• Dagospia

    AMERICA FATTA A MAGLIE – MA QUALE CRISI! NEL CASINO DI QUESTI GIORNI DONALD TRUMP SI STA GIOCANDO LA RIELEZIONE A MODO SUO – VI HANNO RACCONTATO DI UN PRESIDENTE SOLO, ASSEDIATO, LA BORSA CROLLATA E LO SHUTDOWN, MA MENTRE “THE DONALD” VOLAVA VERSO L’IRAQ IL DOW ERA TORNATO AD ANDARE COSÌ BENE CHE GLI OPERATORI SI METTEVANO I BERRETTI DA BABBO NATALE PER FESTEGGIARE


     
    Guarda la fotogallery

    Maria Giovanna Maglie per “Dagospia”

     

    donald trump visita la base militare al asad in iraq 6 donald trump visita la base militare al asad in iraq 6

    No, Donald Trump non è in crisi come qualche sprovveduto  o sprovveduta cronista, mai uscito dal perimetro di piazza Montecitorio, azzarda garrulo su Tweet. Fa semplicemente Trump, ed è incredibile che, nonostante il bagno di sangue del 2016, i suoi odiatori di qua e di là dell'oceano continuino a ostinarsi nella cecità. Perché nel casino di questi giorni, tra rimescolamenti ulteriori nel governo, battaglia con la Fed, shutdown, Donald Trump si sta giocando la rielezione a modo suo, col suo patto con gli americani, e il 2019, lo dico per evitare allo sprovveduto e sprovveduta coccoloni, sarà peggio.

     

    Si rischia l'incidente della NBC news  che ha titolato trionfante, “Trump becomes first president since 2002 not to visit troops at Christmastime”’. Trump è il primo presidente del 2002 che non visita alle truppe a Natale, più o meno mentre l’ Air Force One era in volo per l'Iraq

     

    donald trump ronald reagan donald trump ronald reagan

    Cos'è che vi hanno raccontato alla vigilia di Natale? Un presidente assediato, solo, pieno di rabbia, abbandonato dal suo staff e anche dai militari più fedeli, moglie e figlio al caldo in Florida, la Borsa crollata assieme alla Bolla e alla leggenda dell'economia che funziona, il budget non approvato dal Senato e lo shutdown, la chiusura di tutto l'esercizio federale, come ritorsione estrema, perché quel Muro al confine col Messico non s'ha da fare.

     

    Mentre il 26 il presidente volava verso la base militare di in Iraq, la Borsa era tornata ad andare così bene che gli operatori si mettevano in testa vezzosi e festosi berretti da Babbo Natale per festeggiare il Dow a +500.

     

    donald trump visita la base militare al asad in iraq 8 donald trump visita la base militare al asad in iraq 8

    Base aerea di al-Asad in Iraq. “Ragazzi, non siamo più I perdenti, gli sfigati. Siamo di nuovo rispettati come nazione “. La visita è a sorpresa, come e’ naturale che sia,  per i militari di base  in Iraq, ai  quali il presidente  ricorda  che è grazie  alle grandi vittorie militari americane contro l'isis, lo stato islamico,  che si possono riportare a casa 2000 soldati dalla Siria. Non si muovono per ora, invece, ha assicurato, i 5000 soldati che stanno in Iraq.

     

    Trump ribadisce la sua teoria di America First, prima l'America, il resto del mondo segue e si dovrà anche un po' arrangiare da solo. Si va all'estero perché l'America sia strong and safe, forte e sicura, nessuna velleità di nation building o di cop of the world, né ricostruttori né poliziotti del mondo. La missione era la sconfitta dell'Isis nelle sue roccaforti, Ora tocca alla Turchia. Ma “se dovesse essere necessario, gli Stati Uniti colpiranno l'Isis così velocemente e così duramente che quelli non si renderanno neanche conto di cosa diavolo gli stia succedendo”.

    donald trump visita la base militare al asad in iraq 4 donald trump visita la base militare al asad in iraq 4

     

    La vigilia di Natale era cominciata un po' in sordina. Tweet:

