Mattia Pagliarulo per Dagospia
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L’irriverente Madame Sisì. Al secolo Carlo Tessari, classe 1961, imprenditore di successo di giorno e drag queen di notte. Madame Sisì è non solo una delle drag queen più note d’Italia che vanta numerose collaborazioni con vip e programmi tv, ma è anche, e soprattutto, la “madre superiora” (come ama definirsi lei) dell’Art Club Disco di Desenzano del Garda, una delle più rinomate discoteche del Belpaese. In questa intervista si rivela e ci parla di alcuni degli aspetti spinosi della politica, della sessualità e dell’attualità di oggi.
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D: Madame Sisì, qual è la differenza tra una travestita e una drag queen?
R: La travestita va a caccia di un’erezione, l’ho detto molte volte anche in tv; drag queen invece si diventa per la passione del palco, il grande amore di sorprendere, di attirare l’attenzione. La cosa più bella, come diceva Andrea Occhipinti, è avere la forza enorme del pubblico, che sta fermo e ti guarda, è questo il premio della vita.
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D: Come spieghi il fatto che l’uomo è così attratto da altri uomini agghindati da donna?
R: Il giardino “bottanico” del sesso - ride - è una grande fantasia e noi dobbiamo rispettare questo circo della vita. Esistono emozioni, giochi, sperimentazioni. Abbiamo bisogno di realizzare tutte quelle grandi piccole perversioni che ci fanno bene. È solo un fattore erotizzante.
D: Cosa pensi dei Gay Pride, e in particolare di questa spettacolarizzazione delle figure religiose, come la Madonna a seno nudo o Gesù con tacchi e minigonna?
R: Il Gay Pride, da un punto di vista di insegnamento, ha un suo grande valore e potenziale, peccato che venga gestito male. Si va a ridicolizzare l’essere liberi, come se fosse un carnevale continuo, e non è così. L’uso delle immagini sacre in questo modo non è provocazione, è mancanza di rispetto, stupidità. A me, credente, dà fastidio perché va a toccare una parte importante della mia vita, la fede. Non so cosa possa insegnare questo, non è il modo di educare alla diversità.
madame sisi e le drag queen
D: Le nuove generazioni vivono la sessualità in maniera disinvolta e spesso bisessuale, cosa ne pensi?
R: I giovani di oggi hanno bisogno non di amare, ma di capire l’attrazione verso questo gioco di libertà. Dopo il Covid ho incontrato, e continuo a incontrare, tantissimi ragazzi con la volontà di fare esperienza. Bisogna fare le cose che ci fanno stare bene e provare nuove esperienze con consapevolezza.
D: Qualche giorno fa una deputata di Fratelli d’Italia si è scagliata contro il cantante Rosa Chemical, che ha portato al Festival di Sanremo una canzone in cui si parla, a suo dire, di sesso, amore poligamo e porno ai tempi di Onlyfans. Pensi che sia giusta la censura in questo caso?
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R: La censura è bella se serve a preservare la bellezza di qualcosa, la critica sotto l’onda politica talvolta è dettata dalla volontà di emergere. È più facile parlar male, vietare e fare casino per essere capiti e avere un gettone in più di visibilità, sparando spesso solo stronzate. Secondo me un artista ha la qualità di esprimersi nella sua grande libertà, ma ha anche l’obbligo di rispettare tutti, lì si deve colpire caso mai.
D: Cosa nascondono gli italiani nelle mutande, secondo Madame Sisì?
R: Gli italiani, alla fine, nascondono un’altra mutanda. Dopo 36 anni di attività e tante storie ascoltate… la paura… fa stringere le mutande. Dobbiamo ascoltarci senza giudicarci.
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