Maria Giovanna Maglie per Dagospia
"Our lone wolves will come to you from where you do not know and we will terrorize you wherever you are and we will show you multitudes of terror and pain that you showed to the Muslims, and what is coming is more bitter and greater”.
SAYFULLO SAIPOV new york
Parola dell'agenzia di informazione dell'Isis, che si aggiudica la strage di Halloween. proclamando che “i nostri lupi solitari arriveranno fino a voi da dove non sapete, vi terrorizzeranno dovunque voi siate, vi mostreremo quantità’ di terrore e panico, lo stesso che avete mostrato ai musulmani Quello che sta per succedere e’ molto più duro e più grande”.
Saypov stava in ospedale, e poi è comparso in tribunale, tutto dispiaciuto di averne ammazzati troppo pochi, nella sua fantasia e nel suo progetto, interrotto da uno scuolabus, doveva arrivare fino a falciare tutti i pedoni sul ponte di Brooklyn .Stava in ospedale e voleva la bandiera dell'Isis, l'ha proprio chiesta, poco mancava che esigenze di riavere il suo cellulare e il suo computer dove sono stipati centinaia e centinaia di video che insegnano vari tipi di attentato, compreso quello a buon mercato del furgone che investe i pedoni.
Preparava l'attentato da molto tempo. Solo? L’unico progettato in questa settimana di feste tra Halloween e la maratona? Era entrato nel 2010, vincendo la Green Card alla lotteria annuale, il privilegio di vivere negli Stati Uniti, doveva subito trovato lavoro, e dove era riuscito a portarsi dietro tutta la famiglia, lo ha ripagato così.
Sayfullo Saipov di 29 anni dalla Florida -Terrore a New York
Dopo la strage pero’ ci sono maggiori strumenti per cambiare le regole, e l'opposizione ne ha di meno per dire che si tratta di razzismo e di barbarie, di discriminazione. Donald Trump ieri sera lo ha annunciato, le leggi cambiano.
È la verità semplice e brutale della strage di Halloween, fa chiarezza definitiva, per chi avesse la testa dura e lo necessitasse, di un sacco di balle.
I 70 punti di cambiamenti da introdurre nelle regole sull'immigrazione, tra cui la famosa lotteria, erano tutti da buttare nel cesso? Non starters, così li aveva definiti pochi giorni prima del nuovo attentato a New York il senatore repubblicano, John McCain.
CHUCK SCHUMER DONALD TRUMP
Nel Paese si dovrebbe entrare per selezione di merito e non attraverso una lotteria, oppure finisce che entrano oltre che buoni a nulla aspiranti terroristi? Un orribile concetto razzista perché la lotteria funziona a meraviglia, nelle parole convinte del senatore Democratico, Chuck Schumer.
Il NYPD, distretto di polizia di New York, aveva aver messo sotto controllo alcune moschee sospette dopo l'11 settembre, tra le quali la moschea di Omar del New Jersey, nella quale l'attentatore uzbeko trascorreva buona parte del suo tempo? Una violazione intollerabile, l'unione per le Civil liberties si era scatenata a forza di cause bloccando il tutto, ottenendo alla fine nel marzo scorso un accordo che impedisce qualsiasi forma di sorveglianza legata a razza religione o etnia, e addirittura ottenendo l'istituzione di una sorta di controllore, un Watchdog, sull'applicazione di questo divieto.
Donald Trump non dovrebbe politicizzare la strage di New York? Cioè non dovrebbe fare come hanno fatto i democratici subito dopo quella di Las Vegas, con gli 80 cadaveri ancora sul posto della strage.
Donald Trump, scusate se passo dal tragico al grottesco, ma tutto si tiene, aveva detto, sia pure off the record e nel 2005, molto prima di decidere che gli interessava la politica, che se c'hai i soldi e sei potente, le signorine le acchiappi per una certa parte intima e ci stanno tutte, e così fanno tutti? Ma che schifo, una intollerabile diminutio delle donne, un'offesa al mondo dell'impresa, della politica, dell'informazione, dello spettacolo, un insulto a Hollywood, allo show business, Insomma una cosa che solo a quell’ orrendo volgare impostore palazzinaro di Donald Trump poteva venire in mente.
DUSTIN HOFFMAN
Vuoi mettere la finezza di una frase come “questa mattina per colazione vorrei un clitoride alla coque”, pronunciata con voce flautata da un attore, famosa icona progressista ad una stagista di 17 anni?
Ne viene fuori uno al giorno tra quei campioni di democrazia e lezioni politically correct di Hollywood, ultimo, appunto, Dustin Hoffman, ma anche il direttore delle news della National Public Radio, tempio sacro della correttezza. Tutti maiali, nessuno di loro nega, e per nascondere quel che tutti sanno, ovvero che tutti sapevano, ed erano complici, uomini e donne, sospendono le serie TV come House of Cards, e si rimangiano premi dati per eccellenza in produzioni televisive, così è accaduto con Netflix e gli Emmy Awards, improvvisamente sdegnati contro Kevin Spacey.
dustin hoffman e maryl streep in kramer vs kramer 2
La verità vi supplico, in questo casino?
