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    PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - STASERA TRUMP PRESENTERĂ€ IL SUO PIANO ECONOMICO, TRA TAGLI ALLE TASSE SU IMPRESE E SUCCESSIONI, MA IL DIBATTITO Ăˆ TUTTO SU HILLARY CHE NON RIESCE A SALIRE LE SCALE: IN CAMPO REPUBBLICANO SOSTENGONO CHE NASCONDE LE SUE REALI CONDIZIONI DI SALUTE - NESSUNO TORNA SUI 400 MILIONI CASH ALL'IRAN, COINCISI CON LA LIBERAZIONE DI PRIGIONIERI USA...


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff

    Alle 19:00 ora italiana Donald Trump parla a Detroit e lancia il suo piano economico, le anticipazioni suggeriscono un sostanzioso taglio alle tasse sulle imprese per incoraggiare gli investimenti e gli impieghi, agevolazioni per famiglie con figli, politica energetica audace, eliminazione almeno temporanea della “tassa sul morto”, la successione; preparato da un economy team nuovo di zecca. In una campagna elettorale normale non farebbe notizia che uno dei due candidati spieghi al Paese che cosa intende fare se  eletto per stimolare l'economia, se non perché la metà di agosto è abbastanza tardi per svelare programmi.

    hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff

     

    Ma questa è la campagna più pazza del mondo, gli argomenti correnti sono altri e si impongono come in un manicomio mondiale. Così negli ultimi giorni abbiamo visto Hillary Clinton data ormai per vincente, almeno 10 punti di distacco su Donald Trump, dato per spacciato, abbandonato da due terzi del partito, vilipeso dalle forze armate, sul punto di ritirarsi. Poi arriva la Reuters con l'Istituto Ipsos e spiega che se dopo la convention democratica fai i sondaggi rivolgendoti a un terzo in più di elettori democratici rispetto ai repubblicani, è facile che ne escano numeri un po' sballati.

     

    hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff

    La verità? Ci sono tra i due contendenti tre punti più o meno di distacco, che sommati ai tre punti più o meno di margine di errore dei sondaggi, danno un risultato too close to call, ovvero non possiamo dedurre nulla e dovremmo aspettare i dibattiti diretti che cominciano il 27 settembre. La verità? La raccolta record di luglio, 82 milioni di dollari buona parte dei quali a 50 alla volta on line da piccoli finanziatori privati, ha giustamente messo in allarme la campagna Clinton.

     

    Ma dirlo esplicitamente e magari scriverlo vorrebbe dire comportarsi come in un anno elettorale normale, e allora non si parlerebbe per due giorni di seguito delle capacità di movimento di Hillary Clinton, ma di quelle di discernimento. Che è successo?

     

    Che salendo la ripida scala esterna di una palazzina, la candidata, che va per i 70 anni, esattamente come il suo avversario, e che, va detto, calzava scarpe dai tacchi piuttosto alti, si è fatta aiutare vistosamente da due accompagnatori che l'hanno sorretta per le braccia. Certamente per gli americani una certa prestanza fisica del presidente e una buona salute di tutti quelli che stanno in politica sono considerate fondamentali.

    hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff

     

    Non si mente sulle proprie condizioni, e invece Hillary Clinton qualche anno fa ha avuto dei problemi neurologici abbastanza misteriosi, e per un po' è sparita, poi è andata in giro con degli occhiali da vista spessi come il culo di un bicchiere invece delle solite lenti a contatto. Ogni tanto le capita di scivolare  e cadere, vorrei vedere noi e voi con quel ritmo di campagna elettorale.

     

    Fatto sta che per due giorni le scale sono state al centro della polemica politica invece della strana storia dei 400 milioni di dollari pagati in contanti all'Iran in coincidenza con la liberazione di prigionieri americani.

     

    OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI

    La Casa Bianca sostiene che si tratta di pura coincidenza, quei soldi erano parte di un contenzioso internazionale vecchio di trentuno anni. In contanti, in euro, in casse arrivate su un aereo privato, con i prigionieri tenuti in un hangar ad aspettare la conta del denaro prima di essere consegnati? Avete presente quante volte e con ragione negli anni passati gli americani ci hanno accusato di pagare per gli ostaggi favorendo così terrorismo e rapimenti? L'assassinio di Nicola Calipari? Ecco.