    I hope everyone, even the Fake News Media, is having a great Christmas! Our Country is doing very well. We are securing our Borders, making great new Trade Deals, and bringing our Troops Back Home. We are finally putting America First. MERRY CHRISTMAS!  #MAGA

     

    Spero che tutti, anche i media delle false notizie, passino un grande Natale! Il nostro Paese va molto bene. Stiamo rinforzando I confini, chiudendo nuovi importanti accordi commerciali,e riportando le nostre truppe in patria. Stiamo finalmente mettendo l'America al primo posto.BUON NATALE! MAGA (che è l'acronimo per make America great again, rifacciamo grande l'America).

    donald trump muro con il messico 5 donald trump muro con il messico 5

     

    Tempesta di Tweet  dalla Casa Bianca dove  il presidente, rompendo tradizioni antiche, ha deciso di restare   per marcare il dissenso con i democratici  che ha portato  al cosiddetto shutdown, la chiusura provvisoria  degli uffici federali  privi del sostegno finanziario adeguato. Se ne sta tutto solo nel suo ufficio è un po' si lamenta.

     

    “I am all alone (poor me) in the White House waiting for the Democrats to come back and make a deal on desperately needed Border Security. At some point the Democrats not wanting to make a deal will cost our Country more money than the Border Wall we are all talking about. Crazy!”

     

    Sono qui da solo, povero me, alla Casa Bianca, che aspetto che i Democratici si ripresentino a fare un accordo sulla sicurezza del confine della quale c'è un disperato bisogno.. a un certo punto i democratici che non vogliono fare un accordo costeranno al Paese molto più denaro del Muro di cui tutti parlano... che follia!

     

    donald trump al muro del pianto di gerusalemme donald trump al muro del pianto di gerusalemme

    Per la cronaca, Melania e il figlio Barron  sono tornati dalla Florida nella tarda mattinata di Natale per pranzare tutti insieme. Fine della clausura. Poche ore dopo, vetri oscurati e solo John Bolton ad accompagnarli, lui e la first lady si sono fatti 11 ore di viaggio, Air Force One oscurato, un oggetto di scorta, segreto assoluto sul viaggio, fino in Iraq.

     

    L'albero nazionale del Natale che viene eretto vicino alla Casa Bianca sta al buio a dimostrazione della crisi; i funzionari della Casa Bianca fanno trapelare che è probabile che lo shutdown duri fino all'inizio del 2019, a dir poco.

     

    DONALD TRUMP BIBBIA DONALD TRUMP BIBBIA

    Il nuovo capo dello staff della Casa Bianca, Mick Mulvaney, fa però sapere che il presidente è pronto a uno sconto, anche un miliardo di meno rispetto ai cinque stanziati per il controverso Muro. Una mano tesa probabilmente per indicare alla Nazione i democratici come unici responsabili dell’irrigidimento, ma anche una possibilità aperta dal fatto incontrovertibile che essendo il Muro molto popolare, e non solo tra i repubblicani e soprattutto nelle zone di confine, organizzazioni di volontari stanno raccogliendo denaro per finanziarlo.

     

    L’albero di Natale è spento, l'immondizia si accumula perché i primi a smetterei di lavorare sono stati I federali dei servizi di Washington. Avete idea di quanto la gente si incazzi per i disservizi che aumentano di giorno in giorno causati dallo shutdown?  Trump ce l'ha.

     

    donald trump muro con il messico 4 donald trump muro con il messico 4

    L'immondizia aumenta, i generali diminuiscono dentro l'Amministrazione. E si incazzano molto, a partire da John Mattis, segretario alla Difesa rimosso dopo una bella lite e dopo le sue dichiarazioni un po' improvvide sul ritiro  dalla Siria già annunciato, e su quello graduale ancora in discussione dall'Afghanistan.

     

    Oddio, hanno scritto tutti e commentato in questi giorni, Donald Trump cambia ancora e addirittura cambia il segretario alla Difesa. Per la cronaca, Barack Obama in otto anni ebbe 4  Ministri della Difesa, Gates,Panetta, Hagel ed Ashcroft, cambiando quindi ogni due anni circa.

