1. UNA EX DIRIGENTE DEL COMITATO PROMOTORE: “AL QATAR SARANNO TOLTI I MONDIALI DEL 2022. E SARà BLATTER A FARLO”
Dal “Mail On Sunday”
phaedra almajid comitato qatar 2022
Il Qatar sarà probabilmente spogliato dei Mondiali 2022, secondo una dei dirigenti del loro comitato promotore, che è diventata un’informatrice dell’Fbi e ha svelato le pratiche corruttive adottate per ottenere l’assegnazione.
Fedra Almajid sostiene che il peso delle prove di atti illeciti fornito da lei e da altri “pentiti” sarà così travolgente che alla FIFA non resterà altro che trovare un altro paese ospite.
phaedra almajid comitato qatar 2022
Almajid è attualmente nel programma di protezione testimoni dell’FBI e si teme che la sua sicurezza sarà compromessa ulteriormente se il torneo sarà tolto al piccolo e ricco emirato, che scioccò il mondo quando nel 2010 vinse il diritto di organizzare la Coppa del Mondo.
Almajid spera che sia fatta giustizia, anche se ammette che che la prospettiva la ‘spaventa un bel po'’ perché alcuni ‘estremisti’ potrebbero vendicarsi contro di lei.
blatter mondiali qatar
Ha detto: 'Ci sono molte persone che sono incazzate con me per aver rivelato queste informazioni. E quello che li fa incazzare di più è che sono una ‘whistleblower’ donna e musulmana.
Un'altra conseguenza dei recenti avvenimenti, secondo Almajid, è che il presidente uscente della Fifa Sepp Blatter potrebbe tentare di sottrarre il Mondiale al Qatar per dimostrare di aver intrapreso una riforma radicale, per incassare l’apprezzamento delle autorità e “salvare la pelle”.
IL QATAR SI AGGIUDICA IL MONDIALE
Almajid, un’arabo-americana che ora vive negli Stati Uniti, ha lavorato per il comitato della candidatura di Qatar 2022 fino all’inizio del 2010.
Già l’anno scorso fece rivelazioni scottanti sulla corruzione della Fifa, ma dice di essere stata costretta a ritrattare dopo violente pressioni esterne. Stavolta, per proteggere la sua famiglia (ha due figli, di cui uno disabile), ha scelto di chiedere la protezione dell’FBI
L'FBI sta conducendo l'inchiesta che ha portato a 14 arresti, e ancora molto altro deve succedere. Hanno tutte le prove'.
2. FIFA: TIMES, MAROCCO AVEVA VINTO MONDIALI 2010 NON IL SUD AFRICA
danny jordaan capo del comitato sudafrica 2010 con blatter
(AGI) - Nel segreto dell'urna era stato il Marocco a vincere l'assegnazione dei Mondiali di Calcio del 2010 e non il Sud Africa, al quale, alla fine, dopo un intervento 'guidato' a suon di milioni di dollari, il torneo ando'. E' quanto emerge dalla registrazione segreta di una conversazione tra cronisti sotto copertura del Sunday Times ed uno dei 24 membri del consiglio direttivo della Fifa, Ismail Bhamjee del Botswana, che il domenicale britannico consegno' a ottobre del 2010 a Sepp Blatter, il presidente dimissionario della Fifa travolto dallo scandalo, e che lui ha tenuto per se senza mai aprire un'inchiesta. Nel nastro Bhamjee racconta che al termine della votazione lui e i suoi colleghi realizzarono che "il Marocco aveva vinto per due voti".
3. FIFA:ARMI DA BERLINO A ARABIA SAUDITA PER MONDIALI 2006
Flaminia Bussotti per l’ANSA
claudia schiffer franz beckenbauer gerhard schroder
Gerhard Schroeder, Franz Beckenbauer, Claudia Schiffer: tre volti trionfanti della Germania forte, di successo, vincente. Ma anche pulita? La domanda è d'obbligo dopo che Die Zeit ha rivelato - ennesima puntata dell'affaire Fifa - che l'assegnazione del mondiale 2006 fu influenzata dalla Germania da una fornitura di armi all'Arabia Saudita e da grossi investimenti in paesi asiatici orientati, come Riad, a votare per altri.
Allora, dopo averla spuntata al voto nel luglio del 2000, i volti raggianti del cancelliere Schroeder, del mitico Kaiser (Beckenbauer era nel comitato esecutivo della Uefa e della Fifa per la quale poi organizzò i mondiali del 2006) e della topmodel più famosa del Paese, rappresentarono la cifra della vittoria tedesca e anche l'immagine di una Germania diversa, sorridente.
beckenbauer blatter
I mondiali seguiti sei anni dopo – quelli vinti dall'Italia a Berlino – segnarono anche una svolta nella percezione del Paese all'estero e nella coscienza nazionale. Una Germania simpatica e ospitale conquistò il mondo e i tedeschi per la prima volta sventolavano con orgoglio la loro bandiera e cantavano l'inno nazionale. L'ombra di un imbroglio rischia ora di oscurare ora quel capitolo felice.
putin schroeder
Nulla a che vedere con i conclamati casi di corruzione che in questi giorni stanno gettando la Fifa nella bufera, ma di sicuro un colpo all'immagine. Per di più, la federcalcio tedesca è con Platini una delle principali oppositrici di Blatter, e queste nuove rivelazioni potrebbero pesare sulla corsa alla successione del presidente dimissionario. Secondo il settimanale di Amburgo, che cita fra l'altro Guido Tognoni, all'epoca collaboratore della Fifa, una settimana prima del voto sulla scelta del paese il governo rossoverde di Schroeder "revocò all'ultimo minuto" l'embargo di armi all'Arabia Saudita, autorizzando una fornitura di lanciarazzi nell'intento evidente di convincere i sauditi, che volevano votare per il Marocco, a dare il loro voto alla Germania.
Re Abdullah Saudi Arabia
Parallelamente, in quella che la Zeit definisce un'impresa congiunta della politica e dell'economia, partirono una serie di importanti investimenti in Paesi rappresentati del comitato esecutivo della Fifa. La Daimler investì cento milioni di euro nella Hyundai (un figlio del fondatore della casa automobilistica sudcoreana era nel comitato della Fifa) e Volkswagen e Bayer Ag. promisero investimenti in Thailandia e Sudcorea.
mercedes
La fornitura di armi, scrive la Zeit, era parte di una manovra concertata di politici e imprenditori tedeschi per convincere i membri del comitato esecutivo della Fifa a votare per la Germania. Fino ad allora il Paese che aveva più chance di vincere era il Sudafrica. Alla fine però la spuntò la Germania per 12 a 11. Da un punto di vista giuridico, rileva il settimanale, il comportamento della Germania è stato probabilmente legale, ma certo non precisamente corretto ed espressione di leale spirito sportivo. La cosa, scrive, è risaputa da oltre dieci anni ma i tedeschi preferiscono ricordarsi della favola estiva.
BAYER