DAGONEWS
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Ma le misurazioni Nielsen sono ancora attendibili per spostare enormi pacchetti pubblicitari sulla rete televisiva italiane? A leggere bene tra le righe dei cambiamenti ai piani alti dell’azienda, qualcosa non funziona più.
Non è un buon momento, infatti, per la società americana che da anni si occupa di misurare l’Auditel anche in Italia e che è stata messa nel mirino per l’obsolescenza della sua tecnologia, non adatta a rilevare le nuove forme di consumo. Lo dimostra la vicenda DAZN, con la piattaforma che ha sottostimato circa il 30-40% degli ascolti rispetto a una tecnologia censuaria in grado di conteggiare in modo puntuale i volumi di traffico. Ma la società è finita sotto attacco anche negli Stati Uniti, il principale mercato di riferimento: si è scoperto, infatti, che le rilevazioni sottostimavano l’audience televisive durante il lockdown (periodo in cui gli ascolti sono cresciuti in tutto il mondo).
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Un errore madornale che ha portato il Media Rating Council, l’organizzazione che stabilisce la validità e l’affidabilità delle misurazione dei media negli Usa, a sospendere l’accreditamento di Nielsen. Un terremoto che ha provocato un’onda arrivata anche in Italia dove, accanto al nome della società, è sbucato il nome di un’altra azienda che potrebbe prenderne il posto nella rilevazione dei dati. Accanto a Nielsen, che si occupa del mercato da 30 anni e ha connessioni con l’ecosistema pubblicitario, è spuntato anche Kantar, leader mondiale delle misurazioni dei media che opera in 49 paesi.
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I test, voluti dai broadcaster, hanno evidenziato una netta superiorità dei meter di Kantar che sono stati valutati come innovativi e, dunque, adatti a muoversi meglio nel nuovo scenario. La scelta di Kantar potrebbe sembrare scontata, eppure non è così visto che diversi azionisti di Auditel appaiono interessati a mantenere lo status quo ed evitare che misurazioni più moderne e affidabili possano mettere in discussione quote di mercato e rendite di posizioni accumulate nei decenni.
peter bradbury chief commercial officer di nielsen
DAGOTRADUZIONE da www.insideradio.com
Terremoto in casa Nielsen dove la prima linea sta per essere sostituita.
La prima conferma arriva da Peter Bradbury, Chief Commercial Officer, che ha annunciato che lascerà l’azienda entro la fine dell’anno dopo 26 anni. Ma non sarà il solo: secondo “Broadcasting & Cable” , in rampa di uscita ci sono almeno sei dirigenti. Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali, a lasciare dovrebbero essere anche Mainak Mazumbar, Chief Data and Research Officer, Eric Bosco, il Chief Product Officer, Laurie Lovett, il Chief Human Resources Officer, e Sean Cohen, il Chief Growth Officer.
Un esodo che sarebbe conseguenza del fatto che Nielsen risulta ancora non accreditato dal Media Rating Council dopo aver sottostimato l’audience durante il lockdown.
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Una sospensione che pesa come un macigno sul lancio di Nielsen One, il servizio di misurazione multipiattaforma dell'azienda che utilizzerà un unico mezzo per misurare lo streaming e la visualizzazione lineare. Il debutto era previsto entro la fine del 2022, ma ora la data d’uscita è prevista per l'uscita l'11 gennaio. Lo scorso ottobre la società è stata acquisita da Evergreen Coast Capital e Brookfield Business Partners insieme ad altri partner azionari per 16 miliardi di dollari.
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