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    AMERICA FATTA A MAGLIE - È DIFFICILE IN QUESTO MARE DI BUFALE SPIEGARE CHE NON È INIZIATO NESSUN IMPEACHMENT E CHE NELLA TELEFONATA DI TRUMP A ZELENSKIJ NON C'È NESSUN ABUSO DI POTERE - MA E' QUASI CERTO CHE LA CAMPAGNA DI BIDEN FINISCE QUI, E NON È UN CASO CHE I DEM PIÙ A SINISTRA ABBIANO SCELTO IL ''KIEVGATE'' COME ARMA PER PROVARE A FAR FUORI SIA TRUMP CHE JOE: SUI GIORNALI SI PARLERÀ SOLO DEL FIGLIO TOSSICO PIAZZATO E STRAPAGATO (3 MILIONI) NEL CDA DI UNA SOCIETÀ UCRAINA MENTRE LUI ERA VICEPRESIDENTE E DELEGATO SPECIALE PER L'UCRAINA, E DELL'INCHIESTA CHE FECE INSABBIARE


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    "Il Kievgate travolge Trump, crescono richieste di impeachment".

    NANCY PELOSI NANCY PELOSI

     

    " Impeachment contro Trump, al via l'indagine formale. L'annuncio della speaker Pelosi che parla di "tradimento".

     

    Titolo rispettivamente della ADNKronos  e titolo dell'Ansa , cito agenzie di stampa, non profluvio di titoli di giornaloni giornaletti e telegiornali dei giorni scorsi e di questa mattina. Si attendono smentite serali, ma vedrete che non arriveranno, perché il debunking, lo smontaggio delle fake news, altrimenti dette bufala, funziona a senso unico.

     

    la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 1 la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 1

    Immaginatevi poi quando riguarda Trump, uno ritenuto colpevole di esistere, figuriamoci di essere in corsa per la rielezione nel 2020 contro un'armata Brancaleone di aspiranti candidati democratici che vanno dal vice che fu di Obama, Biden, ora sotto attenta osservazione, a simpatiche giovanotte antisemite e terrapiattiste.

     

    Andiamo per ordine, vi prometto che ancora una volta, a costo di nausearvi chiuderò spiegando che cos'è un impeachment, e come di questa procedura – peraltro fatta in modo così perfetto dal sistema che finisce sempre male, perché un presidente è un presidente – qui non ci sia neanche l'ombra dell'annuncio. In realtà solo folklore del partito Democratico ed eccitazione dei convenuti sul clima a New York.

     

    la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 3 la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 3

    Ottenuta l'autorizzazione dal collega ucraino, il presidente americano come promesso ha reso noto il testo della telefonata incriminata del 25 luglio, su Dagospia e ne avete già letto praticamente la parte più importante come anticipata dalla editorialista del Wall Street Journal, Kimberley Strassel.

     

    Ve la ripeto per comodità, si dice testualmente: "Fammi un favore. Si parla molto del figlio di Biden, che Biden fermò l'indagine e molte persone vogliono sapere, così tutto quello che puoi fare con il procuratore generale sarà grandioso. Biden è andato in giro a dire che aveva bloccato l'indagine, quindi se puoi darci un'occhiata. A me sembra orribile". Sono alcune delle frasi tratte dalla telefonata - di cui è stata diffusa la trascrizione declassificata e senza omissis.

    la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 2 la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 2

     

     Trump chiede al presidente ucraino di mettersi in contatto con il ministro della Giustizia Usa, William Barr, per discutere la possibile apertura di un'indagine per corruzione su Joe Biden e suo figlio. Chiede anche a Zelenskij di collaborare con il suo avvocato personale, l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani.