     

     E si parla di scale invece di tentare di capire qualcosa di più della ancor più strana storia dell'impiccagione di uno scienziato iraniano accusato di spionaggio nucleare a favore degli Stati Uniti, il cui nome secondo i repubblicani  compariva esplicitamente in uno scambio di missive  finito nel famoso server privato della Clinton, quindi a disposizione di di chiunque. Circostanza che le autorità iraniane non smentiscono.

    rouhani rouhani

     

    Avete presente che se le accuse del senatore Tom Cotton dell’Arkansas, che quelle mail dice di averle lette, fossero vere, e quindi se la Clinton avesse conversato disinvoltamente ed esplicitamente con un collaboratore del povero scienziato, con tanto di nome e cognome, sarebbe lei ad averlo fatto impiccare?

     

    Ci sarebbe anche la secca smentita del primo ministro israeliano nei confronti di Barack Obama, al quale Benjamin Netanyahu ha praticamente dato del bugiardo perché in un discorso recente ha disinvoltamente detto che ormai anche Israele è convinta della bontà dell'accordo sul nucleare con l' Iran; ma i rapporti con Israele sono una delle grandi menzogne o almeno censure della folle campagna del 2016, nel senso che le relazioni non sono mai state così gelide e che Israele discretamente ma fermamente parteggia per Donald Trump, però tutti fanno finta che non sia vero.

     

    Rouhani E Putin Rouhani E Putin

    Ci sarebbe infine l'ipocrita autoassoluzione dei giornalisti americani quasi alla resa dei conti sull'atteggiamento tenuto nei confronti del candidato Donald Trump. Se ne fa interprete  il New York Times, giornale non poco supponente e spesso a ragione, che sostiene che il candidato repubblicano in realtà  sta mettendo a dura prova le regole dell'obiettività nel giornalismo perché sarebbe lui a provocare con le sue  dichiarazioni inquietanti, lui a mettere in crisi le abituali forme di correttezza e di equilibrio.

     

     Insomma, sostiene il NYtimes, se credi che un demagogo razzista e populista amico di dittatori anti americani, corra il rischio di diventare presidente e mettere in pericolo il Paese con tanto di codici nucleari, per quale ragione dovresti restare un reporter obiettivo? Il dibattito su chi ha l’arbitrio di mettere le mutande al mondo e decidere per l’elettore, ignorando platealmente le crepe nel manto dell’altro candidato, quello buono per acclamazione, è aperto, lì si può ancora fare, da noi farebbe ridere.

     

    donald e melania trump donald e melania trump

    Politica estera ed economia sono punti del programma ai quali lo staff del candidato repubblicano ha lavorato molto nelle ultime settimane. Questa sera Donald Trump proporrà uno dei più grandi tagli delle tasse dall'epoca di Ronald Reagan portando il tasso alle imprese al 15 per cento, e al tempo stesso limitando le perdite di circa due terzi.

     

    donald trump donald trump

    Dice Steven Moore, economista della Heritage Foundation e stretto collaboratore del candidato, così come i finanzieri John Paulson Candy Bag e gli economisti Peter Navarro e David Malpas, che la proposta sulle tasse si aggiunge ad un agenda che intende eliminare alcune regole troppo strette, ridefinire in senso favorevole all'America alcuni accordi commerciali, e così aiutare i lavoratori americani.

     

    Tra le indiscrezioni della vigilia anche la proposta di una eliminazione temporanea della tassa di successione, la famigerata tassa del morto, e la totale deducibilità per le famiglie delle spese per cura e istruzione dei figli. Vedremo.

     

    george p. bush george p. bush

    Si segnala intanto un tradimento significativo in famiglia, anzi in dinasty. Il primogenito del trombato Jeb Bush, George P, quarant'anni, avvocato, commissario alle terre e al sottosuolo del Texas, ha invitato a votare per chi ha vinto e per sconfiggere Hillary Clinton, in contrasto con quanto detto da suo padre, e lasciato intendere dal nonno e dallo zio. Piccoli Bush crescono, e non gli piace restare nell'ombra della gloria che fu.

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