indossare a scuola. «Preferibilmente - ha scritto la dirigente Künig - vanno evitate magliette che lascino la pancia completamente nuda». Chi non si adegua, rischierebbe anche qualche non ben precisata sanzione.

     

    brunico no alla pancia scoperta a scuola brunico no alla pancia scoperta a scuola

    Apriti cielo. Ragazze e ragazzi hanno reagito come da copione: recuperando dall'armadio le magliette più striminzite, si sono presentati a scuola tutti con l'ombelico scoperto. E hanno scatenato una tempesta social per protestare contro la dirigente, che si è così giustificata: «Forse ho sbagliato a mettere questi concetti in forma scritta perché non si è inteso il tono della formulazione. La lettera ha preso un significato differente da quelle che erano le intenzioni. Avrei dovuto parlare direttamente con gli studenti».

     

    La direttrice in verità avrebbe dovuto far tesoro di vicende analoghe rimbalzate non troppo tempo fa tra i social e la stampa nazionale.

    A febbraio al liceo Righi di Roma si è scatenato il putiferio quando una professoressa ha apostrofato una studentessa di 16 anni a suo parere poco vestita così: «Che stai sulla Salaria?». La battuta infelice, greve quanto sessista, ha indotto i ragazzi dell'istituto, maschi e femmine, a presentarsi a scuola in minigonna e a srotolare uno striscione con su scritto «Benvenuti nel Medioevo».

    brunico no alla pancia scoperta a scuola brunico no alla pancia scoperta a scuola

     

    Un mese dopo l'episodio del Righi, ancora a Roma, una professoressa del liceo Caravaggio ha rimproverato una studentessa più o meno così: «Ma sei nuda», invitandola a lasciare immediatamente la classe. La reazione del collettivo studentesco non si è fatta attendere: la professoressa e l'intera scuola sono state accusate di atteggiamento gravemente discriminatorio.

     

    LICEO RIGHI PROTESTE 7 LICEO RIGHI PROTESTE 7

    Del resto che gli studenti siano spesso più liberi da pregiudizi del mondo adulto lo dimostra un episodio avvenuto a novembre dello scorso anno al liceo classico Zucchi di Monza. Contro la mascolinità tossica e la sessualizzazione del corpo delle donne, ragazze e ragazzi si sono presentati a scuola di nuovo in minigonna, diventato il capo d'abbigliamento simbolo del flash mob. Perché non ci sia più spazio né per divieti pruriginosi né per imposizioni autoritarie da parte di chicchessia. -

    LICEO RIGHI PROTESTE LICEO RIGHI PROTESTE LICEO RIGHI PROTESTE 4 LICEO RIGHI PROTESTE 4 LICEO RIGHI PROTESTE 7 LICEO RIGHI PROTESTE 7

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport