Estratto dell'articolo di Felice Cavallaro per www.corriere.it
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Si vanta del tonno rosso di prima qualità e invita clienti e turisti in coda a comprare le «orate vive» esposte sul suo bancone di via Roma, a Cefalù. Eccolo Salvatore Serio, il pescivendolo che adesso tutti cercano. Sorpresi dal ruolo di «consulente per la pesca» al Senato. Ingaggiato dalla senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo, 49 anni, un tempo vicina a Nello Musumeci, approdata da Siracusa a Palazzo Madama dopo la rinuncia dell'ex ministro Gianfranco Micciché rimasto a Palermo, all’Assemblea regionale. […]
Una raccomandazione di Micciché dietro il salto a Roma?
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«Ma quale salto? Quale raccomandazione? Micciché che conosco da una vita non c’entra proprio niente. Anzi, quando la senatrice Ternullo, che da deputata regionale era mia cliente e poi mia amica, ha proposto la consulenza, Gianfranco mi ha preso per pazzo: "Che ci vai a fare? È tempo perso...". E aveva ragione. Perché, dopo tre mesi di sali e scendi, ho visto con i miei occhi lo schifo di questo settore dove non puoi fare niente per i cosiddetti vincoli di un’Europa decisa a soffocare noi pescatori, commercianti, le marinerie, i 30 mila siciliani che vivono di pesce come me».
Perché lei consulente, dal bancone a Palazzo Madama?
«Sarebbe stato meglio un ingegnere, un medico, un avvocato? Anzi, Daniela Ternullo ci ha provato ad inserire uno che ne capisce in un settore dove stiamo perdendo tutto. Ma mi sono arreso. E le ho detto che mollavo».
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Che cosa non va?
«Tutto. Non abbiamo nemmeno più un ministero per la pesca. […]
Dice la senatrice Ternullo che la pagava di tasca sua.
«Si, io con lei avevo un rapporto professionale e personale. Ma è finito. Da tempo».
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Sembra che lei abbia cercato di usare l’auto blu di Micciché chiamando l’autista dell’Assemblea regionale.
«Ma cosa dice? Io sono amico dell’autista e gli ho chiesto una cortesia personale. Tornava dalla Russia la mia compagna, madre di uno dei miei due figli. Perché io sono sposato, divorziato e accompagnato. Quel giorno ero bloccato qui a Cefalù. Lo chiamo e chiedo se può andare».
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Con l’auto blu?
«Ma cosa dice? Io un favore a un amico chiedevo. E quello: "Non posso, sono con l’auto di servizio e quindi non posso". Ah, sei di servizio? Nessun problema. Ho chiamato un taxi e con 120 euro ho fatto arrivare la mia compagna».
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