     

    Titolo di CNN: "Mattis era arrabbiatissimo con Trump prima del meeting". Provate ad immaginare che al posto  dell'attuale presidente  ci fosse Barack Obama, che un generale anche con molte stelle  lasciasse trapelare di essere arrabbiatissimo con il suo presidente. Come minimo si griderebbe al tentato golpe. Non spetta  al comandante casomai di essere irritato con un subalterno che nei contesti l'ordine? Invece no, da quando è presidente Donald Trump è tutto un fiorire sulla stampa e in TV di ministri e senatori molto arrabbiati, e commentatori molto indignati perché I militari non comandano direttamente.

    donald trump visita la base militare al asad in iraq 7 donald trump visita la base militare al asad in iraq 7

     

    Scrive sul NY Post  uno dei pochi giornalisti che invece simpatizzano con la Presidenza attuale, Michael Goodwin: se vi aspettate che Trump cambi e non sia più Trump, vi sbagliate di grosso. Il presidente sta di nuovo cambiando le carte in tavola, costi quel che costi, e la vera sorpresa è che tanta gente sia sorpresa dopo due anni di vedere Trump che si comporta da Trump.

     

    Sarà invece il caso di abituarsi perché la mia previsione è che nel 2019 andrà peggio, e non solo perché gli piace rompere le porcellane, ma perché non ha molta scelta se vuole sopravvivere ed essere rieletto.

    Il presidente, sostiene Goodwin, deve fronteggiare pericoli da tutti i lati, e combatte. In parte furia, in parte strategia, la sua decisione estrema degli ultimi giorni illustra perché susciti tanto amore da parte di alcuni e tanto odio la parte di altri.

     

    hillary clinton donald trump il town hall debate hillary clinton donald trump il town hall debate

    Sul Muro nessun dubbio. L'America ne ha bisogno ed è senso comune in tutto il Paese che sia parte della soluzione per bloccare l'immigrazione  selvaggia. Soprattutto dopo che la Corte Suprema ha deciso di non decidere per ora  e di lasciare che chiunque riesca ad entrare possa aspirare al diritto d'asilo finché le leggi non cambieranno.

     

    Nell'arrivare perciò al gesto estremo dello shutdown, che probabilmente si sarebbe risparmiato volentieri, Trump si è dimostrato l'uomo d'azione le cui promesse hanno vinto la presidenza del 2016, distinguendolo dal liberalismo di Hillary Clinton ma anche dall'inerzia del partito Repubblicano, e definendo la sua presidenza, che ora non può arretrare.

     

    L'altra promessa fatta durante la campagna elettorale era di riportare i soldati americani a casa, liberandoli da guerre infinite e mai vinte. La cosa non è piaciuta a John Mattis, che ha protestato rumorosamente e si è dimesso. Quando Obama lo licenzio’ nel 2013, la cosa non suscitò il minimo scalpore. Ma si sa, uno era il pupillo dei media, quest'altro e’ la bestia nera.

     

    trump armi trump armi

    Facevano la differenza nell’ accidentato scacchiere mediorientale 2000 truppe americane? Certo che no, Certo che non c'era nessun paragone possibile con l'impegno massiccio dei Russi. Possono avere qualche ragione nel protestare I neocon  che vorrebbero che l'America andasse lì per vincere, non certo i moderati Repubblicani o la grande Stampa Liberal, sempre pacifista,  e che aveva sostenuto nell'ultimo periodo della Presidenza Obama la stessa esigenza e promessa di riportare a casa i ragazzi americani.  Lo ammette anche il New York Times.

     

    Tra l'altro sulla Siria Trump ha annunciato un accordo con l'Arabia Saudita che si impegnerebbe a mettere i fondi e l'organizzazione per la ricostruzione del Paese. Vedremo. C'è un solo Ambasciatore in giro per l'Europa che ricalca lo stile Trump, e non per caso i tedeschi hanno fatto di tutto per non pigliarlo, perfino adducendo, loro, campioni del politically correct, la motivazione dell'omosessualità di Richard Grenell. Il quale ora, saldamente insediatosì a Berlino, non perde occasione per punzecchiare la nazione più invisa agli Stati Uniti dell'Unione Europea.

