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    “ERAVAMO IN DISACCORDO MA ESPELLERLA DAL PARTITO FU UN ERRORE” – EMANUELE MACALUSO SU ROSSANA ROSSANDA: "IL LORO FU UN ATTO DI FORTE INDISCIPLINA. DOPO LA NASCITA DE 'IL MANIFESTO' VOLEVO RICOMPORRE LO STRAPPO CON BERLINGUER, ERO CERTO CHE FOSSE POSSIBILE RICREARE UN DIALOGO MA…LE BR NELL’ALBUM DI FAMIGLIA DELLA SINISTRA? IL PCI NON HA MAI AVUTO RAPPORTI CON IL TERRORISMO E QUANDO LEI AFFERMÒ QUESTA PRESUNTA CONTIGUITÀ, SALTAI SULLA SEDIA. ERA UN'IMMAGINE RISPETTABILE MA SBAGLIATA”


     
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    Francesco Musolino per “il Messaggero”

     

    Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso

    Storico dirigente della Sinistra italiana, Emanuele Macaluso ha iniziato la sua lunga carriera politica nel 1951come deputato regionale siciliano delPci. Parlamentare nazionale per sette legislature (dal 63 al 92), ha diretto L' Unità e allo scioglimento del Pci, ha scelto di aderire al Pds.

     

    Nel corso degli anni, i suoi accesi confronti con Rossana Rossanda a partire dalla spinosa questione de l' album di famiglia sono entrati negli annali del partito ma non appena le agenzie hanno dato notizia della sua scomparsa, è stato fra i primi a volerla ricordare, pubblicando un ricordo personale su Facebook.

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    La scomparsa di Rossana Rossanda è una perdita per tutto il paese?

    «Senza dubbio e abbiamo il dovere di ricordarla. Lei aveva la mia stessa età, fummo militanti e dirigenti del Pci su posizioni politiche diverse, anzi direi divergenti. Aveva una mente fervida e la sua scomparsa mi amareggia»

     

    Dove avvenne il primo incontro?

    «A Milano. Rossana dirigeva la Casa della Cultura, in via Borgogna 3, a San Babila mentre io dirigevo il Pci in Sicilia. Era il 1958 e mi invitò a tenere una conferenza in quella Casa, a proposito della complicata operazione Milazzo all' Assemblea regionale siciliana che provocò nel Pci un terremoto politico. E poi, pranzai a casa sua».

     

    Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso

    Che rapporti ci sono stati in questi anni fra voi?

    «Una continua divergenza politica, a volte aspra, persino polemica. Ma le volevo molto bene».

     

    Rossana Rossanda è stata espulsa dal Pci nel 1969. Un evento clamoroso?

    «Erano anni tumultuosi, allora il segretario del partito era Enrico Berlinguer. Lei venne accusata di frazionismo e radiata. Una decisione presa in conseguenza alla decisione - con Lucio Magri, Aldo Natoli, Luigi Pintor e Valentino Parlato di fondare, all' insaputa del partito, la rivista Il Manifesto, che poi divenne il quotidiano. Il loro fu un atto di forte indisciplina».

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    Lei prese parte a quella decisione?

    «No, non partecipai alla sua espulsione, ero lontano. Dopo la nascita de Il Manifesto li invitai a casa, volevo ricomporre lo strappo con Berlinguer, ero certo che fosse possibile intervenire e ricreare un dialogo ma le cose andarono diversamente. Ancora oggi penso che la decisione di espellerla fu decisamente esagerata, un errore».

    Macaluso Macaluso

     

    Dunque anche il Pci commise degli errori?

    «Il Pci ha avuto un ruolo nazionale importante non solo per la Sinistra ma per l' Italia intera.

    Tuttavia, non c' è alcun dubbio, ci sono stati degli errori, delle contraddizioni. Era inevitabile che accadesse. I dirigenti non erano certo infallibili anche se non tutti erano pronti ad ammetterlo».

    In un celebre articolo del 1978, Rossana Rossanda scrisse: «Chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l' album di famiglia». Come andò?

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    «Fui proprio io ad entrare apertamente in contrasto con Rossana e oggi confermo la mia posizione. Il Pci non ha mai avuto rapporti con il terrorismo e quando lei affermò questa presunta contiguità, saltai sulla sedia. Era un' immagine rispettabile ma sbagliata».

     

    Ci mancherà la forza politica della Rossanda?

    «Certamente. Ebbe anche posizioni politiche discutibili ma era sempre piena di spunti interessanti. La sua mancanza apre un vuoto perché lei ha avuto un ruolo importante per il paese, non dobbiamo dimenticarlo».

     

    Eravate ancora in contatto?

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    «Pochi giorni fa la chiamai. Lei mi chiese di andarla a trovare, non stava bene. Non l' ho fatto e avverto un profondo rammarico».

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