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    MA SI PUÒ BUTTARE UN PATRIMONIO DI BELLEZZA AL CESSO? IN ITALIA ASSOLUTAMENTE SÌ! A MONTECATINI LE TERME DEI DIVI SONO RIDOTTE A UNA CUMULO DI CALCINACCI – IL RILANCIO FIRMATO FUKSAS È FERMO DA 12 ANNI, I DEBITI AMMONTANO A CIRCA 38 MILIONI DI EURO E CHI AVEVA SPERATO NEL RILANCIO DEL “GRAND HOTEL LA PACE” DOVRÀ METTERSI L’ANIMA IN PACE VISTO CHE CHI SGANCIAVA I SOLDI ERA UN RUSSO VICINO A PUTIN – LA REGIONE TOSCANA SI È IMPEGNATA AD ACQUISTARE DIVERSI STABILIMENTI E…


     
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    Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera”

     

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    «I soldi arriveranno con l'avvio dei lavori. Il cantiere delle Leopoldine dovrebbe partire ad aprile. La piscina di Fuksas dovrebbe essere pronta entro il 2010. L'anno successivo dovrebbe essere pronto il ''Bagno romano''...» Quattordici anni sono passati dal 2 gennaio 2009 quando l'Ansa riferì le promesse sul rilancio delle terme di Montecatini. Sedici, coi due anni che erano già trascorsi dal solenne annuncio del progetto dell'archistar nel 2007: «Il complesso di piscine ludico-termali sarà coperto e scoperto, a più livelli e con spettacolari cascate» ispirate alle terrazze di Pamukkale e il viale di circonvallazione, protetto da «una foresta di bambù», «diventerà un boulevard» e «sarà un luogo urbano riscoperto, pedonalizzato, con quattro file di alberi» e l'accesso da un park sotterraneo... Sì, ciao: oggi alle Leopoldine resta solo una voragine di pattume edilizio. Lavori bloccati da dodici anni. Battaglie legali.

     

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    E rinvii rinvii rinvii. Al punto che il «rilancio» è stato ormai mitizzato come le visite dell'ultimo scià di Persia Reza Pahlavi e Farah Diba, del duca di Windsor e della «scandalosa» Wally Simpson che al Grand Hotel La Pace passavano i meriggi sul divano a dondolo coi due fedeli carlini scodinzolanti intorno, di Arnold Schwarzenegger costretto a evadere attraverso le cucine da un nugolo di spasimanti giapponesi e di mille altri ospiti i cui nomi vengono ricordati nelle borchie simil-oro sui marciapiedi delle vie più frequentate: Audrey Hepburn, Luciano Pavarotti, Sophia Loren, Coco Chanel...

     

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    Ed è proprio ricordando tanti nomi, aneddoti e dettagli di un passato fastoso a cavallo fra la salute, le acque, l'eleganza e il decoro («Il mio primo giorno di lavoro fu indimenticabile - sorride lo storico direttore sanitario Antonio Galassi, assunto come medico nel 1982 - mi presero da parte e mi spiegarono: "Allora, le camicie quelle che vuole purché siano bianche, le scarpe quelle che vuole purché siano nere, giacca e cravatta obbligatorie») che passeggiare nel parco delle Terme riconosciute come Patrimonio Mondiale dell'Umanità mette il magone.

    Non c'è mattone, grondaia, rete da cantiere strappata o negozio chiuso, che non dia l'idea dell'abbandono. Anime morte.

     

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    Le pagine locali avvertono: «La prossima settimana si decide il futuro». E spiegano, come ieri la Nazione : «È attesa per la prossima settimana la decisione del Tribunale fallimentare di Pistoia sulla richiesta di concordato presentata dalla "Società Terme di Montecatini". In città c'è ottimismo dopo che la Regione Toscana, azionista di maggioranza (l'altro socio è il Comune di Montecatini), si è impegnata con tanto di legge approvata dal consiglio nell'ultima seduta del 2022, ad acquistare gli stabilimenti Tettuccio, Regina ed Excelsior per un totale di 16 milioni. Se a questi si aggiungono anche gli acquisti da parte di Comune e Fondazione Caript di Torretta e Tamerici, si supera la metà dei debiti che ammontano a circa 38 milioni di euro. Gli altri immobili verranno venduti tramite asta». Sarà? Auguri.

     

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    Il giorno esatto dell'invasione dell'Ucraina e lo scoppio della guerra, a dire il vero, il leggendario e già citato «Grand Hotel La Pace», dove fu in parte girato il film Oci Ciornie del regista Nikita Michalkov, un compratore l'ha trovato. Russo, però. Meglio: la società acquirente Kib Holding secondo il Resto del Carlino sarebbe inglese con sede a Londra e a Imola però avrebbe un unico socio, Karina Boguslavskaya nata 31 anni fa a Kazan (Tatarstan) e «con passaporto inglese» ma soprattutto figlia dell'oligarca Irek Boguslavsky, arricchito coi detersivi e profumi, più volte eletto alla Duma, fedele a Putin e perciò sottoposto alle sanzioni. Come andrà a finire?