     

    donald trump parodia sulle armi donald trump parodia sulle armi

    Poteva mai perdere lo spunto offerto dalla scoperta del clamoroso giornalista  falsario dietro i grandi articoli, le inchieste e gli scoop di Der Spiegel?  Ecco la dichiarazione, accompagnata da richiesta ufficiale al direttore del giornale di svolgere una indagine accurata e trasparente

     

    “The recent revelations of completely fabricated stories and fraudulent details in „Der Spiegel“ over the last 7 years are troubling to the U.S. Embassy, particularly because several of these fake stories focused on U.S. policies and certain segments of the American people”’

     

    “ Le recenti rivelazioni su storie totalmente fabbricate e dettagli fraudolenti pubblicati da Der Spiegel negli ultimi 7 anni preoccupano l'ambasciata degli Stati Uniti, soprattutto perché molte di queste storie false erano concentrate sulle politiche degli Stati Uniti e su alcuni settori del Popolo americano”.  Incassa e porta a casa.

     

    Trump ha firmato la Riforma della Giustizia che era in attesa da anni. si tratta di un vasto progetto di legge federale sulla riforma della giustizia penale, che apre la strada al cambiamento più significativo del sistema giudiziario statunitense degli ultimi decenni. Il “First Step Act”, un disegno di legge bipartisan, mira a ridurre le pene pesanti per alcuni criminali, a dare ai giudici maggiore flessibilità nel determinare le condanne per i criminali di basso livello e a migliorare le condizioni di detenzione delle donne.

    ivanka trump e il marito jared kushner ivanka trump e il marito jared kushner

     

    “L’America è il miglior paese al mondo e il mio compito è quello di combattere per TUTTI i cittadini, anche quelli che hanno fatto errori”,  è stato il tweet d'occasione. a contribuire all'approvazione col voto anche i senatori e deputati democratici in grande quantità, contrari 12 senatori repubblicani di quelli duri e puri conservatori, è stato il lavoro di mediazione del genero di Trump, Jared Kushner, un altro sempre liquidato come cretino e superbo. Avete letto qualcosa di questa epocale riforma sui media italiani?

     

    Per la cronaca, nonostante la feroce opposizione della potentissima Nra, la lobby delle armi, che pure sostiene il presidente, la Casa Bianca ha annunciato la messa al bando del bump stock, un dispositivo che potenzia le armi semiautomatiche.

     

    Il bump stock  era diventato tristemente famoso l'anno scorso dopo  la strage di Las Vegas, quando il killer Stephen Paddock lo usò per uccidere 58 persone durante un concerto. Fin da allora il presidente Trump promise che avrebbe reso illegale il dispositivo, considerato un accessorio. Con il nuovo provvedimento, chiunque è un possesso di un bump stock avrà 90 giorni di tempo per distruggerlo oppure consegnarlo alle autorità.

     

    DONALD TRUMP XI JINPING DONALD TRUMP XI JINPING

    Scrive Steve Hilton, animatore di The next revolution su Fox News, un inglese trapiantato in America che è stato capo stratega di David Cameron e che non è un fan di Donald Trump, solo che non ha mandato il cervello all'ammasso: “Ehi, odiatori di Trump dai due lati,  potreste almeno ammettere che questo è un presidente di successo? Che i suoi risultati sono una spanna sopra quelli degli altri?”

     

    Segue esempio interessante  e una serie di dati utili. Una settimana fa ho partecipato a un incontro ufficiale a Parigi  sull'accordo per Il clima da cui sono usciti gli Stati Uniti.  Appena ha cominciato a parlare il rappresentante americano per spiegare la nostra posizione,  nella sala è cominciato un brusio ed anche risate esplicite. Strana cosa! Sapete che gli attivisti del cambio climatico parlano in continuazione della loro fiducia nella scienza e nei fatti. E allora perché prendono in giro gli Stati Uniti invece d congratularsi?

