Stefano Iannaccone per www.tag43.it
salvini putin
La disdetta del contratto non si trova. E così, come prevede lo stesso documento, è tacito il rinnovo per un altro quinquennio. L’intesa tra la Lega di Matteo Salvini e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, è tuttora in vigore, essendo stata sottoscritta il 6 marzo 2017 con una durata di cinque anni.
salvini con la maglietta di putin
In questi anni non risulta alcun passo indietro ufficiale e l’accordo resta valido
Si dirà: ma è in scadenza, praticamente agli sgoccioli. Vero. Ma c’è un articolo, tra i 10 che compongono il testo, che recita: «L’accordo è automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle parti notifichi all’altra parte, entro e non oltre sei mesi prima della scadenza dell’accordo, la sua intenzione alla cessazione dello stesso». Una sorta di diritto di recesso mai esercitato.
matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo
Agli atti non risulta alcun passo indietro ufficiale, nessuna cancellazione formale, insomma, né è rintracciabile qualche dichiarazione pubblica che lasci intendere la rottura del patto.
Anzi, da quanto viene riferito a Tag43, «non c’è stato alcun cambiamento della situazione», con la puntualizzazione, tesa a minimizzare, che «di fatto non è operativo».
SALVINI PUTIN 22
Sarà. Ma il Salvini che oggi «condanna» le azioni di Putin in Ucraina (senza però citare né il presidente russo né Mosca) sarebbe lo stesso che ha un’intesa politica in vigore con il partito dello stesso Putin, stipulata quando aveva già messo piede nel Donbass attraverso gruppi paramilitari.
Il conflitto nella regione è infatti iniziato nel 2014. Il primo punto del contratto prevede che «le parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera della struttura del partito, del lavoro organizzato, delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico, così come in altri campi di interesse reciproco».
MATTEO salvini E VLADIMIR putin
Magari «non è operativo», come viene sostenuto, ma sarebbe il caso di sgomberare il campo da dubbi, perché si parla di «scambio di informazioni». Non una questione secondaria.
L’incontro tra Matteo Salvini e Sergej Zheleznyak
Ma per capire la vicenda, bisogna andare con ordine. Nel marzo 2017, a circa un anno dalle Politiche (si era da poco insediato a Palazzo Chigi Paolo Gentiloni), Salvini volò a Mosca, da leader della Lega Nord (ancora con la vecchia denominazione, successivamente sostituita con Lega per Salvini Premier), per stipulare un contratto, ben prima di quello fatto con il Movimento 5 stelle per il governo gialloverde.
MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN
L’altro contraente era il partito Russia Unita, proprio quello guidato dal leader del Cremlino, rappresentato in quell’occasione da Sergej Zheleznyak, responsabile Esteri e uomo di fiducia del presidente russo. Il post su Facebook del segretario leghista parlava addirittura di «storico accordo», che voleva porre fine alle sanzioni inflitte alla Russia.
I punti dell’accordo tra Lega e Russia Unita
Il Paese che qualche anno prima aveva annesso la Crimea e avallato l’avanzata dei separatisti nel Donbass. Era la fase del sovranismo rampante di Salvini, della campagna tutta euroscettica che da Mosca veniva vista con grande favore.
matteo salvini vladimir putin luigi di maio
La Lega appariva l’interlocutore ideale per minare alla base il progetto dell’Unione europea e portare avanti una campagna di delegittimazione dell’atlantismo. Così quel contratto includeva il regolare scambio di «delegazioni di partito a vari livelli, per organizzare riunioni di esperti, così come condurre altre attività bilaterali e la promozione attiva delle relazioni tra i partiti e i contatti a livello regionale».
matteo salvini vladimir putin gianluca savoini
E non solo. L’impegno era quello di arrivare all’interno delle Istituzioni. Come? Con «la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea federale della Federazione Russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana, eletti dal partito politico nazionale russo “Russia Unita” e il partito politico “Lega Nord” e anche organizzano lo scambio di esperienze in attività legislative».
E ancora erano inclusi: «lo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la collaborazione di organizzazioni giovanili, femminili, culturali, umanitarie, ecc. al fine di rafforzare l’amicizia, la formazione giovanile nello spirito di patriottismo e di operosità» e «la cooperazione nei settori dell’economia, del commercio e degli investimenti tra i due Paesi».
Un’intesa a tutto tondo che sanciva un legame di ferro. E che oggi, ancor più dopo l‘invasione russa dell’Ucraina, fa un certo effetto.
ARTICOLI CORRELATI
LA CAPRIOLA DI MATTEO SALVINI, IL LEADER PIU' FILO-RUSSO D'ITALIA, CHE SI RISCOPRE ANTI-PUTIN
'IL PD DICE CHE DEVO FARE DI PIU'?MI DARO FUOCO SULLA PUBBLICA PIAZZA'-SALVINI DA SEMPRE FILO PUTIN
LA LEGA NON RINNOVERA IL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE CON 'RUSSIA UNITA'. RENZI LASCIA IL...
'DAREI DUE MATTARELLA PER MEZZO PUTIN'-MATTIA FELTRI E LE DICHIARAZIONI PRO PUTIN DI SALVINI E...
PERSINO IL FILO-PUTIN SALVINI E' COSTRETTO A CONDANNARE L'INVASIONE DELL'UCRAINA
INCREDIBILE: IN 24 ORE SONO SPARITI TUTTI I PUTINIANI D'ITALIA - MATTEO SALVINI IN PASSATO HA...