La dice nel suo modo brutale, estraneo al mondo paludato delle conventicole di tutto il mondo, Donald Trump, e li manda tutti al manicomio: gli stupratori di Hollywood, gli ipocriti di Washington, i liberal di New York, ma anche quelli tra I pensosi commentatori di Roma, che fanno gli imitatori, che magari sono cresciuti sulle ginocchia di Togliatti o nei salotti del Pci, e anche da pentiti mai fino in fondo l'hanno ammesso che quel partito campava coi soldi dell'Unione Sovietica, che era un partito anti italiano, ma ora rabbrividiscono tutti per una possibile influenza di Putin sulle elezioni americane, la cui prova, se sono così sicuri, dovrebbero fornire al Procuratore Speciale, che ancora non la trova.
WOODWARD E BERNSTEIN
E’ il presidente degli Stati Uniti? Sentite quel che dichiarava a Repubblica in agosto Dustin Hoffman, quando ha compiuto 80 anni. "Il successo non riempie alcun vuoto interiore, quelli dentro che ti portano all'autodistruzione, droga, alcol, eccessi. Il successo non ti guarisce, non ti cambia, non ti migliora. Penso a questo anche a proposito di Trump!".
Il giornalista di Repubblica simpatizza subito, come non farlo, e spiega che Trump è “ una tegola che gli sta rovinando l'approccio agli 80, a questo egregio traguardo, lui che con così tanta convinzione ha interpretato il ruolo di Carl Bernstein in Tutti gli uomini del presidente sullo scandalo Watergate (1976), di cui l'anno scorso si è celebrato in pompa magna il quarantesimo anniversario.
carl bernstein
L'attore icona precisa: "Il Watergate è una robetta da educande in confronto alla Casa Bianca di Donald Trump. Sono sicuro che prima o poi imploderà, stritolata da un'insostenibile pressione di ignoranza e volgarità".
E’ che Dustin Hoffman ha sempre vissuto nella leggerezza, nel rispetto e nella raffinatezza. Sentite il racconto di Anna Graham Hunter.
“ Il mio primo giorno sul set quando mi chiese di massaggiargli i piedi, non glieli massaggiai. Flirtava apertamente con me, mi ha palpeggiato il sedere, parlava di fare sesso con me e di argomenti a sfondo sessuale. Una mattina gli portai la colazione in camerino e disse: “Oggi voglio un uovo sodo e un clitoride alla coque”. Quelli del suo staff scoppiarono a ridere, io me ne andai esterrefatta in bagno e scoppiai a piangere"'.
Aveva 17 anni, il primo che obietta che avrebbe dovuto reagire, gli tiro un pugno. Per la verità a qualcuno si rivolse, la scrittrice, che oggi ha 49 anni, ricorda di aver chiesto aiuto a un supervisor, che le rispose però di fare "un sacrificio" per il bene della produzione.
ANNA GRAHAM HUNTER
Se n'è andato a casa ammettendo che è tutto vero anche Michael Oreskes, passato dal New York Times a caporedattore delle news di National Public radio; prometteva lavoro a giovani aspiranti giornalisti in cambio di altro tipo di prestazioni. La proprietà della radio sapeva, una delle due ragazze era andata alla sede principale a raccontare tutto, ma la giustificazione è stata che era successo al New York Times e non alla Npr. Nel frattempo stanno arrivando anche le denunce di dipendenti della radio.
Che è dedita ad una opposizione feroce all'attuale presidenza, e non solo su legittime basi politiche, proprio sulla caduta di fiducia e sulla crisi sociale. Vi basti un titolo di qualche giorno fa: Teachers Report Stressed, Anxious Students In The Age Of Trump. I docenti riferiscono di uno stato di stress e di ansia degli studenti nell'era di Trump. Poffarbacco.
Nell'era di Obama, inascoltata, il direttore degli Studi di sicurezza nazionale sull'immigrazione, Janice Kephart, testimoniava davanti al Congresso sui rischi per la sicurezza associabili al programma dei visti così com'era e com’e’, e definiva la lotteria o
“The Diversity Visa”, così si chiama, un lato oscuro del programma di immigrazione, qualsiasi fosse lo scopo di chi lo aveva pensato.
DUSTIN HOFFMAN ANNA GRAHAM HUNTER
Le ragioni sono semplici: chiunque può fare domanda, non sono richieste alte capacità ne’ curriculum, spesso quelli forniti non sono verificabili perché non ci sono i Consolati americani nei Paesi di provenienza, alla fine non sai neanche chi siano veramente quelli che fanno domanda e quali sono le vere ragioni per le quali vogliono entrare negli Stati Uniti.
Il programma, concludeva la Kephart, rappresenta un vulnus per la sicurezza nazionale, è stato usato e sarà usato ancora dai terroristi per introdursi nel Paese, anche per portare altri cospiratori col pretesto del ricongiungimento parentale.
Michael Oreskes
Tutti sapevano, anche in questo caso, eppure quando l'amministrazione Trump ha preparato l'elenco denominato Raise act, prima è partito il repubblicano John McCain, ormai perso nella sua personale guerra a Trump, che ha sprezzantemente dichiarato di non esserci neanche preoccupato di leggere le nuove proposte; poi sono intervenuti tutti i democratici e i loro giornali, dal New York Times al Washington Post alla Nbc, sostenendo che non poteva essere una cosa seria. Per l'attentatore è un stata una cosa seria, e gliel’ hanno anche resa semplice.
Michael OreskeS NPR