    Boh...

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    E l'incertezza sul futuro, per motivi diversi, vale per buona parte delle strutture. Ai tempi d'oro, spiega Massimo Giusfredi, direttore della locale Federalberghi, «tra alberghi e affittacamere c'erano circa 250 entità, adesso quelli aperti anche in bassa stagione, nelle festività invernali, saranno sì e no una quindicina. Teniamo botta perché il mercato è cambiato e, grazie ai grandi gruppi nazionali e internazionali che offrono tour della Toscana, sennò» Come ha potuto la cittadina toscana nota per le acque dai tempi di Catilina, descritta per le proprietà curative dal medico Ugolino da Montecatini nel 1417, «lanciata» dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo nella seconda metà del '700 elevarsi a una delle capitali europee del turismo termale (frequentata da re e regine, musicisti come Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, scrittori come Giovanni Pascoli o Gabriele D'Annunzio, cantanti come Enrico Caruso o Bob Dylan, divi di Hollywood come Spencer Tracy, Catherine Hepburn, Paulette Goddard, Clark Gable, Charles Boyer, Gary Cooper) per poi precipitare nella decadenza malinconica di oggi?

     

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    Per capire l'aria che tirava nel 1962 fa basta leggere un reportage della cronista di costume Flora Antonioni: «Il "malato" termale reincarna senza saperlo il mito della Belle Époque, la leggenda di un vivere garbato e cortese, ritrova il piacere di mille cose obliate da gran tempo. La "sua signora" rivive con lui, ridiventa civettuola, dispendiosa, ilare e femminea davanti al fascino di cento e cento vetrine che l'allettano in ogni modo proponendole desabillés da cocotte, gueperies da adolescente in fiore, camicette, modelli di gran marca, pellicce, profumi, gioielli, sandali da odalisca, ventagli romantici e a lui camiciole di lana finissima, di crespo sottile come bava di ragno, cravatte splendenti per gusto e raffinatezza, calzini da Lord Brummel, rasatura e massaggi perfetti e perfino l'illusione di sentirsi bello e giovane con l'aiuto di qualche bigliettone da diecimila ad opera di compiacenti fanciulle in bolero alla Brigitte Bardot...»

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    «Cento e cento vetrine», concerti da camera, serate al Gambrinus, spettacoli al teatro Verdi sulla cui parete spicca l'ingentilita reclame «I sali purgativi delle Tamerici vincono i sali stranieri», centinaia di trasmissioni televisive con Pippo Baudo e altri il sabato sera o la domenica... Cos' è rimasto, nella decadenza?

     

    La bellezza di certi edifici come appunto le Terme Tettuccio con la loro Galleria delle Mescite e i pannelli di Basilio Cascella. Certi tagli di paesaggio tra gli alberi. La sapienza di antiche trattorie. I libri del giornalista Mauro Lubrani su Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. Gli aneddoti di Vasco Ferretti sul re d'Arabia Ibn Saud che arrivò con un seguito di quaranta servitori e si faceva fare continui salassi con le sanguisughe e «il sangue accuratamente sigillato in sacchetti di pelle veniva poi sepolto in luogo discreto». Le foto appese qua e là delle «mescitrici» che porgevano ai visitatori i bicchieri d'acqua guaritrice, così affascinanti nelle loro divise a righe bianche blu da ricavarne un omaggio in rima: «Tutte fresche belle e sane / colle chiome bionde e nere / son pur belle le toscane / tanto in piedi che a sedere».

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    Come si è potuto buttar via un tale patrimonio culturale, artistico, monumentale, sanitario, reputazionale, turistico?

    «Colpa della politica», rispondono quasi tutti. Ma per carità, niente nomi, niente accuse, «lasciamo perdere...» Responsabilità collettive. Basate soprattutto, secondo Emilio Becheri, dal 1984 uno dei coordinatori del Rapporto sul turismo italiano del Ministero e poi del Cnr, su un errore di fondo: «Si è avuto paura che l'orientamento verso il "benessere" snaturasse la natura sanitaria delle prestazioni termali.

     

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    Fra il 1970 e il 2000 le discussioni giravano sempre intorno al principio che gli stabilimenti termali erano prima di tutto un presidio sanitario che non doveva essere "contaminato" dalle prestazioni orientate al benessere, per evitare che il Servizio Sanitario Nazionale fosse condizionato dalla proposizione di trattamenti non termali ma orientate ad altri servizi che le persone, comunque, richiedevano in modo sempre maggiore: trattamenti antiage, fitness, trattamenti antiobesità, fisioterapie, ginnastiche mirate, percorsi antistress». Risultato? «È assurdo, ma una città come Montecatini non ha ad oggi una vera e propria piscina termale» e via via proprio la politica «a un certo punto non ha più creduto alle terme». Tema: c'è ancora tempo per far qualcosa per questo prezioso pezzo d'Italia da salvare? E cosa?

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