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    “MAI UN PENTIMENTO DA PARTE DELLA SINDACA” - PARLA IL PADRE DI UNA VITTIMA DELL’ALLUVIONE DI GENOVA - L’EX SINDACA MARTA VINCENZI CONDANNATA A 5 ANNI PER LA MANCATA CHIUSURA DELLE SCUOLE: TUTTI I MORTI CI SONO STATI PROPRIO FUORI DAGLI ISTITUTI - FALSIFICATI I VERBALI


     
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    E.D. per il “Corriere della Sera”

     

    MARTA VINCENZI MARTA VINCENZI

    «Hanno sbagliato tutto, hanno sbagliato tutti e hanno falsificato i documenti per salvarsi» così l' accusa del pm Luca Scorza Azzarà all' allora sindaco di Genova Marta Vincenzi, all' assessore Francesco Scidone e ai responsabili della Protezione civile nel processo per le sei vittime dell' alluvione del 4 novembre 2011. Il giudice Adriana Petri ha accolto la tesi dell' accusa e ha condannato Vincenzi a 5 anni di reclusione (3 anni e 7 mesi per disastro e omicidio colposo plurimo e 1 anno e 5 mesi per falso), l' ha assolta insieme agli altri imputati dal reato di calunnia nei confronti di un volontario.

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    Condannati Scidone a 4 anni e 9 mesi, Gianfranco Del Ponte a 4 anni e 5 mesi, Pierpaolo Cha a un anno e 4 mesi, Sandro Gambelli a un anno. Unico assolto il coordinatore dei volontari Roberto Gabutti. Una sentenza letta in un silenzio tesissimo alla presenza dei familiari delle 4 donne e delle 2 bambine travolte e uccise dall' onda di fango del Fereggiano.

     

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    Il marito e padre di Shpresa Djala, 23 anni, Gioia, di 8, e Janissa di uno, ha detto di essere grato «per questa sentenza che riconosce la responsabilità nella distruzione della mia famiglia. Spero che nessuno debba più morire così. La giustizia ultima è nelle mani di Dio». Durissimo Marco Costa, padre di Serena, 19 anni: «In questo processo non ho mai visto l' ombra di un pentimento in chi oggi è condannato. Spero che la sentenza li faccia riflettere e crescere. L' unica consolazione è che tutto questo è servito ad aumentare l' attenzione sulla prevenzione, oggi le scuole le chiudono quando c' è rischio alluvione».

     

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    La mancata chiusura delle scuole e poi di alcune strade nel momento in cui il pericolo era ormai evidente è uno dei punti chiave del processo: 5 delle 6 vittime dell' alluvione stavano uscendo da scuola o erano andate a prendere un familiare. Ricostruendo la tempistica dirigenti e politici, secondo la condanna, falsificarono i verbali anticipando l' onda di piena di mezz' ora per coprire i propri sbagli. Il giudice ha stabilito risarcimenti immediatamente esecutivi per oltre 4,5 milioni di euro.

     

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