     

    "Bene - dice il presidente Trump - perché ho sentito che un procuratore molto bra-vo era stato allontanato e questo è davvero ingiusto. Giuliani è un uomo altamente rispettato, è stato il sindaco di New York, un grande sindaco, e vorrei che ti chiamasse. Ti chiedo di parlarci assieme al procuratore generale. Rudy  è molto informato su ciò che è successo ed è un ragazzo in gamba. Se potessi parlare con lui sarebbe grandioso. L'ex ambasciatrice degli Stati Uniti era sgradevole, e così la gente con cui aveva a che fare in Ucraina, volevo che lo sapessi".

    la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden

     

     "Volevo parlarti del procuratore", risponde Zelenskij. Primo di tutto capisco e sono a conoscenza della situazione. Dopo che abbiamo conquistato la maggioranza assoluta in Parlamento, il prossimo procuratore generale sarà al cento per cento una persona mia, un mio candidato, che sarà votato dal Parlamento e comincerà a lavorare da settembre. Lui o lei si occuperanno della situazione, specialmente dell'azienda a cui hai fatto cenno... A proposito, ti chiedo se hai altre informazioni da fornirci, sarebbe molto utile per l'indagine. Sull'ambasciatrice concordo al cento per cento. Ammirava il mio predecessore, non avrebbe accettato me come nuovo presidente".

     

    Conclude Trump: "Ti faccio chiamare da Giuliani e farò in modo che lo faccia anche il procuratore generale Barr e andremo a fondo sulla vicenda. Ho sentito che il pro-curatore era stato trattato molto male. Dunque, buona fortuna per tutto. Prevedo che la tua economia migliorerà sempre di più. È un grande Paese. Ho molti amici ucraini, persone incredibili".

    TRUMP E BIDEN TRUMP E BIDEN

     

    Dov'è l'abuso di potere? Comincia dove finisce una doverosa richiesta di chiarimenti di un comportamento illegale, peraltro molte volte propalato dallo stesso Biden, il quale ha lasciato anche intendere che Obama fosse informato?

     

    A giustificare le accuse membri del Congresso americano avevano dichiarato di voler indagare  per appurare se Trump nella telefonata abbia offerto in cambio il ripristino degli aiuti da poco congelati.

     

     Lo hanno scritto alcuni media Usa, quelli italiani hanno giudiziosamente riportato. Ma non è così. Nella trascrizione prima di chiedere a Kiev di controllare i comportamenti del figlio di Joe Biden  (membro del board della società energetica ucraina Burisma group il cui proprietario era stato indagato dalla procura locale), Trump e' molto chiaro: "Direi che facciamo molto per l'Ucraina", più di quanto faccia l'Europa.

     

     "La Germania non fa niente per voi. Tutto quello che fanno è chiacchierare, penso che dovresti chiederne conto. Quando ho chiesto a Angela Merkel, lei parla dell'Ucraina ma non fa niente. Molti Paesi europei fanno lo stesso, quindi penso che è qualcosa che avrai notato, invece gli Stati Uniti sono stati molto bravi con l'Ucraina. ".

    TRUMP E BIDEN TRUMP E BIDEN

     

    Zelenskij risponde: "Hai assolutamente ragione. Non solo al cento per cento, ma al mille per cento, e ti dico questo. Ho parlato con Angela Merkel e l'ho incontrata. Ho parlato e incontrato anche Macron e ho detto loro che non fanno abbastanza riguardo alle sanzioni. Non le stanno rafforzando. Non lavorano quanto dovrebbero per l'Ucraina. Gli Stati Uniti, tecnicamente, sono un partner più grande dell'Unione Europea e ti sono molto grato. Vorrei anche ringraziarti per il tuo sostegno nel campo della difesa. Siamo pronti a cooperare per i prossimi passi".

     

    È a questo punto che Trump apre il capitolo su Joe Biden: "Vorrei che ci facessi un favore". Ovvero il favore di appurare la verità rispetta un'inchiesta illegalmente bloccata da uno che vuole candidarsi a presidente.

     

    Perciò chissà che avrà voluto dire, e con quale residua lucidità, la speaker della Camera la democratica Nancy Pelosi, quando ha dichiarato che Donald Trump non è "al di sopra della legge" e risponderà del suo comportamento, aggiungendo che "Il fatto è che il presidente degli Stati Uniti, violando le sue responsabilità costituzionali, ha chiesto a un governo straniero di aiutarlo nella sua campagna politica, a spese della nostra sicurezza nazionale, minando anche l'integrità delle nostre elezioni".

     

    JOE E HUNTER BIDEN JOE E HUNTER BIDEN

    Qui se c'è qualcuno che va in giro a minare l'integrità degli Stati Uniti è la famiglia di Joe Biden, e io qui vi dico e sottoscrivo che la sua campagna elettorale è finita.