     

    JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN

    Nella Malefica America populista di Trump le emissioni di carbone legate all'energia nel 2017 sono diminuite dello 0,5%; nell’ Unione Europea devotamente globalista, sono aumentate del 1,5% nello stesso periodo.Dii fatto nell'America di Trump le emissioni di carbone pro capite sono attualmente al livello più basso degli ultimi 70 anni.

     

    Ne consegue che la deregulation dell'energia fa di più per combattere il cambio di clima che andare alle conferenze.’

     

    Immagino che la chiamereste una sconveniente verità se siete il tipo di persona che va in giro a dire che Trump è un finto populista e non fa niente per aiutare I dimenticati della nazione.

     

    “Tutto quello che faceva era andare in giro con le celebrità, e ora ci racconta di essere un uomo del popolo”, ha detto una volta il presidente Obama riferendosi a Trump, e ha aggiunto “ io combatto per i lavoratori”. Stesso tono per Joe Biden, che ebbe a dire alla Convention Democratica del 2016:  “Trump cerca di dire che combatte per la classe media. Fatemi il piacere, è un mucchio di  cazzate”.

     

    STEVE BANNON STEVE BANNON

    Voglio vedere Joe Biden candidato nel 2020 per sentirgli dire di nuovo quella parola di fronte al fatto che il tasso di povertà in America è più basso alla fine del primo anno di Trump che in ogni momento dell'amministrazione Obama.

     

    E il taglio delle tasse accusato di essere fatto solo per i ricchi? Aspettate un momento, il taglio delle tasse ha raddoppiato la deduzione standard A 12000 per le persone e 24.000 per le famiglie. Fa o no differenza per la classe media?

     

     Che altro aiuta la classe media? I posti di lavoro, ma certamente quell'idiota di Trump non ne  potrebbe creare “Non abbiamo mica la bacchetta magica” disse una volta al solito Obama. Evidentemente qualcosa c'è o forse è soltanto una migliore politica economica Certo è che dal 1969 non si raggiungeva in America un tasso così basso di disoccupazione, e il più basso di sempre  fra gli afroamericani.

    JOE BIDEN 1 JOE BIDEN 1

     

    Altra obiezione tipica:ci sarà più lavoro ma diminuiranno i salari.Invece sono cresciuti anche i salari:  3,1% nell'ultimo quadrimestre, il livello più alto in un decennio

     

     

    Ok, ma tutto questo sarà distrutto dalla folle guerra commerciale con la Cina, non è vero? Fantastico come certe élite  odino Trump così tanto da aver preso le parti della Cina comunista..

     

    Quel che sta succedendo è che la pressione di Trump funziona:  la Cina ha fatto marcia indietro, concessioni commerciali, e ora ha abbandonato il suo programma made in China 2025, che poi era il piano grandioso di XI Hinping's  di ottenere il dominio del mondo delle Industrie in futuro.

    steve bannon steve bannon

     

    Oltre tutta l'America la settimana scorsa  è diventata per la prima volta in 75 anni esportatore di petrolio ,riducendo così la dipendenza del Paese dai regimi del Medio Oriente.

     

    Fine della lunga citazione dal monologo di Steve  Hilton, che conclude: nonostante tutto Trump resta lo stesso un idiota, vero? È lo stesso Trump, vero?  Non  riusciremo mai a persuadere quelli che lo odiano  sia a sinistra che a destra a cambiare i loro sentimenti sul presidente. Non lo sopportano? ok. Lo trovano volgare, lontano dal loro gusto? Va bene.

     

    Se almeno potessero essere capaci di concentrarsi sui fatti, sulla politica, sulla sostanza, e ammettere  che fino ad ora è una Presidenza del grande successo… Piacerebbe anche a me che ne fossero capaci.  Per ora mi accontento di augurare ai lettori di “America fatta a Maglie”un   Buon Anno Nuovo, dando vi appuntamento al 2 gennaio.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport