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    MAGGIORDOMO, MA DI CHI? - IN CASA DI PAOLO GABRIELE UN ARCHIVIO VATICANO “PARALLELO” - UN MIGLIAIO DI DOCUMENTI TRA I QUALI TESTI CIFRATI DELICATISSIMI DESTINATI ALLE AMBASCIATE E LETTERE DEL PAPA ALLA SUA FAMIGLIA - “APPASSIONATO DI INTELLIGENCE” O AL SERVIZIO DI QUALCHE SERVIZIO? IL NOSTRO AGENTE IN VATICANO ERA “OPERATIVO” ALMENO DAL 2006 - RITROVATE ISTRUZIONI SU COME REGISTRARE VIDEO E USARE IL CELLULARE “IN MODO VELATO”…


     
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    Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

    PAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE IN AULA

    Documenti «riservatissimi», dice il gendarme in aula, e Paolo Gabriele abbozza un sorriso sarcastico. Non che ci sia molto da ridere. In casa del maggiordomo c'erano pure carte sulle quali Benedetto XVI aveva scritto di suo pugno «zu vernichten», da distruggere, e che l'aiutante di Camera s'era portato a casa. Perfino lettere private «riguardanti la totale privacy e la vita familiare del Santo Padre», spiega ai giudici Stefano De Santis, uno dei quattro uomini della Gendarmeria che il 23 maggio fecero la perquisizione.

    PAPA E PAOLO GABRIELEPAPA E PAOLO GABRIELE

    «Oltre un migliaio» di documenti «rilevanti» trovati nascosti tra le «centinaia di migliaia» di carte accumulate dal maggiordomo nell'armadio del suo studio e in quello della sala da pranzo, 82 scatoloni di roba. E non è che ci fossero solo le carte fotocopiate nella segreteria del Papa «a partire dal caso Viganò», come ha sempre sostenuto Gabriele, «dagli anni 2010-2011». No, il maggiordomo ha cominciato subito ad accumulare dossier, fin da quando nel 2006 iniziò a lavorare nell'appartamento del Papa: e s'era preso pure degli originali, come le carte vistate personalmente dal pontefice.

    PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIPAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVI

    L'«archivio» di Gabriele è stupefacente, il maggiordomo «appassionato di intelligence» navigava in Rete nottetempo e stampava di tutto. Testi sulla massoneria e l'esoterismo, la loggia P2 e la P4, i casi Bisignani, Calvi, Orlandi, lo Ior e l'Autorità di informazione finanziaria, le vicende di Berlusconi, pure saggi su cristianesimo, yoga e buddismo. Infilate qua e là in questo caos c'erano le oltre mille carte rubate nell'appartamento papale.

    PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE

    Tra originali e fotocopie hanno trovato pure dei testi cifrati, quelli spediti alle nunziature apostoliche, e cioè alle ambasciate, su questioni internazionali delicatissime. «È un meccanismo molto complesso, è bastata una fotocopia per far venir meno tutto», sospira il gendarme. Significa che la Santa Sede, quando viene rubato un testo cifrato, è costretta a rifare i codici segreti.

    Gabriele aveva in casa anche una serie di lettere al Papa scritte da «uomini politici» e da cardinali, e le risposte. Documenti del pontefice, della Segreteria di Stato, dei dicasteri vaticani. Compresi quelli destinati all'archivio privato del Papa, un piano sotto l'appartamento, o alla distruzione. Di certo «molti di più» rispetto a quelli pubblicati nel libro «Sua Santità» di Gianluigi Nuzzi.

    Vaticano la metamorfosi di don Georg Gaenswein segretario del Papa h partbVaticano la metamorfosi di don Georg Gaenswein segretario del Papa h partb

    La genesi di Vatileaks, insomma, va anticipata. Lo stesso monsignor Georg Gänswein ha raccontato di aver visto, tra il materiale sequestrato a Gabriele, documenti originali dal 2006 in avanti. Le indagini proseguono, Gabriele continua a dire di aver fatto da solo ma è inevitabile il sospetto che qualcuno lo usasse o magari abbia favorito la suo nomina per avere una spia nell'appartamento. Da Internet aveva stampato istruzioni su come nascondere i file, registrare o fare video, usare il cellulare «in modo velato».

    DOMENICO GIANI jpegDOMENICO GIANI jpeg

    In casa è stato sequestrata anche una quantità di «materiale informatico», computer, pc, «tantissime chiavette usb», due hard disk, memory card, una Playstation, un iPad: se ne parlerà al processo, in data da stabilire, al tecnico informatico Claudio Sciarpelletti. La difesa ha attaccato sia sulle condizioni della carcerazione («Ma lo abbiamo trattato con i guanti bianchi, ci ha ringraziato più volte», ha ripetuto ieri uno dei gendarmi) sia sulla correttezza delle procedure di indagine. Si vedrà sabato: dopo la requisitoria, l'arringa difensiva e le dichiarazioni finali di Gabriele, i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza.

     

     

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