     

     Infatti, nel 2016 quando Joe Biden era Vicepresidente degli Stati Uniti ed era delegato speciale per l'Ucraina, un suo figlio difficile, Hunter Biden, una vita dentro e fuori da cliniche per riabilitazione. diventa consigliere d'amministrazione della azienda di estrazione del gas ucraino.

     

     Gli USA concedono all'Ucraina miliardi di dollari di finanziamenti e il figlio di Biden riceve in 5 anni 3 milioni di dollari di compenso. Verso la fine del mandato di Biden l'Ucraina incarica un pubblico ministero speciale, Viktor Shokin, di investigare sui grandi casi di corruzione nella politica e Viktor Shokin mette gli occhi sulla strana relazione tra la società` del gas ed il figlio di Biden.

     

    Biden chiede allora che sia licenziato ma il presidente Ucraino non lo fa. Chiede all'Europa, alla Merkel, di intervenire ma il presidente Ucraino non cede.

     

    HUNTER BIDEN HUNTER BIDEN

    Allora Biden vola a Kiev, incontra il presidente e gli da l'ultimatum: o licenzi Viktor Shokin o non ti arriva l'ultimo miliardo di dollari dagli USA.

     

     Il presidente ucraino  licenzia Viktor Shokin e mette al suo posto un PM che in pochissimo tempo scagiona il figlio di Biden da ogni addebito. Tutto sarebbe finito lì se Biden non si fosse vantato di aver fatto licenziare il buon Viktor Shokin in sole sei ore.

     

    Siamo in campagna elettorale, vi stupisce se Trump in una telefonata con il presidente ucraino chiede di vederci chiaro nella storia del figlio tossico di Biden? Un arrogante e un chiacchierone, il favorito dei progressisti del mondo.

     

     

    Quanto all'impeachment del quale blaterano tutti di qua e di là dell'oceano, mi rifaccio da Facebook agli amici che vivono da tanti anni in Usa, Sartori e Graziadei, che ringrazio perché davvero non ne possiamo più di ripetere che l'impeachment e' un processo, come altri che necessita di prove contro l'accusato, prove vere non dicerie o supposizioni.

     

    La Costituzione e le leggi USA, per proteggere la carica del Presidente e le cariche di altri pubblici ufficiali, prevedono che non possano essere accusati, e quindi giudicati, dal sistema comune e allo scopo hanno stabilito delle regole particolari.

     

    hunter e joe biden hunter e joe biden

    Una volta che delle accuse prendano forma e che siano comprovate da fatti e da circostanze il Congresso procede a stilare gli articoli (le accuse) del cosiddetto “impeachment”. Ogni capo di accusa sara’ un “impeachment” separato.

     

    Dopo che il Congresso avra’ votato su ogni capo per procedere, ed ottenuto la maggioranza assoluta, tutto il procedimento passa al Senato, presieduto, nel caso l’accusato sia il Presidente, dal Giudice anziano della Corte Suprema.

    TRUMP ZELENSKy TRUMP ZELENSKy

     

    Il procedimento si svolge esattamente come un qualsiasi processo: alcuni Senatori scelti sosterranno l’accusa, presentando le prove (non le dicerie o supposizioni) e i testimoni; altri sosterranno la difesa assieme agli avvocati difensori, che porteranno le loro prove ed i loro testimoni; alle udienze deve sempre essere presente il quorum di 50+1. I Senatori sono 100.

     

    angela merkel ha un malore durante la visita del capo di stato ucraino zelensky a berlino 3 angela merkel ha un malore durante la visita del capo di stato ucraino zelensky a berlino 3

    I testi verranno tutti ascoltati, sotto giuramento, con la normale trafila di tutti i processi: testimoni d’accusa, di difesa ed interrogatorio e controinterrogatorio e alla fine la maggioranza dei due terzi del Senato (67 Senatori) dovra' esprimersi per la condanna, altrimenti il tutto decade.

     

    Ad oggi il Congresso e’ composto da 435 Parlamentari di cui 235 Democratici, 198 Repubblicani, 2 decaduti in attesa di elezione.

     

    Il Senato di 100 Senatori di cui 53 Repubblicani, 45 Democratici e 2 Indipendenti (King e Sanders che votano quasi sempre con i Democratici).

     

    BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN

    Perciò no way per la caccia alle streghe, quanto alle bufale ci stiamo attrezzando, sarà una campagna lunga quella delle presidenziali del 2020

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