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    MA SIAMO SICURI CHE GLI UCRAINI RIUSCIRANNO A ORGANIZZARE UNA CONTROFFENSIVA? I DOCUMENTI SEGRETI RUBATI AL PENTAGONO E DIFFUSI IN RETE CERTIFICANO LA CRISI DELLA CONTRAEREA UCRAINA INCAPACE DI PROTEGGERE LE BRIGATE D’ASSALTO DAI BOMBARDAMENTI RUSSI - ENTRO QUINDICI GIORNI ZELENSKY DOVRA’ SCEGLIERE SE PROTEGGERE LE CITTÀ O LE TRUPPE AL FRONTE: NON CI SARANNO ABBASTANZA MISSILI PER DARE COPERTURA SIA ALLA POPOLAZIONE CHE AI REPARTI SULLA LINEA DEL FUOCO - OGNI MESE VENGONO SPARATI 740 MISSILI E A INIZIO MAGGIO LE SCORTE FINIRANNO: NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI...


     
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    Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per www.repubblica.it

     

    esercito ucraino 2 esercito ucraino 2

    La controffensiva dell’esercito ucraino rischia di restare un bluff. Perché il governo di Kiev e gli alleati occidentali devono prima risolvere un problema fondamentale: proteggere le brigate d’assalto dai bombardamenti russi. La situazione della contraerea oggi è drammatica ed entro quindici giorni comincerà a entrare in crisi, obbligando il presidente Zelensky a scegliere se proteggere le città o le truppe al fronte. […] non ci saranno abbastanza missili per dare copertura sia alla popolazione che ai reparti sulla linea del fuoco.

    esercito ucraino 1 esercito ucraino 1

     

    IL RISCHIO DEL COLLASSO

    E’ quello che descrive uno dei documenti segreti del Pentagono sulla guerra trafugati e diffusi sul web, intitolato “il consolidamento delle difese anti-aeree ucraine”: un dossier del 23 febbraio scorso che esamina le condizioni delle batterie terra-aria, i rinforzi in arrivo e le iniziative per impedire il collasso delle barriere contro i raid dal cielo del Cremlino. […]  fanno capire perché un mese fa nel quartiere generale atlantico è cominciata a circolare la preoccupazione sul “nuovo peso” dell’aviazione di Mosca.

     

    CACCIA INUTILI

    esercito ucraino esercito ucraino

    Attualmente i caccia intercettori di Kiev hanno una capacità “limitata o del tutto inesistente” nell’affrontare le squadriglie nemiche: il compito di proteggere lo spazio aereo ricade tutto sulle difese basate a terra […] Oggi non ce la fanno più. Le ultime ondate di cruise scagliate da Mosca hanno trovato grandi falle nella rete difensiva. E stando al dossier top secret, ogni mese vengono lanciati dagli ucraini quasi 400 missili terra-aria a lungo raggio e 340 a corta distanza: numeri senza precedenti, mai visti in nessun conflitto. Il risultato è che le scorte sono ridotte al minimo e molti apparati hanno bisogno di riparazioni: l’efficienza peggiorerà progressivamente fino a tutto maggio. E solo nel mese successivo ci sarà una ripresa, grazie all’entrata in servizio dei rifornimenti occidentali.

     

    militari russi in ucraina militari russi in ucraina

    La sintesi del rapporto americano è drammaticamente semplice: i sistemi di concezione sovietica con cui l’Ucraina ha affrontato l’inizio dell’invasione ormai sono pochi e logori; le armi arrivate finora dall’Occidente sono sofisticate ma con scarse munizioni e non è chiaro quando saranno operativi gli apparati più potenti, come i Patriot o i Samp-T italo-francesi.

     

    SCORTE AL MINIMO

    esercito ucraino esercito ucraino

    Dal giorno dell’invasione, i generali di Kiev hanno fatto affidamento su due sistemi, progettati ai tempi dell’Urss e poi modernizzati: gli S-300 e gli SA-11 Buk, che hanno sostenuto l’89% degli scontri. A fine febbraio c’erano solo 25 batterie di S-300 con 421 missili disponibili: ogni mese ne vengono sparati 180 e quindi basteranno fino al prossimo 2 maggio. In quella data la scorta di dardi per i Buk sarà già esaurita. Queste due sono le uniche armi che colpiscono gli aerei in volo ad alta quota: trovarne altri sui mercati è difficilissimo, perché soltanto le aziende di Mosca li fabbricano. Li potranno sostituire i Patriot promessi da Stati Uniti, Germania e Olanda, che stanno arrivando sul campo in queste settimane: sei batterie con 100 missili. Ma sono strumenti complessi e non saranno pronti prima di maggio. Il documento sostiene che il Samp-T offerto insieme da Roma e Parigi invece sarà trasferito a Kiev il 23 maggio.

    ESERCITO RUSSO IN UCRAINA ESERCITO RUSSO IN UCRAINA

     

    RISPARMIO E SELEZIONE

    Fino ad allora? La soluzione rapida – da applicare subito - è quella di impedire agli artiglieri ucraini di sparare a raffica i missili. Le riserve di SA-300 e Buk vanno usate solo contro i cacciabombardieri russi. Ovviamente, i generali di Mosca conoscono da tempo i dati sintetizzati nel dossier segreto e hanno intensificato le incursioni degli aerei sul terreno delle battaglie, bersagliando con bombe guidate depositi di munizioni e magazzini dei mezzi corazzati.

     

    […] GLI ORDIGNI PENSIONATI

    esercito ucraino esercito ucraino

    Invece si sta potenziando di corsa la difesa a corto raggio con una lista di apparati donati dai Paesi Nato: in prima linea ci sono quasi tremila missili “spalleggiabili” tra cui 188 Stinger. Davanti all’emergenza, l’Europa ha svuotato i depositi con i residuati della Guerra Fredda, alcuni destinati alla pensione perché obsoleti. […] ma gestire una moltitudine di mezzi diversi crea grandi difficoltà alla manutenzione.

     

    MISSILI FRANKENSTEIN

    Nel corso dell’estate è previsto lo sviluppo di “batterie Frankenstein” – chiamate “Franken-Sam” - ossia ibridi con missili americani inseriti su radar e lanciatori russi. Progetti mai tentati prima che stanno venendo testati a tempo di record per garantire così munizioni che non si riesce più a reperire. Nei file si parla anche di officine mobili per riparare i semoventi SA-300 e Buk senza doverli spostare in Polonia, in modo da aumentare quelli operativi.

     

    esercito ucraino esercito ucraino

    Poi dalla fine dell’anno, con le consegne di Iris-T, Nasam e altri apparati di nuova produzione – costruiti cioè appositamente per l’Ucraina – prenderà forma il nuovo volto della difesa di Kiev, completamente allineata agli standard della Nato. Il problema è sopravvivere ai russi fino ad allora, senza permettere alle squadriglie di Mosca di colpire le forze destinate a lanciare il contrattacco di primavera. Che – alla luce di questi dati – difficilmente potrà cominciare prima di giugno.

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