Antonio Massari per il “Fatto quotidiano”
L'Italia controlla la sua zona di ricerca e soccorso. Malta fa altrettanto. Il tutto sul presupposto che la pseudo guardia costiera libica stia controllando la sua. Nell' ultima settimana dalle coste libiche sarebbero partite un migliaio di persone. Una cifra impossibile da verificare. Di certo, invece, c' è che almeno quattro barconi sono finiti in avaria nelle ultime 72 ore. E che da 5 giorni l' Italia non è più un porto sicuro, a causa della pandemia, e quindi è vietato lo sbarco di qualsiasi Ong che non sia coordinato dalle autorità italiane.
CAROLA RACKETE - MATTEO ORFINI - GRAZIANO DELRIO
E' il caso della Alan Kurdi, del quale ci occuperemo più avanti. Restiamo ai barconi in avaria. Due sono sbarcati nelle ultime 48 ore in Sicilia: 101 migranti a Pozzallo e 77 a Portopalo. Il terzo (47 persone a bordo) è stato soccorso dalla nave Aita Mari che ieri ha avuto l' ok allo sbarco da Malta. All' appello manca il quarto, con 55 persone, che mentre scriviamo potrebbe essere in acque Sar maltesi. Potrebbe. Nessuno sa dirlo. Ogni stato pattuglia il suo cortile e, come nel caso di Portopalo e Pozzallo, accade che i barconi approdino da soli, se ci riescono, altrimenti affondano senza che nessuno li abbia individuati e soccorsi prima.
Una vera e propria roulette. Va precisato che per i barconi sono previste regole diverse da quelle che operano in questo momento per le navi delle Ong. Se Guardia Costiera o Guardia di Finanza li intercettano nelle nostre acque, devono soccorrerle e far sbarcare i migranti, i quali saranno poi sottoposti alla quarantena e alle procedure previste per la salute pubblica. Che approdino da soli, o vengano soccorsi, sotto questo aspetto non cambia nulla.
CAROLA RACKETE CON DAVIDE FARAONE
L' unica vera differenza è che se nessuno li intercetta rischiano di morire in mare. Ed è il rischio segnalato dalla Ong Alarm Phone nelle ultime 48 ore: ieri ha dichiarato di aver perso il contatto con uno dei barconi in avaria. Scongiurato invece il naufragio segnalato dalla ong Sea Watch. Secondo la Guardia Costiera italiana e l' agenzia internazionale Frontex, il barcone rovesciato, individuato dalla Sea Watch, era il relitto di un salvataggio andato a buon fine nei giorni scorsi.
Resta quindi il dramma di un gommone tuttora alla deriva nel Mediterraneo. I pattugliamenti delle autorità italiane non l' hanno individuato nella nostra area Sar. In teoria potrebbe essere ovunque. "Il tempo sta peggiorando, abbiamo chiamato ancora una volta Malta ma non abbiamo ricevuto risposte. Restiamo in attesa di istruzioni": è uno degli ultimi messaggi lanciati dalla nave che chiedeva anche supporto medico.
Ecco un atro messaggio raccolto da Alarm Phone: "Aiutateci, per favore, stiamo affondando - dice disperatamente una donna -. Sono incinta e non sto bene. Mia figlia di 7 anni è molto malata. Non abbiamo cibo né acqua, non abbiamo nulla". Sembra invece a una svolta lo stallo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye, ferma da sei giorni, con 156 persone a bordo, in acque internazionali a poche miglia da quelle italiane.
MIGRANTI LAMPEDUSA
Il viceministro dell' Interno, Matteo Mauri, ieri ha spiegato: "La possibilità di prevedere la quarantena a bordo di navi attrezzate e con supporto medico per chi arriva garantisce il pieno rispetto dei diritti umani, così come permette di gestire in maniera adeguata l' emergenza sanitaria nell' interesse di tutti". Il capo della Protezione Civile Angelo Borelli ha già firmato il provvedimento di quarantena in mare, su richiesta della ministra delle infrastrutture Paola De Micheli.
E mentre scriviamo sembra ormai accertato che i 156 migranti a bordo saranno trasferiti sulla nave "Azzurra" della compagnia Gnv individuata dal governatore siciliano Nello Musumeci. Sul fronte della polemica politica non perde l' attimo Matteo Salvini: "Appello urgente di sinistra e 5 Stelle per porti aperti: foto ricordo" scrive su Facebook, postando un collage con le foto di esponenti del Pd, LeU e M5S .
barchini lampedusa migranti 1
"Capisci che Salvini è in difficoltà - commenta Erasmo Palazzotto (LeU) - quando, dopo mesi di propaganda fallimentare sul coronavirus, torna con la solita lagna sui migranti. E non perché preoccupato per le loro sorti, no.
Ma perché deve raccattare consenso sulla loro pelle".